Narrativa

Avrò cura di te

Gramellini Massimo Gamberale Chiara

Descrizione: Gioconda detta Giò ha trentacinque anni, una storia familiare complicata alle spalle, un'anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l'ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto. La notte di San Valentino, Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all'angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, ma anche il coraggio, di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. L'angelo ha un nome: Filemone, ha una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertente, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò. Uno scambio che indaga non solo le mancate ragioni di Giò: ma le mancate ragioni di ognuno di loro. Perché a ognuno di loro, grazie a Filemone, voce dell'interiorità prima che dell'aldilà, sia possibile silenziare la testa e l'istinto. Per ascoltare il cuore. Anche e soprattutto quando è chiamato a rispondere a prove complicate, come quella a cui sarà messa davanti Giò proprio dal suo fedele Filemone, in un finale sorprendente che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.

Categoria: Narrativa

Editore: Longanesi

Collana: La gaja scienza

Anno: 2014

ISBN: 9788830436688

Recensito da Elpis Bruno

Le Vostre recensioni

In Avrò cura di te la coppia formata da Massimo Gramellini e Chiara Gamberale interpreta un duo non propriamente riuscito: Gioconda, trentaseienne alle prese con il naufragio delle sue nozze con Leonardo (“Leonardo e la Gioconda, che senso dell’umorismo ha la vita”), e Filemone, entità difficilmente schematizzabile se non con la definizione che il romanzo ne fornisce: un angelo!
Filemone ha l’improbo compito di ricondurre a ragione Gioconda e, con interventi epistolari, la invita a riflettere su sentimenti e amore, per individuare le cause del fallimento matrimoniale, sorprendentemente riconducibile… a un tradimento (“Leonardo si considera vittima di una tua azione… e tu del suo sentirsi vittima”).

L’operazione salvifica avviene in un quadro metafisico piuttosto traballante sul piano concettuale (“Rafa-El, l’Arcangelo della Cura, ritornò in visita al mondo degli Innamorati Eterni, dove il cielo ha il colore degli oceani e le nuvole assomigliano a scogli innaffiati di schiuma”), così sospeso tra new age (“Da questa parte del velo siamo tutti Uno”) e metempsicosi (“Mi sono incarnato tante volte”), con riflessioni non propriamente folgoranti (“E non sarà certo tornando indietro che riavrai quanto hai perduto”), affermazioni nazional-popolari (“Ma che cos’hai contro Renato Zero, scusa?”) che fin dal titolo riecheggiano canzoni di successo (“Anima mia”), aforismi più intonati all’industria dolciaria che alla letteratura (“Gli amori non finiscono col tempo. Cambiano forma, scavano nuove profondità”), metafore brucianti che vorrebbero essere suggestive (“Ma tra l’incendio degli esordi e la cenere dei congedi esiste il crepitio del caminetto. Andrebbe alimentato di continuo per evitare che si spenga. Perché poi riaccenderlo è dura”) e situazioni al limite della superstizione (“C’ero in pizzeria: specialità calzone ai quattro formaggi, non l’ho mai sopportato da vivo, immagina rivedermelo nel piatto in puro spirito”).

Il profilo dei due antagonisti epistolari è la diretta conseguenza di una struttura sintonizzata sulla demagogia: l’angelo risulta didascalico (“Prenditi tutto il tempo, ma non lasciare che il tempo si prenda tutto”) e camaleontico nel dismettere le vesti celesti per indossare – all’occorrenza –quelle dello speleologo (“Ma io sono un Custode di poche pretese: mi accontento di una grotta immaginaria”); Gioconda, ahimè, fa la figura della nevrastenica (“Sono arrivata con cinquantotto minuti d’anticipo…”) egocentrica (“Se tu fossi uscita almeno per un attimo dal narcisismo che ti acceca…”).

Datemi retta: forse è meglio rileggere insieme, con Ovidio, il mito di Filemone e Bauci (libro VIII delle Metamorfosi)…

Bruno Elpis

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Chiara

Massimo gamberale

Gramellini

Libri dallo stesso autore

Intervista a Gramellini Massimo Gamberale Chiara

Un manuale snello e ironico che demolisce la figura edificante e mielosa incarnata dalla donna che legge. Uno sguardo innovativo e iconoclasta sul rapporto tra una donna che legge e i libri. Un saggio divertente che libera le lettrici dal giogo imposto da secoli di posizione subalterna: la lettura diventa una liberazione che origina dal desiderio, si manifesta nel sesso (lettura e libri come liberazione sessuale?), attraversa il corpo della letteratura e il corpo delle donne. La lettura inaugura, così, l’apprendistato verso una consapevolezza piena e matura: se per Rousseau nessuna ragazza dai casti costumi dovrebbe leggere romanzi, Francesca Serra ne rovescia l’ammonimento, dichiarando a gran voce che ogni fanciulla, prima ancora di essere un’amante, deve imparare a diventare una grande lettrice; che si tratti di Alice prossima a gettarsi all’inseguimento del Bianconiglio, della Novella Eloisa che legge avidamente una lettera dell’amato Saint-Preux, di Marilyn Monroe, colta in uno dei suoi ultimi scatti sulla spiaggia di Coney Island, mentre sfoglia l’Ulisse di Joyce. Cosa sarebbe stato della povera Emma Bovary se ne avesse seguito i consigli?

Le brave ragazze non leggono romanzi

Serra Francesca

Ambientato in una borghesia ricca e annoiata, Un anno fa domani si apre con un incidente d’auto in cui la moglie di Vittorio Congedo, medico affermato e protagonista della storia, muore. Molti dubbi restano sulle dinamiche dell’avvenimento che trasformerà completamente la vita del dottore: oltre a scoprire un’inattesa eredità milionaria lasciata dalla moglie, infatti, molto presto Vittorio si risposerà con una giovanissima paziente dalla quale avrà una figlia. Attorno a questo personaggio ossessionato e cinico si intrecceranno storie di sesso e amanti, denaro e lusso, di uomini imprigionati in un’infelicità dorata in cui la famiglia ha perso ogni valore consolatorio. La vicenda, che alterna al racconto principale le immagini delle vite dei suoi protagonisti, si snoda su più livelli temporali, animando un brillante mosaico in cui la capacità di scrittura di Mondadori affonda la lama nelle ipocrisie dei nostri giorni.

UN ANNO FA DOMANI

Mondadori Sebastiano

Gli scritti filosofici e politici del teorico del “pensiero debole”

Scritti filosofici e politici

Vattimo Gianni

Dura la vita per gli dei dell'Olimpo nel XXI secolo: nessuno crede più in loro, e si sono ridotti a vivere stipati in uno sgangherato condominio di North London, dove manca spesso l'acqua calda. E che dire del mestiere che sono costretti a svolgere per campare? Artemide, la dea della caccia, ora è ridotta a fare la dog sitter, mentre la splendida Afrodite, dea dell'amore, lavora per una chat line erotica. Ma quando due innamorati hanno bisogno di loro...

PER L’AMOR DI UN DIO

Phillips Marie