Narrativa

Azzorre

Giampaoli Cecilia

Descrizione: L'8 febbraio del 1989 un aereo partito da Bergamo, con 144 persone a bordo, si schianta su una montagna delle isole Azzorre. Una bambina di sei anni perde il padre nel disastro. Venticinque anni dopo la stessa bambina decide di partire per l'arcipelago portoghese. "Azzorre "è il viaggio di quella bambina ormai donna. Un viaggio fatto di persone e luoghi, di testimonianze, ricordi, reticenze, incontri fortuiti e voluti; un viaggio privo di compatimenti, intrapreso nella speranza che possa esistere una verità di altra sostanza, a suo modo liberatoria.

Categoria: Narrativa

Editore: Neo Edizioni

Collana: I nei

Anno: 2020

ISBN: 9788896176719

Recensito da Tommaso De Beni

Le Vostre recensioni

Cecilia M. Giampaoli, Azzorre, NEO edizioni, collana I Nei, 153 pag.

L’8 febbraio del 1989 un aereo partito da Bergamo, con 144 persone a bordo, si schianta su una montagna delle isole Azzorre. Una bambina di sei anni perde il padre nel disastro. Venticinque anni dopo la stessa bambina decide di partire per l’arcipelago portoghese. Azzorre è il viaggio di quella bambina ormai donna. Un viaggio fatto di persone e luoghi, di testimonianze, ricordi, reticenze, incontri fortuiti e voluti; un viaggio privo di compatimenti, intrapreso nella speranza che possa esistere una verità di altra sostanza, a suo modo liberatoria.

Azzorre appartiene a un genere molto particolare e quindi interessante. Non è proprio autofiction che pure,  in quanto filone preponderante della narrativa italiana contemporanea, può sempre essere un modello, ma assomiglia più a un diario e a un memoriale. È una storia vera, quindi l’autrice fa i conti con la restituzione del reale. È una storia personale, intima, ma anche una storia collettiva, un fatto di cronaca con 144 vittime. È di fatto un viaggio, e quando si dice viaggio si pensa subito a una possibile metafora della vita, un viaggio per scoprire se stessi. E questo lo è sicuramente, con contorni molto più precisi. La donna di oggi vuole fare i conti anche con il suo passato di bambina, e chiuderli questi conti, e farlo in pace. Bravissima l’autrice a riportare con delicatezza e realisticamente il senso di non voler cercare vendetta, di non portare rancore, di non voler individuare un colpevole contro cui scagliarsi e indirizzare il proprio odio, ma allo stesso tempo rendere conto di come quel fatto terribile riaffiori inevitabilmente, tanto più a stretto contatto con quei posti bellissimi, quella gente socievole, gentile, simpatica, ma anche con le persone coinvolte nell’incidente e che potrebbero facilmente essere individuati come colpevoli. Ma non è con l’odio che si può fare da ponte tra passato e futuro imparando ad allontanare la paura di vivere. “Fa’ che la morte sia morte, non altro da morte, senza lotta, senza vita. Dà loro pace, pace eterna, placali” scriveva Mario Luzi nella sua splendida poesia Las animas dedicata al giorno dei morti. Il senso di queste parole mi sembra coincidere molto con quello di Azzorre. La protagonista cerca equilibrio ed equilibrio è anche a mio avviso la parola perfetta per descrivere lo stile del romanzo, tanto più notevole avendo come nucleo il trauma di una perdita grave. L’impressione è che l’operazione dell’autrice sia stata talmente lucida, onesta, reale, concreta, da poter quasi avere una funzione terapeutica, di ricerca dell’equilibrio e di una riconciliazione con il mondo, per chiunque legga questo libro.

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Cecilia

Giampaoli

Libri dallo stesso autore

Intervista a Giampaoli Cecilia

In un mondo alternativo terribilmente bello e malinconico, Jack Kerouac si prepara a passare nove settimane nello spazio per conto della Coca-Cola Enterprise. Marilyn Monroe fa la commessa in una libreria. Il tirannico Arthur Miller si è comprato una casa sulla cascata... Dopo un'assenza di molti anni, torna il libro culto di Tommaso Pincio. Ambientato durante gli anni Cinquanta - reinventati in modo da diventare tra i più veri e struggenti mai raccontati – “Lo spazio sfinito” è popolato dai personaggi del nostro immaginario collettivo (oltre a Kerouac, Marilyn e Miller c'è il Dean Moriarty di “Sulla strada”, e il giovane Holden...), i quali però, attraverso le loro vicende di solitudine, desiderio, amicizie infrante, cuori spezzati e vite da riscattare, si rivelano maledettamente simili a noi. Quando il libro uscì la prima volta, alcuni critici gridarono al capolavoro e solo pochi fortunati lettori fecero in tempo ad amarlo: a causa di una complicata questione editoriale, il romanzo scomparve molto presto dalle librerie. Ora è ritornato, ed è pronto a occupare il posto che merita tra i classici contemporanei della nostra narrativa.

LO SPAZIO SFINITO

Pincio Tommaso

Esther Hillesum, detta Etty, è una ragazza olandese di origini ebraiche, colta, curiosa, dalla sensibilità inusuale. Appassionata di letteratura russa e lettrice vorace, lavora come dattilografa al Consiglio Ebraico: la sua è una condizione privilegiata, allo scoppiare della Seconda guerra mondiale e con l'inizio delle persecuzioni razziali potrebbe scappare e salvarsi. Potrebbe coltivare i suoi studi, scoprire l'amore che comincia ad affacciarsi nella sua vita, realizzare i mille sogni suggeriti dalla sua fantasia. Ma decide di non abbandonare la sua famiglia, il suo popolo, e di condividerne fino in fondo la sorte...

Un gomitolo aggrovigliato è il mio cuore

Ferri Edgarda

Marchiati a fuoco, prima di essere barbaramente uccisi ed esposti come monito per le strade di Roma. Questa è la sorte che toccava agli Illuminati, l'antica setta di scienziati perseguitata in secoli oscuri dalla Chiesa cattolica. Un rituale crudele, ben conosciuto da Robert Langdon, lo studioso di iconologia del "Codice da Vinci". Ma quando la storia si ripresenta, il fascino si trasforma in raccapriccio. Svegliato in piena notte e trasportato dagli Stati Uniti in Svizzera, Langdon è costretto a esaminare, nei laboratori del CERN di Ginevra, un cadavere orrendamente mutilato. Sul petto della vittima, impresso a fuoco, il terribile segno degli Illuminati: lo scienziato ucciso ha difeso fino all'ultimo il segreto di un'arma sperimentale rubata dagli assassini.

Angeli e demoni

Brown Dan

Otto incontri, otto amori, otto situazioni in cui carnalità e passione erotica prendono il sopravvento su qualunque altro sentire. Otto uomini senza nome, quasi senza volto, otto racconti che si incrociano lasciando all'alternanza libera di gesti, di azioni e di accoppiamenti, il compito di rivelare il segreto di ogni avvicinamento sessuale. Un diario erotico che ricostruisce il profilo di una passione erotica e sentimentale, senza caricarla di troppi significati sottintesi, ma anzi lasciando che la fisicità pura prenda lentamente il sopravvento, celebrando la gioia della carnalità al femminile, la bellezza del corpo maschile, la magia dell'avvicinamento, della seduzione e della sessualità umana.

AMORI

Reyes Alina