In una cornice essenziale e surreale, dominata da una cassa che è porta e finestra verso il “fuori”, una coppia di bizzarri individui consumano litigi, incomprensioni, recriminazioni e rimpianti.
In una girandola di assurdità, che rappresenta l’incomunicabilità, tema proprio del teatro dell’assurdo, emerge una contrapposizione tra ciò che succede nella stanza e ciò che succede fuori: tragicamente tutto ciò che nel “fuori” potrebbe offrire stimoli o addirittura la salvezza dal circolo infinito nel quale i protagonisti sono invischiati, viene travisato, nello spontaneo tentativo di salvaguardare un microcosmo corrotto, implausibile, a tratti addirittura sofferente. L’incapacità di aprirsi al mondo esterno e la paura di accettare l’altra persona portano a un incessante rincorrersi senza mai trovarsi, rifondano continuamente una realtà delirante e autoreferenziale, che trova se stessa solo nel suo perpetuarsi.
A ricordare che i protagonisti, per quanto strani, sono in fondo esseri umani, qualche sporadico, brevissimo sprazzo di tenerezza, che potrebbe addirittura passare inosservato, e un finale volutamente ambiguo, che lascia spazio a diverse interpretazioni, tutte plausibili.
di Eugene Ionesco
una produzione Oramà teatro
regia e interpretazione, scene e costumi di Camilla Giacometti e Filippo Massaro
Voci di Lorenzo Di donato e Camilla Turrini
Per prenotare:
mail: camgiac@hotmail.it,
lafellspazio@libero.it
oppure sms 3397943681
Domani www.i-libri.com pubblicherà il testo dell’opera di Ionesco…
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Per la rubrica Le città invisibili: Diomira – Dorotea – Olivia – Moriana – Leandra – Adelma- Eudossia – Teodora
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