Narrativa

Casa di mare

Buticchi Marco

Descrizione: "Seduto di fronte alla sua esistenza densa di avventure come un romanzo, ho ascoltato i racconti di mio padre con la devozione di un figlio che compie i primi passi stringendo la mano di chi lo guida. Senza sapere se mai avrei trovato il coraggio di aprire questo ripostiglio così intimo da diventare, paradossalmente, universale. Forse è solo la presunzione a farci credere che ogni nostra avventura sia degna di nota. Eppure, mentre ascoltavo i suoi racconti, ho provato spesso a chiudere gli occhi per condividere con lui la paura del buio e perché la fantasia potesse regalarmi immagini sempre più vive. E le immagini tornano a vorticare ricche di colori sfavillanti, come quelli di un'esistenza unica, in un Paese che, nello sforzo di crescere, regalava opportunità da cogliere come fiori dalla vita breve. La storia di mio padre, Albino Buticchi, è una storia singolare e avventurosa. Questa storia nasce, infatti, quasi dal nulla come tante altre che, insieme, hanno fatto l'Italia. Una storia semplice, in una Casa di mare..." Marco Buticchi

Categoria: Narrativa

Editore: Longanesi

Collana: La gaja scienza

Anno: 2016

ISBN: 9788830446137

Recensito da Elpis Bruno

Le Vostre recensioni

Evento Book City Milano 2016
Domenica 20/11: h 11:00
Sala Bertarelli 45
Un grande Gatsby italiano: Albino Buticchi
con Marco Buticchi e Nanni Delbecchi

_______________________________________________

Con un impegno sicuramente doloroso, Marco Buticchi affronta in “Casa di mare” le proprie radici liguri (“Le case parlano”) e il passato personale e familiare, riproducendo dall’angolatura emotivamente scomoda del figlio l’avventurosa, tumultuosa biografia del padre: quell’Albino Buticchi, self made man che conobbe la parabola del successo sia come imprenditore, sia come dirigente sportivo.

A ritroso dal fallito tentativo di suicidio (“Aveva cercato la morte, ma lei non si era fatta trovare”) che gli causò la cecità, la storia di Albino si snoda dalle avventurose esperienze della gioventù ai difficili momenti della guerra (“È un rastrellamento! Corri ragazzo!”), che lo costrinsero a riparare in Svizzera per poi raggiungere il fratello partigiano (“Una volta rientrato in Italia, Albino si dedicò alla ricerca di Fulvio. Le ultime notizie … lo davano partigiano nella Repubblica della Val d’Ossola”).

Dopo alcune rocambolesche esperienze di gioventù (“Perché si vuole arruolare nella Legione?”), la propensione al rischio (“Osare sempre, sino al punto di rottura della corda, era una sua prerogativa”), forse la medesima che fu così vistosa nei pericoli della ludopatia (“Nessuno, al di fuori di una casa da gioco, può avere la cognizione esatta di quali cifre possano essere lasciate su un tavolo verde”), portò Albino ad affermarsi come imprenditore e – nel mondo dello sport – ad affrontare prima le corse in auto, poi l’avventura della presidenza del Milan (“Una volta rastrellato il pacchetto azionario di maggioranza dell’A.C. Milan… si insediò alla presidenza della squadra”). Intanto, con l’affermazione economica si compie anche la penetrazione nel luccicante mondo del jet set (“Un panfilo a vela che avrebbe fatto epoca. Si trattava di un ketch in legno di ventidue metri”).

Ma è soprattutto sulle cause dell’autodistruzione che il figlio Marco s’interroga (“Ma l’incapacità di fermarsi dinnanzi al richiamo del gioco lo atterriva”): le ricerca nell’ambiente familiare (“Sin dalle prime partitelle col fratello Giovanni, aveva capito che il gioco e il rischio riuscivano a inebriarlo come poche altre cose”), si chiede se alcuni fatti dell’infanzia (la sorella Egle “chiuse gli occhi e si lasciò cadere nel vuoto”) possano aver contribuito a radicare questa tendenza, ne indaga le valenze psicologiche ed esistenziali, non si rassegna di fronte a conseguenze macroscopiche non soltanto sul piano finanziario (“Non ho più fiches, ma se accetti mi gioco questo yacht. Vale 150 milioni di lire”).

