
Il mistero dei dodici portici
Lusetti Lorena
Descrizione: Cartongesso è un'invettiva viscerale e drammatica contro il Veneto attuale e contro un intero paese, l'Italia tutta. Michele Tessari è un avvocato che avvocato non vuole essere, ex necroforo, affetto da un disturbo bipolare, intrappolato nella vita come una cavia isterica ma consenziente, persino complice. Un "complice debole" del mondo in cui è immerso. Il disfacimento della sua terra si rispecchia in quello della sua esistenza, inquinata da un odio "che cammina come l'infezione, dalle caviglie alla bocca", dove si trasforma in grido. Un grido che investe la classe politica, le carceri, la giustizia, il sistema universitario, giù giù fino ai singoli individui, fino al narratore stesso, imbibito degli stessi mali contro cui si scaglia. Non c'è consolazione in queste pagine, nessuna catarsi: solo letteratura. E, in letteratura, "coraggio" è soprattutto raccontare la verità.
Categoria: Narrativa
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Anno: 2014
ISBN: 9788806218416
Recensito da Silvia Borghi
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Dodici sono i portici di Bologna candidati a patrimonio dell'umanità UNESCO, i più belli e ricchi di storia di tutta la città. Sono portici costruiti in epoche diverse, legati ai palazzi nobiliari, alle piazze che abbracciano, al quartiere dove sorgono. I portici, amati dai bolognesi che senza di loro non sanno stare, di certo sono rappresentativi di Bologna al pari dei Tortellini, delle Due Torri e dell'Università. Altrettanto rappresentativa di Bologna è l'investigatrice privata Stella Spada, unica e senza rivali, che dal suo studio di via dell'Inferno indaga sui casi che le vengono affidati, a patto che siano tutti nel centro di Bologna o poco distante. In questo romanzo breve, un caso molto speciale la obbliga ad una corsa contro il tempo dall'uno all'altro dei 12 portici candidati dall'UNESCO per ritrovare Filippo, il cane della vicina rapito da un misterioso personaggio che le lascia indizi in rima. Riuscirà Stella a ritrovare l'amato sanbernardo? Scoprirà e punirà il crudele rapitore?
Il mistero dei dodici portici
Lusetti Lorena
A seguito di un malore Marina, ex ballerina in pensione, viene portata, suo malgrado, dai nipoti in una casa di riposo. Nella stessa casa di riposo lavora Clara che, dopo un passato da donna in carriera che le ha causato la perdita di tutti gli affetti, è riuscita a reinventarsi una vita dedicandosi con estrema devozione agli ospiti dell'Istituto. Nonostante la reciproca diffidenza iniziale le due donne stringono un'amicizia profonda, costellata da una serie di coincidenze inattese che segnano il loro rapporto. Finché un giorno arriva la nipote di Marina, Michela, con un pacco marrone legato con uno spago. A Clara non sfugge la reazione sconvolta della sua amica. Il pacco contiene delle lettere. Sono lettere dal passato di Marina, scritte negli anni del terrorismo dal suo uomo, poliziotto prima a Milano, poi a Roma e infine a Bologna. Lettere che ci fanno rivivere il clima degli anni di piombo. Piombo, come quello che ha avvolto il cuore di Marina quando l'ennesima strage si è portata via il suo Rossano. A nulla è servito il tempo trascorso, soltanto Clara, con la sua amicizia, riuscirà ad ammorbidire il cuore di Marina. La convincerà ad accettare il passato, a ricongiungersi con i suoi ricordi. Lo stesso farà Marina con Clara, aiutandola a comprendere e ad affrontare i suoi demoni. Grazie a Marina, Clara rimedierà ai suoi errori e si riconcilierà con la sua famiglia.
Il filo che ci lega
Dotta Graziella
Claudio Roveri è un informatore medico scientifico. Conduce una vita di apparenze. Apparentemente è un professionista affermato, ha una famiglia felice, nessun motivo per non sentirsi soddisfatto. In realtà le cose non vanno così bene. Claudio Roveri cova il disagio. Odia Bologna, che è diventata una città così diversa da come se la ricordava. Negri, punkabbestia e zingari ai semafori, e quella sensazione di degrado che ha ogni volta che cammina per il centro. Claudio odia, ma non fa nulla. Si rifugia nella famiglia, negli amici di sempre, nel lavoro. Fino a quando decide di reagire, assecondando la sua vera natura. Asciutto, affilato, coinvolgente, “Non fare la cosa giusta” conferma il talento di Alessandro Berselli e la sua capacità di non fermarsi allo sguardo superficiale della contemporaneità.
NON FARE LA COSA GIUSTA
Berselli Alessandro
"... La noia implica un'analisi sconsolata dei danni causati all'uomo dalla tecnologia e, sembra, insanabili politicamente e clinicamente..." (dall'introduzione di Michel David) Considerato come il cardine di una ideale trilogia iniziatasi con i memorabili Indifferenti e conclusa con La vita interiore, La noia (1960) ci offre un ritratto profondo e spietato di un individuo senza strutture, senza appoggi, alienato dalla vita sociale. E' una storia di crisi, di fallimenti, di delusioni. Analizzato nei suoi tre aspetti, di artista, di uomo, di amante, il protagonista finisce per scontrarsi inevitabilmente con la realtà; una realtà che in modo tautologico si nega, perche a conclusione di ogni tentativo (ad esempio di raggiungere la donna amata) si erge sempre lo stesso assioma: la realtà è la realtà.
La noia
Moravia Alberto
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