
Fiori sopra l’inferno
Tuti Ilaria
Descrizione: Otto incontri, otto amori, otto situazioni in cui carnalità e passione erotica prendono il sopravvento su qualunque altro sentire. Otto uomini senza nome, quasi senza volto, otto racconti che si incrociano lasciando all'alternanza libera di gesti, di azioni e di accoppiamenti, il compito di rivelare il segreto di ogni avvicinamento sessuale. Un diario erotico che ricostruisce il profilo di una passione erotica e sentimentale, senza caricarla di troppi significati sottintesi, ma anzi lasciando che la fisicità pura prenda lentamente il sopravvento, celebrando la gioia della carnalità al femminile, la bellezza del corpo maschile, la magia dell'avvicinamento, della seduzione e della sessualità umana.
Categoria: Letteratura femminile
Editore: Guanda
Collana: Prosa contemporanea
Anno: 2007
ISBN: 9788882469917
«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell'orrido che conduce al torrente, tra le pozze d'acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l'esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l'inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling, e ogni giorno cammino sopra l'inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall'età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l'indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura».66
Fiori sopra l’inferno
Tuti Ilaria
Apologia di uomini inutili affronta la caduta nel vortice della pazzia di un uomo qualunque. Un uomo come tanti, la cui unica vera azione attiva della sua vita, uccidere uno stupratore di bambine, lo porta a uno stravolgimento del suo equilibrio psichico. Il romanzo, ambientato fra lo Yemen e l'Egitto, indaga nelle piaghe della società e si nutre di atti e pensieri folli e disumani. Tra atmosfere cupe, violenze, terrorismo e interessi di politica internazionale, Lorenzo Mazzoni ci offre una storia senza pietà, ignorando completamente l'ipotesi di un lieto fine standard, immergendosi in un viaggio senza ritorno nelle fragilità umane. Apologia di uomini inutili non è dunque una lettura d’evasione. È una lettura di liberazione, anche se dolorosa, perché pensare a tutto ciò che lasciamo accadere sotto i nostri occhi di occidentali può far male.
Apologia di uomini inutili
Mazzoni Lorenzo
Un cellulare che squilla nella notte, una voce irriconoscibile e poche taglienti parole: una minaccia di morte. Cesare Almansi, avvocato di successo, ha da poco deciso di entrare in politica quando sono iniziate ad arrivare queste misteriose telefonate. C'è solo una persona a cui può rivolgersi: il suo vecchio amico del liceo, il detective Bacci Pagano. Sono passati anni da quel lontano '68 e dai cortei a cui i due partecipavano per le vie di Genova, trascinati dall'idea di cambiare il mondo puntando su valori diversi, quasi rivoluzionari. Valori in cui Cesare crede ancora e che ha trasferito nella nuova avventura elettorale. Ora qualcuno vuole fermarlo, anche se l'avvocato non ha idea di chi possa essere. Nessuna pista per Bacci Pagano che inizia a indagare nell'intricato sistema di potere dei partiti e dei favori per ottenere voti. Eppure su quel fronte tutto si risolve in buco nell'acqua. L'investigatore dei carruggi avrebbe bisogno del suo intuito infallibile, ma per la prima volta nella sua carriera, è distratto da qualcosa, o meglio da qualcuno: Lou, la responsabile dell'ufficio stampa di Almansi, capelli biondi e occhi azzurri come due squarci feroci di cielo. Bacci Pagano rimane invischiato in una relazione fatta di tira e molla, di passione e di fughe improvvise. Quando l'indagine porta a galla una verità che viene dal passato, il detective deve fare i conti con una terribile notte di trent'anni prima. Una notte che lui e Cesare volevano dimenticare.
Lo spaventapasseri
Morchio Bruno
«Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie». Si apre cosí la lettera che Vanda scrive al marito che se n’è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all’inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent’anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza piú che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i fi gli, a misurare l’estensione del silenzio e il crescere dell’estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrifi care, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è piú radicale dell’abbandono, ma niente è piú tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffi orare quello che abbiamo provato a mettere da parte.
Lacci
Starnone Domenico
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