
Psichiatria mia bella
De Stefani Renzo
Descrizione: Cosa si mangiava nel Medioevo? E perché? Cosa è rimasto di tutto ciò nell'alimentazione di oggi? La storia del cibo è una storia affascinante perché, come quella del pensiero, ricca di scoperte e di imprese anonime, ma non per questo meno importanti. Dall'alimentazione romana alla corale conversione del mondo mediterraneo verso la carne, si rende in questo libro pian piano evidente come gli uomini si adattino spesso e con rapidità a cambiare i loro gusti. Una curiosa e interessante vicenda collettiva che ci trascina fino ad approdare al Medioevo,tra gusti, odori e aspetti del cibo e dell'umanità sempre diversi.
Categoria: Saggi
Editore: Effequ
Collana:
Anno: 2011
ISBN: 9788889647592
Recensito da Laura Barbieri
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In questo libro si raccontano storie di «matti» che, grazie all’aiuto di familiari, amici, operatori e alla loro forza di volontà, hanno ritrovato la voglia di vivere. Dimostrando che, assieme e con gli strumenti giusti, la vita può migliorare. Anche con meno medicine e più umanità. Attraverso dieci ritratti, viene presentato quello che il Servizio di salute mentale di Trento ha fatto per affrontare i diversi aspetti della malattia, tra luci ed ombre, successi e battute d’arresto. Oltre alle storie di chi ha vissuto la malattia, infatti, ci sono commenti, riflessioni e critiche di operatori, medici, cittadini. Due brevi racconti, all’inizio e alla fine del libro, proiettano nella dimensione della follia, dando un segnale di speranza. Spiegando che dal 13 maggio 1978, quando venne approvata la legge Basaglia, qualcosa è stato fatto, ma soprattutto che sono state poste le basi per rispondere alla legge 180 con una nuova proposta (legge «181»), affinché tutti i «matti» possano avere pari dignità ed essere curati bene dappertutto. Nessuno escluso.
Psichiatria mia bella
De Stefani Renzo
Il piacere
D'Annunzio Gabriele
In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato «la Fortezza», Beatrice e Alfredo sono per tutti «i gemelli». I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un’amicizia ruvida come l’intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un’amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent’anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.
Il rumore dei tuoi passi
D'Urbano Valentina
I due protagonisti – e autori – sono fratelli, ma non si frequentano molto, forse nemmeno si sopportano. Adesso però gli tocca stare insieme, almeno per qualche ora: devono dare un’ultima occhiata alla casa di villeggiatura della loro infanzia – la casa nel bosco – prima di consegnare le chiavi al nuovo proprietario. Qui ha inizio un viaggio nella memoria, un inventario buffo e struggente di oggetti, luoghi, odori, storie, sapori: qui ha inizio la riconciliazione. Un memoir a quattro mani che racconta di amicizie perdute, di amori rubati, di vecchi fumetti e di torte di ricotta. Un ricettario, non solo metaforico, dell’infanzia, dell’adolescenza e di un’età adulta ancora capace di riservare sorprese.
La casa nel bosco
Carofiglio Gianrico e Francesco
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