
Grandi momenti
Krauspenhaar Franz
Descrizione: Sinfonia di sessanta canzoni scritte da Mogol. Sessanta canzoni per sessant'anni di carriera. Una selezione fatta da Clemente Mimun, direttore del Tg5, e Vittoria Frontini, giovane giornalista al suo esordio letterario. Al di là, Emozioni, Pensieri e parole... Un'analisi di opere letterarie di Mogol per scoprire la profondità e la sensibilità del suo poetico sguardo sull'esistenza. Qui ritroviamo la vita di tutti i giorni, le emozioni, i piccoli gesti quotidiani indagati e raccontati con i versi che hanno fatto sognare i ragazzi di ieri e di oggi. Una antologia, uno strumento didattico utile a insegnare ai più giovani l'arte della parola utilizzata con spontaneità e semplicità per esprimere il proprio pensiero, anche col sorriso dell'ironia. Un viaggio senza tempo con Mogol, nel quale vengono esplorati e commentati i testi delle sue canzoni che da oltre 60 anni penetrano nella nostra mente e nel nostro cuore. L'analisi delle situazioni, delle parole usate per descriverle, il loro contesto storico, la diversa età di Vittoria, Clemente e Mogol mettono in luce l'identità dei sentimenti di tre generazioni in cui tutti, a prescindere dall'età, ci riconosciamo anche attraverso espressioni poetiche che dalle canzoni sono entrate nel linguaggio comune. Fra le tante: «Lo scopriremo solo vivendo». Un libro per conoscere più da vicino Mogol, l'autore, il poeta, l'uomo e la sua storia. Come sottolinea Vincenzo Mollica, i testi di Mogol «sembrano scritti per il momento esatto in cui li cantiamo».
Categoria: Saggi
Editore: Minerva
Collana:
Anno: 2021
ISBN: 9788833244396
Recensito da Redazione i-LIBRI
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Franco Scelsit, cinquantenne, vizioso e appassionato di bolidi anni '60 (che compra e distrugge in bizzarre gare amatoriali) è convinto di essere uno scrittore di talento incompreso. Il riconosci-mento economico e letterario arriverà quando, sotto pseudonimo, comincerà a pubblicare thriller da autogrill, Potrebbe finalmente scappare da Milano, dalla madre rompiballe e dal fratello artista con cui vive, ma un infarto improvviso stravolge ogni piano. Da un ospedale di periferia Franco si ritrova a dover ripensare la propria vita. Con lui, un agguerrita gruppo di infartuati di diversa età ed estrazione con cui instaura un rapporto di cameratismo ed accettazione della condizione umana. Un romanzo egregiamente scritto per chi nella vita non riesce a sfondare, anche per cause "contingenti". Perché solo uno spirito illuminato sa scherzare sulla propria morte.
Grandi momenti
Krauspenhaar Franz
"Piove merda dal cielo. Gocce pesanti che, cariche di sabbia proveniente dalle sponde africane del Mediterraneo, esplodono sul parabrezza. La notte è incazzata. Fredda e buia. Il ritmo dei tergicristalli eccessivo e fastidioso". Fosco vive a Ibiza, ha reciso ogni legame con il passato. "La vocina che ti parla da dentro, che ti consiglia di muoverti con cautela, si fa più insistente. Se avesse anche un volto, ti lancerebbe un'occhiata colma di disapprovazione. Resta fiori dai guai, dice. Troppo tardi, rispondi". Uno sparo sordo nella notte. Fosco oggi non è più un poliziotto, convive con un proiettile incastrato nella testa, con i flash back dei ricordi e poche certezze. Tornerà a Milano dopo una sconvolgente telefonata e sarà costretto a indagare sulla morte sospetta di uno dei suoi migliori amici. Interpretando suo malgrado il ruolo dello sfidante in un gioco perverso e pericoloso.
L’ultimo respiro della notte
Pastori Ferdinando
Storie individuali e vicende nazionali si intrecciano nell'appassionata narrazione di Letizia Vicidomini, che coinvolge generazioni di anime e personaggi a partire dalla capostipite, la centenaria Ernestina. Dalla scuola per signorine nel cuore di Napoli, dove si consuma la prima esperienza d'amore, all'inserimento difficile nella casa dei suoceri, a Sorrento, il romanzo viaggia attraverso ritratti di figli, nuore, cognate e nipoti, che hanno vissuto la recente storia italiana: la guerra, con la sua scia di morti, le Quattro Giornate, la ripresa del mondo del lavoro, finalmente aperto anche alle donne.L a saga familiare confluisce nella figura di Angel, il nipote preferito di Ernestina, dotato di una personalità complessa e di un "dono" speciale, che sa di magia.
La poltrona di seta rossa
Vicidomini Letizia
Siamo narcisi che palpitano al ritmo di like desiderando una sola cosa: essere visibili e ammirati. È finito il tempo in cui erano i sentimenti di colpa a influenzare i nostri comportamenti: a guidare molti di noi, adulti e adolescenti, ora sono il nostro bisogno di visibilità sociale, di notorietà, di ammirazione continua e la paura di finire in un cono d’ombra sociale. È questa uno delle conseguenze dell’individualismo, dell’enfasi sul Sé, che si traduce spesso nell’esibizione di doti inesistenti. Ma a condurre il gioco è un Sé fragile, terrorizzato di non essere all’altezza delle aspettative, che sprofonda facilmente nella paura della vergogna, la causa più diffusa di sofferenza mentale. In pochi anni e con un’accelerazione imprevedibile è successa una catastrofe: sono spariti il Patriarcato e il suo rappresentante più noto, il Padre. Il loro posto è stato occupato dal Sé, è lui che comanda e sancisce il giusto dall’ingiusto. L’individuo, insensibile alle regole e alle leggi e in assenza di grandi narrazioni condivise, pretende di realizzarsi e di ottenere con facilità ricchezza, benessere e potere sociale. Se nelle società del passato l’urgenza era quella di adeguarsi alle regole e alla legge del Padre, oggi il desiderio più profondo dei ragazzi – ma sempre di più anche degli adulti – è quello di suscitare ammirazione. E se non c’è l’ammirazione, c’è la vergogna: risulta intollerabile l’idea di essere considerati brutti, insignificanti, privi di fascino. Alla caduta dell’etica condivisa ha corrisposto l’enfasi sull’estetica, sul potere della seduzione, sull’esibizione spudorata di doti spesso inesistenti. Ecco perché oggi la paura di essere inadeguati, di non essere all’altezza delle aspettative, di non essere desiderabili, è divenuta la causa più diffusa di sofferenza mentale. A firma di uno dei più noti e stimati psicoanalisti italiani, l’analisi feroce di un malessere crescente.
L’insostenibile bisogno di ammirazione
Pietropolli Charmet Gustavo
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