
LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE
Doyle Roddy
Descrizione: “A undici anni, in pochi mesi, può finire l’infanzia. E i tradimenti che ci sembra di subire a volte li cerchiamo, oppure li inventiamo, per consentire a un’altra età di avere inizio”. Così pensa il protagonista di Bestia da latte quando apprende della morte di uno zio un tempo molto amato e poi altrettanto odiato, mentre i ricordi del passato, all’improvviso, cominciano a fargli visita. Ma a tornargli in mente sono soprattutto i momenti vissuti insieme al cugino Giuseppe. Perché è proprio il complesso rapporto fra i due a segnare, più di ogni altra cosa, l’infanzia del protagonista. Un rapporto fatto di grande complicità ma anche di violenza, di paura.
Categoria: Narrativa
Editore: SEM
Collana:
Anno: 2018
ISBN: 9788893900652
Recensito da Elpis Bruno
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Nel passato e nel presente di Paula Spencer c'è poca serenità da ricordare. Per lei non è certo stato facile crescere e diventare donna in una Dublino vivace e cordiale ma anche turbolenta e rissosa. Con le amiche ha condiviso i giochi dell'adolescenza, le prime infatuazioni come pure lo scontro con i comportamenti duri e maschilisti di compagni aggressivi. Poi, improvviso, l'eccitante incontro con Charlo. All'inizio è l'amore, l'aspettativa romantica; ma a poco a poco tutto cambia e s'innesca una spirale di violenza che arriverà sino alla brutalità. Una ferocia da subire in silenzio, che farà conoscere a Paula l'odio di cui è capace un uomo e la disperata volontà di rivalsa cui può arrivare una donna.
LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE
Doyle Roddy
"Non ti ho mai conosciuto davvero, padre. Uomo sparito, fantasma di un fantasma. Hai carne di vento, pelle di nebbia. Non ti riconosco eppure sei me centomila volte al giorno." Siamo su una montagna ostile, fa molto freddo. Giona non ha ricordi. Ha poco più di quattordici anni e vive in un villaggio aspro e desolato insieme al nonno Alvise. Il vecchio, spietato e rigoroso, è l'uomo che domina il paese e impone al ragazzo compiti apparentemente assurdi e punizioni mortificanti. In possesso unicamente di un logoro maglione rosso, Giona esegue con angosciata meticolosità gli ordini del vecchio, sempre gli stessi gesti, fino a quando, un giorno, non riesce a scappare. La fuga si rivelerà per lui un'inesorabile caduta agli inferi, inframmezzata da ricordi della sua famiglia, che sembrano appartenere a una vita precedente, e da apparizioni stravolte. In un clima di allucinata sospensione temporale, il paese è in procinto di crollare su se stesso e la terra sembra sprofondare pian piano sotto i piedi del ragazzo. La verità è quella che appare? Solo un decisivo cambio di passo consentirà al lettore di raggiungere la svolta finale e comprendere davvero che cos'è l'inverno di Giona. Filippo Tapparelli, qui al suo esordio letterario, ha scritto un giallo onirico lontano da virtuosismi stilistici e intriso di atmosfere di perturbante ambiguità, descritte con potenza evocativa.
L’inverno di Giona
Tapparelli Filippo
LA CURA DELLE PAROLE
Piazza Tania
Sulle sedia sbagliata
Sara Rattaro
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