
Il seminatore
Cavatore Mario
Descrizione: Bernie Gladhart è un mite venditore d’auto di Chicago che nel tempo libero si diletta, con scarso successo, a fare lo scrittore. Un giorno la moglie, impressionata dalla storia di Cabot Wright – giovane finanziere di Wall Street, autore di circa trecento violenze carnali – lo spinge a recarsi a new york per cercarlo e, basandosi sulla sua vicenda, a scrivere finalmente il Grande romanzo Americano. L’industria culturale, che nella vicenda intravede il soggetto ideale per un bestseller, punta immediatamente gli occhi su Cabot e il libro di Bernie. Inizia così una caccia all’uomo tra i grattacieli di new york – con Bernie accompagnato dalla zelante zoe Bickle, affiancatagli dall’editore – in cerca del «personaggio Cabot»; ma questi, una volta rintracciato, non ricorda più nulla: il «suo» romanzo resterà incompiuto, ma vedere la sua storia scritta lo spingerà a cercare la propria verità, che non ha nulla a che vedere con quella che vorrebbero attribuirgli, per motivi diversi, l’editore e il mondo che lo circonda. Un libro divertente e grottesco. Una descrizione precisa dei meccanismi perversi dell’industria culturale e un’esplorazione inedita dell’ambiguo gioco tra realtà e finzione.
Categoria: Letteratura americana
Editore: Dalai Editore
Collana: Romanzi e racconti
Anno: 2011
ISBN: 9788866201045
Al romanzo di Mario Cavatore si ispira Lubo, il film di Giorgio Diritti - presentato al festival di Venezia - che racconta la vita di un uomo dell’etnia Jenisch, un popolo nomade come i Rom...
Il seminatore
Cavatore Mario
E' una squadra che agisce in Sicilia da mesi. Si fanno chiamare i 'Bastaddi'. Il loro capo è Aldo Ranieri, soprannominato 'Aldo l'indiano' per la sua abitudine di fare lo scalpo a tutti i mafiosi che ammazza. A Siracusa c'è un piccolo cinema. Lo gestisce Giovanna, scampata per miracolo a una strage mafiosa. Il capo dei capi vuole celebrarci la sua gloria con un film di mafia. Ci saranno più di cento mafiosi, radunati lì. Ospite d'onore: Totò Riina. I Bastaddi l'hanno saputo e preparano l'attacco. Ma anche Giovanna prepara la sua vendetta personale. Con un film e tante pellicole in fiamme. Un grande omaggio a Quentin Tarantino, al suo Bastardi senza gloria: Amato riprende la sua storia, con I mafiosi al posto dei nazisti, ambientandola in terra di Sicilia. E sogna una Sicilia bonificata dalla mafia, dopo una resa dei conti spettacolare e definitiva. Dal film al romanzo, dalla cacciata dei nazisti dalla Francia alla cacciata dei mafiosi dalla Sicilia, e tutto grazie a un piccolo cinema di periferia: una cover letteraria avvincente e liberatoria.
Bastaddi
Amato Stefano
«Accanto all'affabilità e alla pastosità porosa del mondo com'è, si accentua in questa nuova raccolta di Maurizio Cucchi un predicato di frugalità: abito mentale dell'io, ma soprattutto medium per umanizzare la realtà. "Sindrome del distacco e tregua" si suddivide in otto parti, prive di trama lineare, ove conta "l'insistere virtuale sulla scena, / la rapsodia sparsa e sempre minuziosa / delle circostanze". Emblema di poetica implicita, tale sigla rimanda a una compattezza intonativa e di sguardo che si avvale - più che in passato - di modalità davvero sperimentali di scrittura e d'espressione: alla polifonia e drammaturgia metrico-prosodiche di cui Cucchi è maestro si aggiungono qui stacchi in prosa tutti funzionali, oltre a due fotografie pienamente empatiche a un libro magnifico, struggente, necessario. Cronotopo è l'atlante (fisico e interiore), che permette di trascorrere dall'ucraina Pryp'jat' (a tre km da Cernobyl') a una Nizza amata e frequentata e alla natìa Milano, messa in emblema dalla centralità del Cenacolo di Leonardo fino ai margini delle sue banlieue, ripercorse attraverso la memoria viva di un libro in prosa per Cucchi fondamentale come "La traversata di Milano" (2007): omaggio ai mèntori della sua formazione, Sereni e Raboni. Il tempo di "Sindrome del distacco e tregua" è invece quello vertiginoso che salda insieme le epoche, dalla preistoria al Quattro e Seicento, fino ai brucianti fotogrammi del presente. Così può librarsi, questo Cucchi ispiratissimo, nella meraviglia aperta di una frugale quotidianità anonima». (Alberto Bertoni)
Sindrome del distacco e tregua
Cucchi Maurizio
I dischi di Lucio Dalla raccontati dagli amici
L’uomo di Piazza Grande
Maiorino Paolo
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