
Cinque domande a Zoizi
Descrizione: La fanfara di Bellano è nei guai. Evelindo Gavazzi – cui è affidato il delicato compito di suonare il bombardino nella fanfara che sul molo accoglie i viaggiatori che sbarcano a Bellano – non fa più parte dell’organico: è bloccato in casa a suon di sberle dalla novella sposa Noemi, che non sopporta che faccia tardi e torni a casa ubriaco. Almeno il cappello racconta le avventure della banda orfana di bombardino e della sua gloriosa rinascita. Protagonista del nuovo romanzo di Andrea Vitali è un’improbabile congrega di musicisti: il suonatore di cornetta Zaccaria Vergottini e la seconda cornetta Eumeo Vergottini, il clarino Guzzin (al secolo Augusto Boldoni), il basso Aurelio Leoni. E soprattutto Onorato Geminazzi, giunto nel borgo come in esilio dalla natía Menaggio: sarà proprio il Geminazzi – in seguito a un imprevisto intreccio di circostanze – l’artefice e protagonista della rinascita della banda e della sua trasformazione nel glorioso Corpo Musicale Bellanese. Tra gli altri protagonisti, oltre alla signora Estenuata, consorte del Geminazzi, ci sono il traghetto Patria, l’Amaro Grona, l'oste Bormida Pinìn, il paese di Bellano e le sue frazioni Obriaco, Lezzeno, Bonzeno, Biosio e Oro, il signor podestà e i Regi Carabinieri. C'è naturalmente anche il cappello, quello dell'uniforme della banda, al centro di mille e uno equivoci.
Categoria: Narrativa
Editore: Garzanti
Collana: Narratori Moderni
Anno: 2009
ISBN: 9788811686064
Cinque domande a Zoizi
Chi ha ucciso Dante? Quale segreto doveva sparire con lui? Dopo la morte del poeta, la figlia, suor Beatrice, un Cavaliere Templare e un medico iniziano un’indagine per fare chiarezza sull’accaduto. Quale codice si nasconde tra le pagine della Divina Commedia? Chi voleva impedire che l’opera fosse terminata? Perché Dante aveva occultato gli ultimi tredici canti del Paradiso? E chi ha rubato il manoscritto del poema? Teoremi raffi nati, intrighi complessi e personaggi oscuri si celano tra le righe dell’Inferno e del Purgatorio, come la vera identità del Veltro, o l’annuncio dell’arrivo di un enigmatico vendicatore… Sullo sfondo, un periodo storico decisivo: la crisi del Trecento, adombrata da misteri, intrecci e inquietanti interrogativi.
Il libro segreto di Dante
Fioretti Francesco
In quasi tutto il mondo la disuguaglianza sta aumentando, e ciò significa che i ricchi, e soprattutto i molto ricchi, diventano più ricchi, mentre i poveri, e soprattutto i molto poveri, diventano più poveri. Questa è la conseguenza ultima dell’aver sostituito la competizione e la rivalità alla cooperazione amichevole, alla condivisione, alla fiducia, al rispetto. Ma non c’è vantaggio nell’avidità. Nessun vantaggio per nessuno. Eppure abbiamo creduto che l’arricchimento di pochi fosse la via maestra per il benessere di tutti.
“LA RICCHEZZA DI POCHI AVVANTAGGIA TUTTI” FALSO!
Bauman Zygmunt
Questa è la storia di Samuel Ben Nissim Abul Farag, di Guglielmo Raimondo Moncada, di Flavio Mitridate. Non si tratta di tre persone ma di un solo individuo. Caltabellotta, provincia di Agrigento, 1465. Samuel Ben Nissim appartiene alla comunità ebraica, ha quindici anni, la rotella di panno cucita sulla camicia a marcare la differenza con i cristiani. È svelto e colto, conosce già varie lingue. Il padre Rabbi Nissim nutre grandi ambizioni per quel figlio che istruisce anche nella qabbalaq. Ma il destino decide diversamente, le circostanze costringono il ragazzo a trovare rifugio in un convento di frati. Così la giovane promessa diventa un ebreo convertito, disprezzato dalla comunità giudaica, maledetto dalla sua famiglia, Samuel si chiude fra le mura del convento, vuol sbiadire nella memoria dei suoi. Addottrinato nella fede cattolica, al momento della conversione prende il nome di colui che lo tiene a battesimo, il conte Guglielmo Raimondo Moncada, poi si stabilisce a Roma, diventa prete e grande è la sua fama di predicatore. Giunge all'apice della sua carriera ecclesiastica nel 1481 quando il venerdì santo recita davanti al papa Sisto IV il sermone sulla Passione. Poi però succede qualcosa: "caduto in grave errore", questo solo dicono i documenti, perde lo stato ecclesiastico e scompare. Lo ritroviamo dopo qualche tempo con il nome di Flavio Mitridate, il re del Ponto era famoso per la conoscenza delle lingue oltre che per la resistenza al veleno...
Inseguendo un’ombra
Camilleri Andrea
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