
Non chiedermi quando
De Gregorio Concita
Categoria: Scrittori
Editore: IoScrittore
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Recensito da Riccardo Melito
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Ci sono scrittrici che hanno fatto della propria vita una storia irripetibile. Dacia Maraini è tra queste, come racconta Concita De Gregorio che, con sguardo tanto intimo quanto acuto, riporta alla luce istantanee senza tempo: i genitori ribelli e coraggiosi Fosco e Topazia, gli amici Pasolini, Callas, Visconti, Moravia e le passioni - il femminismo, il teatro, i viaggi - che hanno abitato l’esistenza di Dacia.
Non chiedermi quando
De Gregorio Concita
È la paura che gli dà la forza di correre. Il piccolo John Cameron non sente né la fame né il freddo e nemmeno si accorge di avere le braccia coperte di sangue. John sa soltanto che deve attraversare il bosco, nel buio. Solo così potrà chiedere aiuto per il suo amico James Sinclair. Solo così potrà salvare quello che rimane della sua innocenza… Seattle, oggi. Gli occhi bendati, le mani legate e una croce sulla fronte tracciata col sangue: è in questa macabra posa che il detective Alice Madison trova i cadaveri di James Sinclair e della sua famiglia, trucidati nella loro casa. Dalle prove rinvenute, sembra che il colpevole sia John Cameron, un criminale sospettato di numerosi altri delitti. Ma per Madison i conti non tornano: perché John Cameron avrebbe ucciso il suo amico d’infanzia? Perché avrebbe dovuto odiare proprio la persona con cui aveva condiviso un’esperienza devastante? C’è qualcosa di oscuro dietro quegli omicidi, qualcosa che affonda le radici nel buio di quella notte di venticinque anni prima, quando la polizia aveva salvato i due ragazzini, non riuscendo però ad arrestare i rapitori. E, per scoprire la verità, Madison dovrà entrare in sintonia con l’assassino, e accettare che, quando si volge lo sguardo verso un abisso di tenebra, anche la tenebra guarda dentro di noi.
Il dono del buio
Giambanco V. M.
C'è una piccola isola tra la Toscana e la Corsica, simile a una lancia di granito, che fora il Mediterraneo e punta minacciosa il cielo. Su quell'isola si sogna. Un uomo che ha perso l'amore e desidera solo lasciarsi morire. Un gruppo di persone che fanno della sopravvivenza il loro credo. Un clandestino cresciuto nelle fogne di Bucarest. Uno scienziato visionario e uno strano esperimento. Un delitto orribile, tra le rovine degli antichi Druidi. E la Fine del Mondo. Il libro di Morgan Perdinka, scritto nel 2003 - quattro anni prima del misterioso suicidio dell'autore -, pubblicato riscoperto e presentato dal maestro Danilo Arona.
MALAPUNTA
Perdinka Morgan
Si può sfuggire allo scorrere del tempo, come scrive l'autore di LA SCIENZA DI VIVERE PER SEMPRE? Esiste una connessione profonda tra la presenza di uno strano essere a Dartmoor, una nave in bottiglia, il tracciato di un ricamo all'uncinetto che rappresenta il mondo intero e le fate di Cottingley? Tra una recensione da consegnare e un libro da scrivere, Meg Carpenter non se la passava né troppo bene né troppo male. Aveva un ragazzo che era il classico inetto, certo. Arrivare alla fine del mese non era proprio una passeggiata, certo. E i libri erano tutta la sua vita, si potrebbe dire. Almeno fino a quando, tra le pagine di un testo di pseudoscienza, Meg non ha cominciato a guardare il suo tragico universo con occhi diversi. Tra psicologia e tarocchi, enigmi buddisti e teoremi di fisica, antiche cosmologie e leggende fatate, Meg si è messa alla ricerca delle risposte definitive a tutte le domande sul senso della vita e su come le relazioni nascano, crescano e poi, miseramente, muoiano. Mescolando filosofia e humour, ironia e colpi di genio, con IL NOSTRO TRAGICO UNIVERSO Scarlett Thomas ci regala un altro giro di giostra nella migliore letteratura: quella che fa sognare e riflettere senza soluzione di continuità.
IL NOSTRO TRAGICO UNIVERSO
Thomas Scarlett
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