Giallo - thriller - noir

Chi perde paga

King Stephen

Descrizione: Un genio della letteratura che però ha smesso di scrivere. Un lettore molto arrabbiato che ha deciso di punirlo. Un manoscritto rubato e una vendetta da gustare fredda. Poche tracce per il detective Hodges, l’eroe di Mr Mercedes. Abbastanza per scatenare una nuova caccia all’uomo.

Categoria: Giallo - thriller - noir

Editore: Sperling & Kupfer

Collana: Pandora

Anno: 2015

ISBN: 9788820059033

Recensito da Maria Darida

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Chi perde paga” è il secondo capitolo della trilogia che ha avuto inizio con Mr. Mercedes e che vede quale protagonista Bill Hodges. In questo primo episodio Stephen King offriva al lettore una perfetta crime-story, priva di quegli elementi soprannaturali caratterizzanti i suoi lavori e dove l’assassino di turno mostrava di possedere tutte le classiche devianze della categoria, dall’infanzia difficile al rapporto morboso con la madre, passando poi tra tutti i traumi determinati dall’assenza della figura paterna.

In “Chi perde paga” Bill Hodges è invece chiamato a confrontarsi con un tema già riproposto dall’autore: l’ossessione. John Rothstein, scrittore, è il creatore dell’indimenticabile e fortunatissimo personaggio Jimmy Gold; peccato che le sue pubblicazioni siano ferme da oltre vent’anni, circostanza che provoca disappunto nei lettori, in particolare in Morris Bellamy che, per vendicarsi dell’uomo che lo ha tradito smettendo di scrivere, gli piomba in casa uccidendolo e saccheggiandolo dei suoi averi. Nella bramosia dell’atto il ladro-omicida non si rende conto però di avere tra le mani il vero tesoro del narratore: decine di taccuini contenenti gli appunti relativi al nuovo romanzo; un bene, chiaramente, ben più prezioso del denaro.

Innegabil  – e inevitabile – è dunque la sensazione di déjà-vu, nonché il parallelismo con “Misery non deve morire”, classe 1987, dove il RE con la giusta suspense, ritmi serrati e crude ambientazioni, spingeva la medesima fissazione fino al limite della follia, oltre i confini della razionalità e della ragione.

A differenza però dell’opera citata, “Chi perde paga” è un romanzo che muove partendo dall’antefatto, ovvero dagli avvenimenti occorsi a due ragazzi nell’età della giovinezza e soltanto a metà dell’opera viene introdotto il protagonista che, a trent’anni di distanza, si trova a ricomporre i pezzi del puzzle.

Ponte di passaggio tra la prima e la terza parte della saga, l’ultimo lavoro dello statunitense non può definirsi il suo scritto meglio riuscito e si dimostra incapace di creare la stessa spirale di attesa e brivido alla quale l’autore ci ha abituato. Ma per chi avesse letto Mr. Mercedes, una piccola consolazione c’è ed è quel pizzico di originalità in più che tanto era mancato nel precedente…

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