Narrativa

Annientare

Houellebecq Michel

Descrizione: Michel Houellebecq torna a raccontare il nostro tempo con un romanzo impetuoso e fluviale, ancorandoci alla storia di un uomo, Paul Raison, che, di fronte a una minaccia più grande di lui, tenta di ricomporre i pezzi disallineati della propria vita, e si trova a guardare a Prudence, un amore perduto eppure in qualche modo presente, come all’unica isola protetta di una civiltà in pericolo. Dando vita a una storia d’amore fra le più belle e tormentate della sua letteratura.

Categoria: Narrativa

Editore: La nave di Teseo

Collana: Oceani

Anno: 2022

ISBN: 9788834609415

Recensito da Redazione i-LIBRI

Le Vostre recensioni

Annientare di Michel Houellebecq  (La nave di Teseo, pp. 745, euro 23)

Michel Houellebecq torna a raccontare il nostro tempo con un romanzo impetuoso e fluviale, ancorandoci alla storia di un uomo, Paul Raison, che, di fronte a una minaccia più grande di lui, tenta di ricomporre i pezzi disallineati della propria vita, e si trova a guardare a Prudence, un amore perduto eppure in qualche modo presente, come all’unica isola protetta di una civiltà in pericolo. Dando vita a una storia d’amore fra le più belle e tormentate della sua letteratura.

«Una lettura che spinge a indagare il nostro tempo e l’animo umano, e che proprio sul finire infonde un inatteso senso di pace: confortante da trovare in un romanzo che, in fin dei conti, mette davanti ad alcune delle situazioni più dure della vita.» – Carla De Rosa per Maremosso

«Avremmo avuto bisogno di meravigliose menzogne.»

Bruno Juge è un politico di lungo corso, ministro dell’Economia e uno degli uomini più potenti della scena politica francese che si avvia alle prossime elezioni presidenziali. Ma è anche un uomo solo. Sua moglie lo ha tradito ed esposto a uno scandalo pubblico. Paul Raison è uno dei più stretti consiglieri di Bruno, solo come lui, separato in casa nell’indifferenza della moglie Prudence, fervente ecologista e vegana. Quando un attacco informatico diffonde in rete una serie di violenti video che colpiscono il governo e la stessa persona di Bruno Juge, Paul viene chiamato a collaborare alle indagini della Direzione generale per la sicurezza interna, che suo padre aveva diretto. Mentre difende il paese da pericolosi terroristi digitali, Paul deve affrontare anche i nodi irrisolti della sua famiglia: la fragilità dell’anziano padre, che è disposto a proteggere fino in fondo, il rapporto intenso con la sorella Cécile, contraria a ogni forma di edonismo, la distanza dal fratello minore Aurélien, un artistoide un po’ spiantato. In questa ricerca, a sorpresa, ritrova in Prudence, oltre l’apparente freddezza e distanza, un mondo segreto che ha resistito a tutto. Michel Houellebecq torna a raccontare il nostro tempo con un romanzo impetuoso e fluviale, ancorandoci alla storia di un uomo, Paul Raison, che, di fronte a una minaccia più grande di lui, tenta di ricomporre i pezzi disallineati della propria vita, e si trova a guardare a Prudence, un amore perduto eppure in qualche modo presente, come all’unica isola protetta di una civiltà in pericolo. Dando vita a una storia d’amore fra le più belle e tormentate della sua letteratura.