In un romanzo impegnativo e difficile per un figlio, Marco Buticchi restituisce alla figura del padre, con affetto e rimpianto, ma anche con razionalità e disincanto, una dimensione che spesso la cronaca scandalistica ha distorto e mal interpretato (“Rivera si rivolse a un legale di fiducia e dichiarò che il Milan doveva scegliere: o lui o Buticchi”), regalando ai suoi lettori una storia che attraversa la guerra, gli anni del boom economico e l’epoca attuale: quella della società patinata ed effimera, abbagliata dal mito decadente e illusorio del successo…

Bruno Elpis

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Marco

Buticchi

C’è la misteriosa eredità di Tabitha Dyerson, la guaritrice – o maga – del paese, che sposò il Dr. Robert Morgan, un disertore della guerra civile. Gli infermi della città si radunavano attorno a Tabitha, i cui rimedi a base di erbe curavano molti più pazienti di quanto i metodi scientifici di suo marito avessero mai fatto. Si diceva che Tabitha avesse lasciato un ‘‘libro delle ombre’’, un libro da strega con le ricette di tutte le sue pozioni. Nonostante in molti lo avessero cercato, nessuno era mai riuscito a trovarlo... fino ad ora. Il lettore segue la vita di Truly, la figlia di Tabitha, i suoi tempi e le sue avventure. Le sottotrame abbondano, così come le risate, le lacrime, gli intrighi, le bugie e la magia.

LA RAGAZZA GIGANTE DELLA CONTEA DI ABERDEEN

Baker Tiffany

Maya cerca nell'arte un sentire lontano dalle convenzioni. Edoardo parte per una feroce missione in Medio Oriente lasciando sola sua moglie incinta. Mentre una postina ribalta ogni cosa, uno psichiatra lacaniano tenta di ricomporre il caleidoscopio. L'estate dell'umanità scompare. Ma c'è ancora qualcosa che Maya ed Edoardo possono fare per salvarsi.

Una volta l’estate

Palomba Ilaria, Annibaldi Luigi

Un uomo misterioso, scrittore di gialli di scarso successo, 65 anni, sapendo di non avere molto da vivere a causa di un cancro ai polmoni, decide che come ultimo atto della sua esistenza compirà un gesto spettacolare che tramanderà la sua memoria ai posteri: un omicidio perfetto. Non uno soltanto, tre. Ucciderà tre donne diverse, già individuate, accomunate dal fatto di avere i capelli rossi. L'assassino ha intenzione di mettere per iscritto dettagliatamente il suo operato e di avvertire via lettera le tre donne della loro sorte imminente per vedere come si comporteranno. L'uomo, servendosi della favola di Cappuccetto Rosso nella sua versione originale e cruenta, avverte le tre donne che il lupo cattivo è sulle loro tracce e che le ucciderà, senza specificare quando, come o dove. Nel momento in cui arrivano le lettere con l'annuncio di morte le tre donne reagiscono in modi diversi. L'uomo non vuole soltanto uccidere, vuole fare una ricerca e una riflessione approfondita sul periodo che precederà la morte. La sfida che si trova di fronte è cercare di aggirare e superare tutti i mezzi e modi in cui le sue tre vittime tenteranno di salvarsi da lui, per questo dovrà avvicinarsi a loro mantenendo il suo anonimato, per prevenire le loro mosse. Nessuno ha mai tentato prima un'operazione simile: tre vittime diverse, in tre luoghi diversi, destinate a tre morti diverse, tutte nello stesso giorno a poche ore di distanza l'una dall'altra. Ma anche il lupo cattivo può sottovalutare...

Un finale perfetto

Katzenbach John

Una nuova travolgente protagonista del giallo italiano. Tutti al tribunale di Pianveggio sanno che non si scherza sul pranzo, perché il giudice Annabella Abbondante ha un debole per la buona cucina ma è perennemente a dieta. Forse per colpa dei deliziosi cannoli della Palermitana, il bar in cui incontra ogni sera i suoi amici: il commissario Nicola Carnelutti e la giornalista Alice "ginger" Villani di Altamura. Abbondante sì, di nome e di fatto, una florida taglia 48 e una massa di capelli ricci e ribelli che le cadono sulle spalle, ma lo è soprattutto di cuore: sempre dalla parte dei più bisognosi e con il sorriso sulle labbra, nonostante le estenuanti udienze e le interminabili pile di fascicoli. Quando l'avvocato Matilde Santangelo si rivolge a lei per la scomparsa del fratello dalla clinica psichiatrica in cui era ricoverato, Annabella che ha una passione sfrenata per i gialli, non può fare a meno di impicciarsi. Negli stessi giorni, poi, un immobile che lei aveva messo all'asta viene incendiato con tanto di ritrovamento di resti umani: per il giudice e il fido cancelliere Paolo, detto Dolly, la ricostruzione del PM fa acqua da tutte le parti e scoprire la verità diventa un imperativo morale. Tanto più che il giudice Abbondante non accetta mai un no come risposta. Tra l'ennesimo appuntamento al buio, organizzato da sua sorella Fortuna – il numero 24 negli ultimi quindici anni – aste fallimentari e udienze oceaniche, Annabella vi conquisterà con la sua energia, la sua passione e il suo grande carisma.

Annabella Abbondante

Perna Barbara