
Le poesie di Franco Di Carlo ispirate a Pasolini recitate…
Descrizione: Venezia, 1981. Una giovane coppia, appartata su una panchina dei giardini della Biennale, a Sant'Elena, viene aggredita. Il ragazzo resta ucciso, la ragazza precipita in un silenzio al limite della follia, che rende impossibile risalire al colpevole. Alla Polizia non rimane che archiviare il caso. Venezia, oggi. Dalle acque della laguna affiora un cadavere. Si tratta di Mirco Albrizzi, immobiliarista molto conosciuto e vittima troppo illustre per passare inosservata. Se le autorità vorrebbero archiviare la faccenda come suicidio, il commissario Nicola Aldani, incaricato delle indagini, riconosce inequivocabili i segni dell'omicidio. È un caso scomodo, e a complicarlo ci si mette anche quel commissario Zennari, da tempo in pensione, che pretende aiuto per chiudere una storia ormai dimenticata, risalente a molti anni prima, l'aggressione ai giardini della Biennale... Ma nulla avviene per caso, e ben presto le due piste si confondono, le acque si intorbidano, gli indizi si inquinano... Sullo sfondo della vicenda, vivida e inconfondibile, Venezia: l'altana sul tetto, dove Aldani ama rifugiarsi; la laguna davanti alle fondamente Nove, dove il pilota del commissario fa sfrecciare il vecchio Toni, la lancia in dotazione alla Polizia; il dialetto, che risuona nelle calli e lungo i rii; le acque e le foschie, complici di misteri e custodi di verità.
Categoria: Giallo - thriller - noir
Editore: TEA
Collana: Narrativa Tea
Anno: 2015
ISBN: 9788850240654
Recensito da Daniela Frascati
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Le poesie di Franco Di Carlo ispirate a Pasolini recitate…
Tre donne regnano sovrane sul palazzo popolare di via Damasco, a Bologna. Sono soprannominate le sultane e hanno dai settant’anni in su. C’è Wilma, che nomina incessantemente il suo morto: è piccola e astuta, un’abile mercante che venderebbe l’acqua santa al diavolo. C’è Mafalda, la donna più tirchia sulla faccia della Terra. E infine Nunzia, bigotta fuori e golosa dentro, incapace di contenersi. Le loro imperfezioni sono state marchiate a fuoco da una vita poco gentile: Wilma non sa fare i conti col suo lutto e litiga in continuazione con la figlia Melania, una disgraziata adescata da una setta satanica che bussa alla porta solo quando necessita di un piatto caldo. Mafalda è costretta ad accudire il marito malato di Alzheimer. Nunzia, in delirio tra i suoi crocifissi, trova sempre il tempo per estorcere pettegolezzi e per concedersi i peccati che riesce ad arraffare. I loro desideri sono palliativi al grande sconforto dell’indifferenza che suscitano. Sono ignorate da un mondo a misura di giovinezza, un mondo incarnato dalla frastornante vicina del secondo piano, Carmela, cui Wilma prova a chiedere maggiore educazione e rispetto delle regole. Ma niente, quella continua a riderle in faccia. Le vecchie sono abituate a non ricevere considerazione, ragion per cui, quando improvvisamente l’esistenza le costringe a una svolta forzata, osano quello che non hanno mai osato fare e rompono tutti i tabù. Così, come tre parche potenti che inseguono disperate lo scoccare del loro tempo, nell’ombra filano i destini di chi ha tentato di metter loro i bastoni tra le ruote...
Le sultane
Oliva Marilù
Pietro Malatesta, poliziotto ferrarese con un passato da teppista, che gira solo in bicicletta e che divide la casa con la madre, l'ex moglie, un figlio nullafacente e il Boy, il palestrato zero-cerebro che sta con la sua ex, è uno sbirro decisamente atipico, connotabile sulla falsa riga di tanti eroi del fumetto e della tv Anni '70 (non per niente Malatesta ha come mito Starsky di Starsky & Hutch e si veste come lui). Le storie sono brevi, accattivanti, pienamente inserite nel genere 'giallo di provincia', e si snodano in una Ferrara multi-etnica, alle volte sporca e un po' barbara, fatta di ultrà della Spal, bevute nei bar, adolescenti fancazzisti imitatori di mode, spaccio, colori politici che paiono mai sbiadire. Il volume si compone dei romanzi brevi: "Nero ferrarese", "Il recinto delle capre" e "Il cinematografo".
Malatesta. Indagini di uno sbirro anarchico
Mazzoni Lorenzo
Presentazione dell'autore Un piccolo paese, Soulpass, sperduto ai margini del Crater Lake in Oregon, al limitare della riserva indiana. Un posto isolato da tutti dove l’unica stranezza, vissuta con curiosa indifferenza dagli abitanti, è che ogni tanto “qualcuno scompare”. Una ragazzina capitata lì dal nulla, malconcia e senza memoria, viene trovata da un abitante del villaggio, comincia una nuova vita, con un nuovo nome: Neve. Un corollario di personaggi quanto mai vario che si trovano ad incrociare le loro esistenze con lei; si accorgeranno presto che Neve è speciale, capace a volte di mutare gli agenti atmosferici, trasgredire talvolta le leggi della fisica oltre ad essere dotata di un unico talento musicale. Sono questi gli ingredienti del romanzo “La linea verde” scritto da Simone Fancelli e pubblicato da Albatros. Una lettura dal tono leggero che si presta a una duplice chiave di lettura: è adatto agli adolescenti che si lasceranno travolgere da un turbinio di immagini e di vicende intrise di mistero, amore e avventura; gli adulti invece potranno cogliere i risvolti profondi, la riflessione (scevra da condizionamenti politici, religiosi, medici) sulla natura spirituale e materiale del genere umano, che si offre pagina dopo pagina fino al sorprendente epilogo in cui ogni tessera, comprese le apparenti incongruenze, trova collocazione e spiegazione.
La linea verde
Fancelli Simone
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