
Sulle sedia sbagliata
Sara Rattaro
Descrizione: Come si può continuare a scrivere quando la morte ti ha sottratto la tua Musa? È questo l'interrogativo che, l'8 giugno 1290, tormenta Dante Alighieri, giovane poeta ancora alla ricerca di una sua voce, davanti alle spoglie di Beatrice Portinari. Da quel momento tutto cambierà: la sua vita come la sua poesia. Percorrendo le strade di Firenze, Dante rievoca le vicissitudini di un amore segnato dal destino, il primo incontro e l'ultimo sguardo, la malìa di una passione in virtù della quale ha avuto ispirazione e fama. È sgomento, il giovane poeta; e smarrito. Ma la sorte gli riserva altri strali. Mentre le trame della politica fiorentina minacciano dapprima i suoi affetti - dal rapporto con la moglie Gemma all'amicizia fraterna con Guido Cavalcanti - e poi la sua stessa vita, Dante Alighieri fa i conti con le tentazioni del potere e la ferita del tradimento, con l'aspirazione alla gloria letteraria e il timore di non riuscire a comporre il suo capolavoro... È un Dante intimo, rivelato nella sua fragilità ma anche nella potenza della sua visione del mondo, quello che Marco Santagata mette in scena in un romanzo che restituisce le atmosfere, le parole, le inquietudini di un Medioevo vivido e vicino. Il sommo poeta in tutta la sua umanità: lacerato dall'amore, tormentato dall'ambizione, ardentemente contemporaneo.
Categoria: Romanzo storico
Editore: Guanda
Collana: Narratori della Fenice
Anno: 2015
ISBN: 9788823510821
Recensito da Elpis Bruno
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Sulle sedia sbagliata
Sara Rattaro
Sono passati solo due anni, e di tutto ciò che è stata non è rimasto nulla. Lena era brillante, determinata, brava a detta di tutti, curata, buona. Poi nella sua vita era entrato Saverio, e tutto era stato stravolto. Quel ragazzo più giovane, che viveva per essere contro qualsiasi regola, pregiudizio, conformità, l'aveva trasformata. E non erano solo i vestiti, i capelli, le parole. Era lei, le sue sicurezze, il suo amor proprio. Tutto calpestato in nome di un amore che agli occhi di tutti gli altri era solo nella sua testa. Il giorno in cui lui era finito in Arno, dato per disperso prima e per morto poi, qualcosa in Lena si era spento definitivamente. Sono passati due anni, e di Saverio le resta il cane Argo, che ancora la vive come un'usurpatrice, e un senso di vuoto dolente e indistruttibile. La sera in cui trova nella cassetta della posta un cellulare, Lena pensa che si tratti di uno scherzo, oppure di uno sbaglio. Ma bastano pochi minuti per rendersi conto che quell'oggetto può cambiare la sua vita. Perché i messaggi che arrivano, e a cui lei non può rispondere, parlano di cose che solo Saverio può sapere. E quindi è vivo. È tornato. Così, senza che Lena se ne accorga, quell'oggetto diventa l'unica linfa vitale a cui abbeverarsi, e non importa che i messaggi siano sempre più impositivi e le ordinino di commettere atti di cui mai si sarebbe pensata capace. Perché se lei farà la brava, lui rientrerà nella sua vita. O questo è ciò che pensa. Almeno fino a quando le persone che le stanno intorno cominciano a morire. E il gioco si fa sempre più crudele...
Io so chi sei
Barbato Paola
C'è una scena de Il posto delle fragole di Bergman in cui la mente del protagonista è attraversata da un'immagine del passato: il padre e la madre che pescano in un lago. Che cosa significa quest'immagine circonfusa di una bianca luminosità irreale? Che il passato è irrimediabilmente presente, risponde La Capria. Questo è solo uno dei nuclei tematici, dei tanti significati di un libro semplice e complesso, colloquiale e profondo, godibile da leggere e difficile da definire. Che cos'è allora L'estro quotidiano? È apparentemente un diario, un libro d'ore, delle "ore che restano" dopo il compimento dell'ottantesimo anno. È un libro di saggezza, ma scritto da un uomo che non ha mai voluto essere saggio e fa davvero fatica a vedersi nel ruolo dell'ottantenne perché si sente ancora un ragazzo. È un libro pieno di indimenticabili ritratti di amici, di uomini e di donne che non ci sono più, e quindi parla molto della morte, ma lo fa quasi "per esorcismo e con poca vera convinzione", con humour e allegria.
L’estro quotidiano
La Capria Raffaele
LE BRACI – Sàndor Màrai
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