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Dal Corriere online:

«Annientare» è un vasto affresco che incrocia vita vera e geopolitica. Il 7 gennaio in libreria in Francia (per Flammarion) e in Italia (per La nave di Teseo) l’ottavo romanzo

Nel mondo del 2026-2027 non c’è mai stata alcuna pandemia e la parola Covid non esiste. In Francia il presidente uscente non è il musulmano Mohammed Ben Abbes raccontato in Sottomissione ma una specie di Emmanuel Macron che ha abbandonato le fantasie di start-up nation per riscoprire il fascino dell’economia centralizzata alla francese affidandola al più grande ministro dai tempi di Colbert: Bruno Juge riesce a portare il marchio Citroën al livello della Mercedes sui mercati mondiali e fa della Francia la nazione emblema del lusso, invidiata e ammirata ovunque nel Pianeta. Questo è lo sfondo poco houellebecquiano di un libro che invece nel titolo lo è moltissimo: Annientare, l’ottavo romanzo di Michel Houellebecq, uscirà il 7 gennaio in contemporanea in Francia (per Flammarion) e in Italia (per La nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi), e chi è troppo curioso per aspettare una settimana senza indizi qui troverà qualche rivelazione da chi lo ha letto in anteprima.

Houellebecq è lo scrittore francese vivente più celebre al mondo, consapevole dello status di icona pop — «come Marilyn», ha detto con autoironia in un recente e affollato incontro pubblico alla Sorbona. Ogni nuovo romanzo è atteso e scrutato come una profezia, e il talento di Houellebecq nel cogliere lo spirito del tempo è ormai leggendario: dalla competizione liberista applicata al mercato dei sentimenti e del sesso in Estensione del dominio della lotta al turismo sessuale e al terrorismo di massa di Piattaforma, dai progressi della biologia e della clonazione in Le particelle elementari e La possibilità di un’isola alla visione di una Francia come parco giochi per turisti che aspirano al savoir vivre in La carta e il territorio, fino al caso più tragico, l’uscita di Sottomissione il 7 gennaio 2015, la mattina stessa dell’attentato islamista a «Charlie Hebdo», che quel giorno aveva in copertina una caricatura di Houellebecq in versione indovino.

Se il precedente Serotonina (clicca qui per leggere il nostro commento) aveva descritto l’impossibilità dell’amore e il rassegnato rifugio negli psicofarmaci, a dispetto del titolo Annientare è il grande romanzo dell’amore che trionfa, o quasi. Houellebecq sembra meno tormentato dal bisogno di provocare; prevedere il futuro prossimo è un gioco che gli è riuscito anche troppo e, in qualche caso, suo malgrado. Stavolta Houellebecq concede a sé stesso e al lettore oltre 700 pagine di (relativa) anticipazione per raccontare la società e la politica tra qualche anno, certo, ma anche sentimenti eterni come l’amore filiale o quello coniugale tra i due protagonisti, Paul e Prudence (sì, come Dear Prudence dei Beatles, il padre della bambina era un fan di John Lennon).

Paul Raison è un alto funzionario che ha frequentato l’Ena (la scuola delle élite francesi) e lavora come la moglie Prudence a Bercy, l’enorme complesso che raduna i ministeri economici nell’Est parigino. Paul è consigliere, poi confidente e amico del ministro Bruno Juge, personaggio che farà la gioia del vero ministro dell’Economia e delle Finanze, Bruno Le Maire, amico personale di Houellebecq, sul quale è modellato. Bruno è una delle figure migliori del romanzo, un uomo pieno di qualità: politico brillante, molto competente, ambizioso certo, ma anche leale, onesto, pronto a lavorare in ogni momento per il bene della Francia senza fare mai mancare il sostegno da amico a Paul.

Una Francia che grazie a Bruno torna la quinta potenza e tallona la Germania, in un mondo dove l’idea di Europa semplicemente non esiste, in coerenza con le convinzioni profonde di Houellebecq: anzi, tra i tanti meriti di Bruno c’è anche quello di non avere mai esitato a «infischiarsene delle normative europee sulla libera concorrenza». Per Houellebecq l’Europa equivale a chiacchiere, mentre quel che conta è il rapporto della Francia con la Germania, una relazione che ha «qualcosa di stranamente sessuale, e da parecchio tempo».

