
Bora
Mori Anna Maria Milani Nelida
Descrizione: Márcia Théophilo, brasiliana, di estro e d'arte poetici dirompenti, oltre che di appassionata cultura etnica ed endemica, ha levato un inno e un grido a questo mondo minacciato di estinzione, ai meninos su cui si accanisce una bieca perversità che giunge fino a una tenebrosa persecuzione. "Questo libro-poema - come dice la Theophilo nell'introduzione - vuole ispirarsi ad un misticismo panteista e rappresenta un intero mondo. I suoi versi sono piccole orazioni sostenute da un ritmo incalzante. Attraverso la poesia si fa emergere la qualità sacra della vita e di quei valori straordinari che stiamo perdendo. Non è una poesia dedicata solo ai cuccioli dell'uomo, ma anche a tutto ciò che germoglia, che nasce, come l'acqua che sgorga limpida da una sorgente, un fiore che sboccia. È una poesia dedicata alla parte più tenera dell'universo, a tutto ciò che è ancora ritenuto inutile allo sviluppo perché nulla ha a che fare con il consumo e che per questo viene disprezzato o semplicemente non considerato". Il lettore trova qui La passione antropologica, l'indignazione ambientalistica, la sofferenza per la terra violata, l'amore veemente e dolcissimo per le creature che la rappresentano.
Categoria: Poesia
Editore: Alpes Italia
Collana: Itinerari del sapere
Anno: 2018
ISBN: 9788865315392
Come vive, e cosa pensa, prova, soffre, anche senza raccontarlo neppure a se stesso, chi è stato sradicato dalla propria terra e allontanato dalla propria gente, dalla propria casa? Anna Maria Mori, istriana di Pola, ha lasciato con la famiglia i luoghi della sua infanzia al termine della seconda guerra mondiale, quando sono "passati" dall'Italia alla Jugoslavia: un esodo che ha coinvolto altri trentacinquemila italiani che, come lei, si sono trovati all'improvviso cittadini di un altro stato, per giunta pregiudizialmente ostile nei loro confronti. Nelida Milani, anche lei istriana, anche lei nata nella Pola italiana, è invece rimasta, rinunciando alla lingua, a molti degli affetti, alla consuetudine, con un mondo che, con brutale ferocia, veniva snaturato. Le due donne - accomunate da una sorte uguale e contemporaneamente diversa - si sono scambiate una fitta corrispondenza, tante lettere dove le riflessioni si intrecciano ai ricordi, gli aneddoti si sovrappongono alla cronaca degli eventi storici, la nostalgia si coniuga con il senso di privazione. Il loro epistolario è diventato questo libro, specchio di una condizione subita da migliaia di altri individui e testimonianza di due destini in cui la frontiera ha giocato un ruolo determinante.
Bora
Mori Anna Maria Milani Nelida
Beija-flor
MADRE E FIGLIO
Compton Burnett Ivy
Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori "una specie protetta che speri si estingua definitivamente". Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c'è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l'assenza, tutto ciò che nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco. Il rosso invece è il colore dell'amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l'ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande.
Bianca come il latte rossa come il sangue
D'Avenia Alessandro
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