
Made in Sweden
Roslunf Anders, Thunberg Stefan
Descrizione: Apologia di uomini inutili affronta la caduta nel vortice della pazzia di un uomo qualunque. Un uomo come tanti, la cui unica vera azione attiva della sua vita, uccidere uno stupratore di bambine, lo porta a uno stravolgimento del suo equilibrio psichico. Il romanzo, ambientato fra lo Yemen e l'Egitto, indaga nelle piaghe della società e si nutre di atti e pensieri folli e disumani. Tra atmosfere cupe, violenze, terrorismo e interessi di politica internazionale, Lorenzo Mazzoni ci offre una storia senza pietà, ignorando completamente l'ipotesi di un lieto fine standard, immergendosi in un viaggio senza ritorno nelle fragilità umane. Apologia di uomini inutili non è dunque una lettura d’evasione. È una lettura di liberazione, anche se dolorosa, perché pensare a tutto ciò che lasciamo accadere sotto i nostri occhi di occidentali può far male.
Categoria: Narrativa
Editore: La Gru
Collana:
Anno: 2013
ISBN: 9788897092544
In un elastico spettacolare di azzardi e tradimenti, di inseguimenti e azione, di disperazione e visionarietà, questo "romanzo criminale" scandinavo viene consegnato al lettore come un pacco che non si può mandare indietro, e la storia (realmente accaduta) dei tre ragazzi "uniti contro il mondo", il loro legame unico segnato dalla violenza, la loro reazione a un destino sfortunato ci rivela una volta per tutte quanto sia sottile la linea di demarcazione tra condanna e assoluzione. Scritto da Anders Roslund (autore, assieme a Börge Hellström, di bestseller mondiali come Tre secondi) e da Stefan Thunberg, sceneggiatore all'esordio narrativo e fratello di Carl, Johan Alin e Lennart Sumonja, i veri autori delle rapine sulla cui storia è basato il romanzo, Made in Sweden è stato salutato come una miracolosa sintesi tra Stieg Larsson e Romanzo criminale. Il libro è in via di traduzione in tutti i paesi del mondo, i diritti cinematografici sono stati acquistati dalla DreamWorks e, appena uscito, ha raggiunto in Svezia il primo posto in classifica.
Made in Sweden
Roslunf Anders, Thunberg Stefan
«Maggiore, la guerra è assassinio, sempre... voi ora volete solo dare un esempio: uccidere dei signori non è come uccidere dei contadini! Negando la grazia voi contribuite... sto dicendo voi, barone von Feilitzsch, perché qui ci siete voi... contribuite a distruggere la civiltà di cui voi ed io... e questo ragazzo... facciamo parte, e la civiltà è più importante del destino degli stessi Asburgo, o dei Savoia». Orgoglio, patriottismo, odio, amore: passioni pure e antiche si mescolano e si scontrano tra loro, intorbidate più che raffrenate dal senso, anch’esso antico, di reticenza e onore. Villa Spada, dimora signorile di un paesino a pochi chilometri dal Piave, nei giorni compresi tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918: siamo nell’area geografica e nell’arco temporale della disfatta di Caporetto e della conquista austriaca. Nella villa vivono i signori: il nonno Guglielmo Spada, un originale, e la nonna Nancy, colta e ardita; la zia Maria, che tiene in pugno l’andamento della casa; il giovane Paolo, diciassettenne, orfano, nel pieno dei furori dell’età; la giovane Giulia, procace e un po’ folle, con la sua chioma fiammeggiante. E si muove in faccende la servitù: la cuoca Teresa, dura come legno di bosso e di saggezza stagionata; la figlia stolta Loretta, e il gigantesco custode Renato, da poco venuto alla villa. La storia, che il giovane Paolo racconta, inizia con l’insediamento nella grande casa del comando militare nemico. Un crudo episodio di violenza su fanciulle contadine e di dileggio del parroco del villaggio, accende il desiderio di rivalsa. Un conflitto in cui tutto si perde, una cospirazione patriottica in cui si insinua lo scontro di psicologie, reso degno o misero dall’impossibilità di perdonare, e di separare amore e odio, rispetto e vittoria. E resta un senso di basso orizzonte, una claustrofobia, che persiste ironicamente nel contrasto con lo spazio immenso delle operazioni di guerra.
NON TUTTI I BASTARDI SONO DI VIENNA
Molesini Andrea
Alla vigilia del cataclisma che colpisce il Giappone l'11 marzo 2011, Ennio, un giovane romano ricco, annoiato e disincantato, parte per Osaka alla ricerca di Elisa, la sua ex fidanzata scomparsa alcune settimane prima, che si era trasferita nel Sol Levante come insegnante di italiano presso un alienante centro multimediale per la didattica a distanza. Nel giro di poco Ennio si troverà a sostituire Elisa sul lavoro, mentre la sua ricerca sembra farlo girare a vuoto e un Giappone quanto mai sinistro e inquietante lo inghiotte nel suo gorgo di luci e segni, fino a portarlo sulle zone del disastro in uno scenario dominato dalla devastazione e la neve. Sparire è una storia d'amore e malinconia, della ricerca di un sentimento che esiste solo nel ricordo e nel racconto di se stesso, di un Paese che affascina e tiene a distanza in egual misura, e della presunzione di poterlo raccontare. Denso di riferimenti alla cultura nipponica, Sparire è una storia sull'impossibilità del raccontare la realtà e sulla supremazia del racconto sulla vita stessa.
SPARIRE
Viola Fabio
In questo libro Jesper Juul condensa numerosi spunti di riflessione e indirizza il lettore verso possibili soluzioni relative alle questioni che più di frequente caratterizzano i rapporti nelle famiglie ricostituite, sostitutive, patchwork o, nelle parole dell'autore, famiglie bonus, quelle cioè in cui si intrecciano le relazioni dei figli con i nuovi partner dei propri genitori. Il bonus è il vantaggio dato dall'ingresso di un nuovo adulto in un nucleo familiare dopo una separazione. Il loro ruolo non è semplice: Jesper Juul propone alcuni accorgimenti per coglierne le migliori opportunità e non cadere nelle trappole più comuni, illustrando le une e le altre con interessanti esempi tratti dalla sua esperienza di terapeuta della famiglia. Rivolgendosi ai nuovi adulti che si introducono nella famiglia del partner, Juul invita a riflettere su alcuni temi basilari: l'importanza di scegliere con cura quando e come introdurre un nuovo adulto nella vita familiare; la necessità di un buon contatto, nel rispetto dei limiti altrui e dei propri; l'inutilità di recitare la parte degli educatori e l'invito a divenire amici adulti; il ruolo degli ex partner, ma non ex genitori; la necessità di condividere la responsabilità dei loro precedenti insuccessi nelle relazioni di coppia; la necessaria consapevolezza che nessun consiglio potrà servire, se l'amore e la disponibilità verso gli altri, i figli, non andranno di pari passo con la voglia di maturare e di crescere insieme con loro.
Un genitore in più
Juul Jesper
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