
Moby Dick
Melville Herman
Descrizione: "Bestiario di vite disgraziate" è tutto quello che ci circonda e che a tratti ci spaventa, ma soprattutto ci fa ridere. Il bestiario è composto da storie allegramente disperate che, mano a mano, come in un percorso di smarrimento, si riempiono di personaggi disgraziati e sognatori, mentre l'occhio si sposta dall'interno all'esterno, dal personale al collettivo, e tutto diventa favolistico. Dalla risata amara di questi racconti nasce la convinzione di essere parte, assieme all'autrice, di questo affresco surreale e tragicomico dell'umanità. In definitiva il libro è un contenitore di bestie venute male, un po' storpie, eternamente tragiche, che serpeggiano fuori e dentro di noi, ma di cui, alla fine, non possiamo che innamorarci.
Categoria: Esordienti
Editore: Bebert edizioni
Collana: Gli illustrati
Anno: 2014
ISBN: 978-88-97967-15-6
Recensito da Valeria Martino
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Moby Dick, pubblicato nel 1851, è considerato il capolavoro di Melville e uno dei più noti libri della letteratura americana e mondiale. Vi narra in prima persona la sua avventura Ismaele, che si imbarca come marinaio assieme a un ramponiere indiano sulla baleniera Pequod. Il capitano della nave, Achab, un personaggio cupo che incute rispetto e timore nei suoi uomini, ha perso una gamba per colpa della balena bianca Moby Dick e ora vuole vendicarsene, a qualunque costo. Inizia così una lunga caccia. La snervante attesa dell'incontro con il cetaceo che sfugge al capitano offrirà al narratore l'occasione di meditazioni scientifiche, religiose, filosofiche e artistiche, all'interno della struttura del romanzo d'avventura per mare. Intanto l'immenso oceano, con i suoi mostri e le sue profondità, si erge in tutta la propria potenza e imperscrutabilità dinanzi all'uomo, che gli può contrapporre solo una fragile esistenza, oscillante tra il bene e il male. Fino a che sopraggiunge la catastrofe finale, fatalmente presentita, quando Moby Dick distruggerà la baleniera e tutto l'equipaggio trascinando con sé Achab e il suo arpione. Solo Ismaele si salverà e potrà così raccontare la loro folle, ambiziosa quanto disperata, impresa.
Moby Dick
Melville Herman
Le tre minestre che danno il titolo a questo libro rappresentano in realtà tre ministre, come Vitali ribattezza segretamente le zie che hanno accompagnato la sua infanzia: Cristina, ministro degli Interni, è preposta alle faccende domestiche e alla cucina; Colomba, ministro dell'Agricoltura, si occupa dell'orto e delle attività agricole di famiglia; Paola infine, ministro degli Esteri, è impegnata professionalmente fuori casa e cura le relazioni con vicini e parenti. Le zie circondano il ragazzino di un affetto "rustico ma profumato", dettato dal buon senso ma ancora pregno di superstizioni, retaggio di una cultura popolare di altri tempi. Siamo infatti in un'Italia di provincia, negli anni Sessanta, dove ancora si parla il dialetto e "la saggezza si esprime in assiomi che non ammettono repliche". Dal racconto autobiografico di Andrea Vitali emerge uno spaccato di vita vissuta e di costume di grande suggestione, delicatamente nostalgico e al contempo ironico. Un autentico tuffo nel passato al quale contribuisce anche il ricettario della tradizione locale che affonda le radici nel territorio, tra le sponde del lago di Como e le valli retrostanti.
Le tre minestre
Vitali Andrea
PORNO BLOC
Belli Marco
1498, Milano. Leonardo da Vinci aveva atteso con ansia quel primo incontro con Frate Luca Pacioli, allievo di Piero della Francesca e illustre matematico. Entrato nella cella del frate nel monastero francescano, nell’attesa che questi arrivi, Leonardo si sofferma su un dipinto che ritrae lo studioso. Un insieme di allegorie e di richiami alla geometria euclidea che lo colpisce infinitamente, di certo era stato il frate a scegliere ogni dettaglio. Per Leonardo, da sempre interessato a ogni branca del sapere, la matematica, il cui studio gli è stato precluso, rimaneva la regina di ogni scienza. Dal francescano avrebbe finalmente potuto apprendere quel sapere. L’incontro tra i due uomini, però, è funestato dalla morte del vicino di cella di Pacioli, un sedicente frate, in realtà un ladro, reo di aver trafugato degli antichi testi bizantini giunti in Italia in seguito alla rovinosa crociata condotta da Sigismondo Malatesta. Quei volumi sono di grandissimo interesse anche per Leonardo e Pacioli. Insieme, da Milano a Mantova, da Firenze a Urbino, attraversando un’Italia ormai al tramonto della felice epoca pacifica e indipendente, i due si metteranno sulle tracce dell’assassino e Leonardo scoprirà il misterioso enigma nascosto nel quadro che raffigura Pacioli.
La biblioteca segreta di Leonardo
Fioretti Francesco
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