Le vicende di Paul e dei suoi famigliari si intrecciano con le azioni di un misterioso gruppo terroristico che prima diffonde alcuni video falsi ma tecnicamente perfetti — in uno di questi il ministro Bruno Juge viene decapitato — e poi purtroppo passa a fare sul serio: un portacontainer cinese sulla rotta Shanghai-Rotterdam viene affondato con un siluro, una banca dello sperma è incendiata in Danimarca, ma soprattutto i terroristi affondano un barcone con 500 migranti e sparano sui superstiti nel mare tra Ibiza e Formentera, mostrando l’impresa su internet. Gli attentati non vengono rivendicati, se non con misteriosi simboli (quattro cerchi attorno a un pentagono) e l’immagine di Baphomet, una specie di diavolo islamico con le ali d’angelo e la testa di caprone. Una possibile pista conduce a gruppi «ecolo-fascisti-nichilisti», nemici del capitalismo, della crescita e della «riproduzione artificiale e dell’immigrazione che erano i due mezzi usati dalle società contemporanee per compensare la diminuzione dei tassi di fecondità». I terroristi vogliono annientare il mondo, ecco il titolo del romanzo. «E se l’obiettivo dei terroristi era annientare il mondo come lui lo conosceva, Paul non poteva dargli affatto torto».

L’orrore del mega-attentato, che ricorda le visioni dello scomparso Maurice G. Dantec molto amato da Houellebecq, provoca un’ondata di emozione nel mondo e un passaggio di classica insofferenza dell’autore. La commemorazione globale prevede elicotteri che sganciano corone di rose sul luogo del naufragio. «Almeno è in mare aperto, non ci saranno quelle cazzo di candele», fa dire Houellebecq al ministro Bruno. «Anche Paul all’epoca degli attentati islamici era rimasto disgustato da tutto quello sgocciolio di candele, dai palloncini, dalle poesie, dai Non avrete il mio odio ecc. Pensava fosse legittimo odiare i jihadisti».

Ma l’altro tema centrale del romanzo sono i rapporti famigliari: il padre di Paul, Édouard, è un dirigente dei servizi segreti in pensione che viene colto da un ictus e va in coma. Al risveglio Édouard si trova in uno stato semi-cosciente che gli consente apparentemente di riconoscere le persone che ama, e di comunicare talvolta con una quasi impercettibile pressione delle dita. Paul, la sorella Cécile con il marito Hervé vicino agli estremisti cattolici di Civitas e la seconda moglie di Édouard, l’ex badante Madeleine, decidono di sottrarlo alle cure burocratiche e insufficienti dell’ospedale, lo rapiscono e se lo portano a casa, facendosi aiutare dai militanti del Clash, il «Comitato di lotta contro l’assassinio degli ospedali». Qui c’è la passione civile di Houellebecq, che in passato ha preso posizione contro l’eutanasia in particolare nel caso di Vincent Lambert, l’ex infermiere morto dopo 11 anni di stato vegetativo e l’arresto delle cure.

Annientare è pieno di passaggi straordinari sulla commedia umana contemporanea, dalla spietata consulente in comunicazione politica Solène Signal alla passione di Prudence per l’alimentazione vegana e il neo-paganesimo della religione wicca, dall’attività di felice prostituta part-time della nipote di Paul alla giornalista Indy — «una vera merda» — che snobba il marito e ricorre alla fecondazione artificiale solo per esibire al mondo un figlio nero, al gigantesco e imminente collasso di un sistema basato sulla «doxa liberale e l’ingenua convinzione che l’attrattiva del lucro potesse sostituirsi a qualsiasi altra motivazione umana». Il cammino di Houellebecq verso un romanticismo pienamente rivendicato raggiunge il culmine nella parte finale del romanzo, quando, dopo un decennio di difficoltà, Paul e Prudence si riavvicinano e tornano ad amarsi profondamente. Perizoma, erezioni continue e sesso orale sono commoventi più che pornografici, e a Paul malato la morfina non serve, ha già l’amore coniugale…

Leggi il commento integrale sul Corriere online a questo link

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