
La ragazza di Bube
Cassola Carlo
Descrizione: "Circolo chiuso" è il seguito de "La banda dei brocchi" e si snoda lungo un arco ce va dagli anni settanta del primo romanzo ai giorni nostri. Ma, mentre "La banda dei brocchi" è il romanzo dell'innocenza, "Circolo chiuso" è il suo opposto: è il romanzo dell'esperienza. Non più ragazzi, molti dei personaggi devono lottare contro la tristezza, le responsabilità e le ragioni dell'età adulta. Claire Newman, reduce da un matrimonio fallito e da un lungo soggiorno in Italia segnato da un amore difficile, decide di tornare in Inghilterra, nella sua vecchia città di Birmingham. Pensa sia venuto il momento, dopo più di vent'anni, di scoprire cosa sia successo a sua sorella Miriam, scomparsa all'improvviso e misteriosamente nel 1978. Tra i tanti personaggi del passato che rivede, c'è anche Paul Trotter, già membro del Partito conservatore che, pur essendo diventato parlamentare laburista, vota a favore della guerra contro l'Iraq, sebbene sia convinto che ciò sia un errore. Paul è sposato ma è follemente invaghito di Malvina, la sua responsabile per l'immagine. Le sue incertezze morali rispecchiano i conflitti di un paese che vive gli stessi dubbi. Attorno a questi e ad altri personaggi, vecchie conoscenze di chi ha letto "La banda dei brocchi", ruotano eventi privati e pubblici che formano un impasto unico: assistiamo all'ascesa di Tony Blair, alla svolta del Partito Laburista, al dramma del lavoro costretto nella morsa della globalizzazione, alle conseguenze dell'11 settembre fino alla guerra in Iraq. Insomma, la pienezza cui Jonathan Coe ci ha abituati si dispiega in questo romanzo: anzi, sebbene "Circolo chiuso" sia in sé compiuto, preso insieme a "La banda dei brocchi" (anni settanta) e a "La famiglia Winshaw" (anni ottanta), rappresenta la conclusione di un grande affresco dell'Inghilterra degli ultimi trent'anni.
Categoria: Narrativa
Editore: Feltrinelli
Collana: I Narratori
Anno: 2005
ISBN: 9788807016707
Trama
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La ragazza di Bube
Cassola Carlo
Case Rosse, minuscolo borgo nell'Appennino tosco-emiliano, ha un primato: è la sede del commissariato più piccolo d'Italia, diretto da Roberto Serra – che viene da Roma ed è considerato uno ed fòra – con l'aiuto dell'agente Manzini. Non succede mai nulla se non qualche rissa tra ubriachi il sabato sera. Ma la notte del Capodanno del 1995 una telefonata sveglia Manzini in piena notte. Ci sono tre cadaveri al Prà grand, uccisi senza pietà. I due poliziotti accorrono sul luogo del delitto e uno spettacolo raccapricciante si presenta ai loro occhi: un uomo, una donna e una bambina sono stati colpiti a morte da distanza ravvicinata con un fucile. È un'esecuzione, senza alcun dubbio. Ma non ci sono schizzi di sangue intorno alle vittime e la loro posizione non combacia con la traiettoria degli spari. A chi appartengono questi corpi straziati che chiedono giustizia? Chi ha violato la pace di quel piccolo paese perso tra le montagne, e per quale motivo? E perché così tanta violenza da sorprendere anche un uomo come Roberto Serra, abituato a omicidi ben più efferati? Per il commissario comincerà un'indagine che lo porterà a rivivere il passato del luogo in cui si è rifugiato, e ad affrontare i demoni che albergano nella sua anima e nel suo cuore. Un romanzo che affonda le radici nelle pagine più sanguinose della storia del Ventesimo secolo. Un nuovo autore italiano che lancia la sfida ai maestri del thriller internazionale.
VENTI CORPI NELLA NEVE
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Lanciare pietre di Yves Bonnefoy
Ciò che avviene fuori di noi può passare senza lasciare traccia, o modificare per sempre la traiettoria della nostra vita. L'autobiografia di ciascun italiano è una scheggia impazzita nell'autobiografia del Paese. "Il 22 giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista". Sono i Mondiali del '74, ai quarti di finale si gioca una partita storica: Germania Ovest contro Germania Est. Un bambino di dieci anni, seduto davanti alla televisione insieme a suo padre, si rende conto tutt'a un tratto di tifare per la squadra sbagliata. "Mentre lo stadio ammutolisce, tra la poltrona di mio padre e la mia, un piccolo muro, invisibile e incompreso, comincia a venire su, come se fossimo nel centro di Berlino". Francesco Piccolo ha scritto un romanzo personale e politico, divertente, serissimo, provocatorio, per raccontare la storia d'amore irrisolvibile che lega ogni uomo al suo tempo. Perché in fondo la nostra vita è il modo che scegliamo ogni giorno per partecipare al mondo.
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