
Gli anagrammi di Varsavia
Zimler Richard
Descrizione: Come puoi amare qualcuno che non puoi nemmeno sfiorare? A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione. L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo. Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare la regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione"...
Categoria: Narrativa
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Anno: 2019
ISBN: 9788804709367
Recensito da Elpis Bruno
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Varsavia, 1940. Adam aveva nove anni ed era alto un metro e ventisei; misurare la sua altezza era uno dei passatempi con cui lui e lo zio ingannavano la monotonia della vita nel ghetto. È nel filo spinato che separa quell'isola dimenticata nel cuore della città dal mondo esterno che, all'alba di un gelido mattino d'inverno, viene ritrovato il suo corpo senza vita: nudo, la gamba destra amputata sotto il ginocchio. Poi è la volta di Anna, quindici anni: anche lei è stata gettata nel filo spinato, ma a mancarle è la mano destra. In entrambi i casi, nelle parti mutilate la pelle presentava macchie o strane anomalie. La lotta quotidiana per la sopravvivenza non dà il tempo di soffermarsi sulle analogie che legano i due delitti: quando l'orrore è all'ordine del giorno, analizzarne i dettagli è una pratica che può condurre alla follia. Eppure, proprio nei particolari si scorge la strada verso la verità, e solo la ricerca della verità può in qualche modo placare il dolore e il senso di colpa di Erik Cohen, zio di Adam nonché psichiatra nella precedente vita da uomo libero. Quando Adam è scomparso, era lui a doverlo tenere d'occhio; è stato lui, dietro tanta insistenza da parte del bambino, che si annoiava in casa, a dargli il permesso di uscire a giocare, facendogli promettere di non allontanarsi dalla strada, neanche se i marziani fossero atterrati sulla sinagoga e avessero chiesto a lui in persona di negoziare un trattato di pace. L'uomo inizia un'indagine personale.
Gli anagrammi di Varsavia
Zimler Richard
Alex è un cantante famoso. Dalla vita ha avuto la gloria, l’ammirazione dei fan, premi e ricchezze. Ma gli è mancata Greta, il grande amore con cui non si è mai trovato al momento giusto, qualcosa ha sempre impedito loro di stare insieme. Finché un giorno, fuori da una fermata del metrò di Parigi, la città dove vive, Alex fa amicizia con una ragazza che vende tubi con cui fare le bolle di sapone. Chiacchierano, lui le racconta la sua storia con Greta, come, dal primo incontro a Napoli in poi, si siano sempre sfiorati, senza mai riuscire davvero ad affidarsi l’uno all’altra. La ragazza lo ascolta, gli porge in dono un tubo dei suoi e gli propone un patto che sembra impossibile. Ogni volta che soffierà nel cerchio e formerà le bolle di sapone, Alex potrà tornare in un giorno del suo passato, per cambiarlo. Ma per ogni viaggio nel tempo, dovrà rinunciare a un anno di vita. Alex rientra nella camera d’albergo, la sua casa parigina, guarda e riguarda il tubo. È possibile che quello che ha detto la ragazza sia vero? Potrà davvero modificare il corso degli eventi e vivere la sua storia d’amore con Greta? Ambientato tra una Parigi magica e una Napoli calda e avvolgente, Un anno per un giorno segna il grande ritorno di Massimo Bisotti, con un romanzo meraviglioso scritto col suo stile inconfondibile, una storia incantata che riflette sui sentimenti umani, sull’intreccio tra speranza e destino.
Un anno per un giorno
Bisotti Massimo
Madame Bovary, apparso a puntare sulla "Revue de Paris" nel 1856 e integralmente un anno dopo, incontrò subito un grande successo di pubblico - dovuto anche al clamore del processo a cui il suo autore, incriminato per oltraggio alla morale e alla religione, fu sottoposto -, imponendosi all'attenzione della critica come il capolavoro assoluto del romanzo moderno. Incentrato sulla superba figura di Madame Bovary - donna inquieta, insoddisfatta, simbolo di un'insanabile frustrazione sentimentale e sociale - e giocato su un antiromanticismo ideologico e formale di fondo, Madame Bovary, come ha scritto Vladimir Nabokov, "dal punto di vista stilistico è prosa che fa ciò che si suppone faccia la poesia. Senza Flaubert non ci sarebbe stato Marcel Proust in Francia, né un James Joyce in Irlanda. In Russia, Cechov non sarebbe stato Checov".
Madame Bovary
Flaubert Gustave
"Mi chiamo D'Arco e sono uno sbirro morto." Comincia così questo romanzo, metafisico e d'azione. Il protagonista è un uomo pieno di dolore, delicatezza e furore, chiamato a compiere una missione impossibile. La città dei vivi e quella dei morti sono vicine, comunicanti, e si assomigliano molto. La polizia dei vivi e la polizia dei morti sono in contatto e collaborano, quando devono risolvere i casi più difficili. Dispongono di cellulari tarati per la comunicazione tra vivi e morti, e di e-mail criptate. Ma c'è un'altra cosa, che però nessuno sa dire: quale dei due mondi venga prima. Ora D'Arco deve tornare nel mondo dei vivi, nel quale fu ucciso, per fermare un massacro di vittime innocenti. Ma, se la morte venisse davvero prima della vita e il male prima del bene, come si potrà invertire la spirale? D'Arco ci proverà perché è uno che non si arrende, perché ha una formidabile guida e un alleato: un bambino dal cranio rasato, gli occhi spalancati e i denti serrati, una creatura senza più voce e con il collo percorso da una cicatrice prodotta da una collana di filo spinato, ma con la volontà attraversata dalla stessa indomabile sete di giustizia. Una coppia di eroi fragili e indistruttibili, individui solitari e disillusi ma disposti a mettere in gioco tutto per difendere chi sia stato umiliato e offeso: un uomo che si è gettato alle spalle le speranze e un bambino muto ma capace di guardare.
L’addio
Moresco Antonio
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