
LE BELVE
Winslow Don
Descrizione: Alice, una poliziotta francese, si risveglia su una panchina di Central Park ammanettata a Gabriel, un pianista jazz. Non si conoscono, in tasca non hanno documenti e Alice si trova in tasca un’arma carica. Non hanno ricordi di cosa è successo e come sono arrivati lì. L’incontro con personaggi bizzarri porterà Alice a ricordare molto, forse troppo: dalla sua memoria emergono dettagli sfocati, la cattura di un serial killer, la morte del marito e del figlio, un padre in prigione. In fuga nella sua stessa città, Alice cerca di spiegarsi il legame misterioso con l’enigmatico e silenzioso Gabriel.
Categoria: Letteratura francese
Editore: Bompiani
Collana: Letteraria straniera
Anno: 2015
ISBN: 9788845280375
Il Messico crudele e violento dei narcotrafficanti. E la California accogliente e libertaria della marijuana e del vivi e lascia vivere. I due mondi che Don Winslow conosce e ha saputo raccontare come nessun altro, in un solo, affascinante, adrenalinico noir.
LE BELVE
Winslow Don
C'è una scena de Il posto delle fragole di Bergman in cui la mente del protagonista è attraversata da un'immagine del passato: il padre e la madre che pescano in un lago. Che cosa significa quest'immagine circonfusa di una bianca luminosità irreale? Che il passato è irrimediabilmente presente, risponde La Capria. Questo è solo uno dei nuclei tematici, dei tanti significati di un libro semplice e complesso, colloquiale e profondo, godibile da leggere e difficile da definire. Che cos'è allora L'estro quotidiano? È apparentemente un diario, un libro d'ore, delle "ore che restano" dopo il compimento dell'ottantesimo anno. È un libro di saggezza, ma scritto da un uomo che non ha mai voluto essere saggio e fa davvero fatica a vedersi nel ruolo dell'ottantenne perché si sente ancora un ragazzo. È un libro pieno di indimenticabili ritratti di amici, di uomini e di donne che non ci sono più, e quindi parla molto della morte, ma lo fa quasi "per esorcismo e con poca vera convinzione", con humour e allegria.
L’estro quotidiano
La Capria Raffaele
Siamo abituati a desiderare. A desiderare cose nuove che ancora non possediamo, rapporti sereni con le persone che abbiamo attorno, soluzioni efficaci per i problemi della vita di tutti i giorni. Siamo dunque convinti che la felicità, sulla terra, stia nel soddisfare questi desideri. Giulio Mozzi nei racconti del suo libro mostra invece una possibilità differente: che i nostri desideri crescano a tal punto da uscire fuori di noi e creare un mondo diverso da quello reale, che a quello reale si sovrappone e che quello reale nasconde. L’immaginazione non può certo prendere il potere e cambiare lo stato delle cose, ma costituire un nido entro cui ripararsi sì. La felicità che ne deriva è di questa vita e non riguarda solo i personaggi del libro, ma tutti noi lettori. Pubblicato originariamente nel 1996 da Einaudi, entrato nella cinquina di finalisti del Premio Strega di quell’anno, La felicità terrena è il libro più importante di Giulio Mozzi e torna disponibile in una nuova edizione con testi inediti e una nota finale d’autore.
LA FELICITA’ TERRENA
Mozzi Giulio
Questa è la storia di una bambina che perde entrambi i genitori a sei anni e viene affidata alle «cure» di nonni e prozii troppo bigotti per distinguere il confine tra la pedagogia e il sadismo, e che in seguito viene salvata da una coppia di nonni più affettuosi e bonari ma altrettanto severi nel loro conformismo sociale. È la storia di un’educazione rigida e di infiniti passaggi, da un collegio religioso all’altro, da Minneapolis a Seattle, da una famiglia cattolica a una protestante. Ma è anche una storia di scoperte e innamoramenti, di accesi litigi e comici malintesi: tra discussioni teologiche con i padri gesuiti sull’esistenza di Dio, recite scolastiche ambientate nell’antica Roma repubblicana, gite istruttive ai parchi naturalistici che si tramutano in rocamboleschi tour de force alcolici, vere o presunte iniziazioni sessuali, letture proibite e appuntamenti clandestini, la personalità della bambina lascia gradualmente il posto a quella di un’adolescente ribelle e infine a quella di una giovane donna lucida e coraggiosa, aliena alle convenzioni e a ogni forma di moralismo. Pubblicato originariamente nel 1957, Ricordi di un’educazione cattolica è un memoir appassionante come i migliori romanzi di formazione, che unisce il ritratto di un’epoca e la dolorosa confessione personale.
Ricordi di un’educazione cattolica
McCarthy Mary
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