Il romanzo d'esordio di Dodi Vecchioni

ACHS

Vecchioni Dodi

Nella sua nota al lettore, Alessandro Soldati avverte: "Quello che hai in mano non è un romanzo sugli aeroplani e sugli aviatori che ci stanno dentro. Se cerchi dettagli tecnici, descrizioni minuziose di manovre ardite, coni di scarico che sputano fiamme e, soprattutto, se cerchi gente risoluta, pronta ad accogliere il destino sparandogli un missile sui denti, credo che finirai per rimanere deluso. Io ho preferito raccontare gli uomini e le donne che stanno 'dentro' agli aviatori. Visti da fuori hanno un certo fascino eroico per chi li apprezza, mentre sono stupide macchine da guerra per chi li detesta. Ho avuto l'onore ed il privilegio di essere uno di loro, perciò non cado in nessuna delle due semplificazioni, e voglio mostrare che sono molto di più: sono persone".

Andrà bene di sicuro

Soldati Alessandro

Ci sono cose che non si dimenticano. Una è il nome del padre. L'altra è la casa della propria nascita. È così che Emilio, giovane e brillante professore universitario, decide di dare una svolta alla sua vita e di tornare alle origini, una vecchia casa persa nei boschi dell'Appennino. Lì lo aspettano il fratello Leone e il vecchio genitore, pronto a rinfacciargli dieci anni di assenza e una vita intera di scelte sbagliate. Protagonista della storia, insieme ai due fratelli e alla figura ancestrale e oscura del padre, è la montagna con i suoi boschi, i suoi animali, i suoi cieli sconfinati. La natura, teatro di una vita contadina che è lotta costante, ma anche scenario per piccoli e inattesi gesti di tenerezza che si tramutano in simboli, governa con grazia e violenza le vite dei tre uomini.

Ho portato sulle spalle mio padre di Armando Minuz

Minuz Armando

"Bestiario di vite disgraziate" è tutto quello che ci circonda e che a tratti ci spaventa, ma soprattutto ci fa ridere. Il bestiario è composto da storie allegramente disperate che, mano a mano, come in un percorso di smarrimento, si riempiono di personaggi disgraziati e sognatori, mentre l'occhio si sposta dall'interno all'esterno, dal personale al collettivo, e tutto diventa favolistico. Dalla risata amara di questi racconti nasce la convinzione di essere parte, assieme all'autrice, di questo affresco surreale e tragicomico dell'umanità. In definitiva il libro è un contenitore di bestie venute male, un po' storpie, eternamente tragiche, che serpeggiano fuori e dentro di noi, ma di cui, alla fine, non possiamo che innamorarci.

Bestiario di vite disgraziate

porcedda ambra