Narrativa

Asino chi legge

Cilento Antonella

Descrizione: “Asino chi legge” racconta delle difficoltà di portare la letteratura, scritta e letta, in luoghi dove la passione per la pagina non e mai nata o si scontra con difficoltà insormontabili: a Napoli e nella periferia napoletana, in Irpinia, in Trentino, in Puglia, in Sicilia e in altre zone d’Italia. L’autrice, scrittrice ed esperta esterna di scrittura creativa, eternamente in viaggio fra treni e periferie, raccoglie così un bagaglio di storie, divertenti, assurde, tristi, dalle vicende dei figli dei capoclan napoletani ai timidi ragazzi della Nusco di De Mita, ai giovani pakistani di Bolzano, ai ragazzi che hanno lasciato la scuola a Frattamaggiore, restituendo una fotografia disincantata della scuola italiana e della percezione dello scrittore nelle scuole, oltre che un ritratto del Paese e un'idea forte di letteratura e di impegno che i nostri tempi tendono a cancellare. I ragazzi e i loro insegnanti sono qui, insieme ai luoghi, i veri protagonisti, con le pagine che scrivono,le loro storie e l’eterna domanda, che passa di generazione in generazione: perché in Italia si legge così poco? E perché tutti vogliono scrivere?

Categoria: Narrativa

Editore: Guanda

Collana: Narratori della Fenice

Anno: 2010

ISBN: 9788860884398

Recensito da Antonella Di Martino

Le Vostre recensioni

La scrittura scalza

In “Asino chi legge” Antonella Cilento racconta le sue avventure di esperta esterna di scrittura creativa. Da Bolzano e Modica, Antonella ha affrontato scuole italiane di ogni ordine e grado, ovvero il disordine e il degrado in tutte le loro forme e declinazioni possibili, dalle risorse umane agli edifici fatiscenti: il mostro partorito dalla “scuola azienda”, che ha distrutto qualità e contenuti per accontentarsi di dare i numeri.

“La scrittura entra nelle scuole scalza perché nessuno crede di doverle mettere le scarpe.

Insegnare scrittura creativa nella scuola italiana? Missione impossibile. L’Italia non è un paese per insegnanti, maltratta gli scrittori e disprezza qualsiasi tipo di creatività. L’Italia non è nemmeno un paese per lettori. Quanti italiani non leggono nemmeno un libro all’anno? Non ricordo la percentuale esatta, ma so che sono tanti, troppi. Eppure, l’Italia è, senza ombra di dubbio, un paese di aspiranti scrittori. Come si può aspirare a scrivere se non si legge? Come si fa a scrivere se non si sa nemmeno che cosa sia la scrittura? Si può, eccome se si può. L’Italia è un paese per arroganti.

Noi viviamo ciò che riusciamo a dire di essere”, scrive Antonella Cilento. A questo proposito mi permetto di segnalare un nuovo modo di vivere, sostenuto dalle nuove tecnologie (di cui conosco e stimo le possibilità creative): vivere ciò che si riesce a copiare e a incollare. Ho scoperto questo nuovo stile di vita, forse un autentico nuovo modo di essere, quando ho ritrovato la mia tesi di laurea copiata e incollata sul web. Dopo aver usato la mia tesi per laurearsi, una giovane sconosciuta non soltanto l’ha pubblicata sul suo sito personale, ma ha anche descritto il travaglio interiore che comporta il copiare e incollare la scrittura altrui.

La scuola sta crollando a colpi di piccone e noi facciamo lezione sotto le macerie”, scrive l’autrice. Un esempio significativo? Dal Liceo Scientifico intitolato Mercalli cadono davvero sassi dal tetto, in continuazione, con gran frastuono. E non c’è niente da fare.

In queste condizioni, perché stupirsi se i ragazzi rimangono senza valori, senza interessi, senza sogni? Ragazze si truccano in classe e non riescono a immaginarsi un mestiere possibile. Ragazzi che progettano di far soldi, tanti, in fretta, con qualsiasi mezzo. Disgregazione totale. Un immaginario collettivo talmente sradicato dalla tradizione da dimenticare perfino la fiaba di Cenerentola, vecchia di secoli e diffusa dall’Italia al mondo intero.

Per fortuna, rimangono le occasioni di stupirsi, perché le eccezioni splendono più del nulla vagante, perché bastano poche pagine lette o scritte per far vivere le emozioni e accendere i mondi interiori, perché esistono insegnanti meravigliosi e studenti forti, accesi dalla curiosità e dalla voglia di vivere.

… Fare un corso di scrittura a scuola rappresenta una vera iniziazione all’esistenza: si impara come condurre una storia, come gestire i personaggi, come far accadere ciò che, da principio, non accadeva.

La bruttura delle scuole odierne non riesce a cancellare la bellezza che in Italia esiste e resiste. Per fortuna o purtroppo l’abbiamo ereditata dal passato e si trova ovunque, intorno a noi: Antonella Cilento la trasforma in parole, rendendo questo viaggio ancora più sorprendente. Armiamoci, dunque, e partiamo. La scrittura a scuola, in Italia, non è una missione impossibile.

Antonella Di Martino

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