
Non chiedermi quando
De Gregorio Concita
Descrizione: Cresce un'attenzione complessiva per gli aspetti multiformi della figura e dell'opera di Filippo de Pisis dal personaggio inimitabile, tenero, ma anche tragico, alla pittura, alla rivisitazione della letteratura (poesie e prose). La presente raccolta di scritti si giustifica dal titolo davvero suggestivo di un articolo di De Pisis, Confessioni: una scansione di testi lungo l'arco biografico dell'artista, dal 1915 al 1951. Testi di varia natura che hanno in comune un sottofondo di diario, di confessione. Come ogni diario, queste pagine vivono nel gioco sfuggente della vita, delle luci, delle intermittenze, del catalogo quotidiano degli incontri, degli incanti, della effimera eternità. La scrittura si accende nello scatto emotivo di un luogo, di un interno, di una visione, di un quadro, di un oggetto, di un motivo di pittura, di un nulla, di una bellezza anonima: e poi si spegne nella labilità, nella fuga di nuove immagini, nuove parole, nuove illusioni. Ne esce un libro toccante, in una grazia leggera e dolorosa, fino all'ultima struggente confessione: "Spesso mi è venuto di dire che non amo che i quadri che non ho dipinto". Ci sono sì le occasioni, l'irrequietezza e il vissuto del diario, ma anche il continuo altro da sé dell'assenza, della pagina bianca, di quella celeste malinconia delle sue nature morte marine. Il libro è curato da Bona de Pisis (nipote dell'artista) e da Sandro Zanotto, esperto e conoscitore come nessun altro degli archivi e delle carte di De Pisis.
Categoria: Arte
Editore: Le lettere
Collana: Atelier
Anno: 1996
ISBN: 9788871662657
Ci sono scrittrici che hanno fatto della propria vita una storia irripetibile. Dacia Maraini è tra queste, come racconta Concita De Gregorio che, con sguardo tanto intimo quanto acuto, riporta alla luce istantanee senza tempo: i genitori ribelli e coraggiosi Fosco e Topazia, gli amici Pasolini, Callas, Visconti, Moravia e le passioni - il femminismo, il teatro, i viaggi - che hanno abitato l’esistenza di Dacia.
Non chiedermi quando
De Gregorio Concita
Gabriella Genisi torna in libreria con una storia avvincente e deliziosa. 25 novembre. Nella città affollata e piena di turisti in attesa del Natale, il bed & breakfast di Carmela, la sorella di Lolita Lobosco, riscuote sempre più successo. Tra gli ospiti, anche uno scrittore romano, Enrico Fasulo, che ha deciso di ritirarsi a Bari per qualche settimana e dedicarsi alla stesura del suo nuovo libro. Carmela, sensibile al suo fascino, cucina per lui e, tra le sue tante specialità, gli prepara uno scammaro squisito secondo la ricetta di nonna Dolò. Il giorno dopo, l'uomo viene trovato morto. L'autopsia non lascia dubbi sulla causa del decesso: si tratta di avvelenamento, probabilmente dovuto al botulino presente nei peperoni con cui è stato condito il piatto. La polizia accusa la donna di omicidio colposo, fatto che mette ulteriormente in crisi il rapporto tra le sorelle e minaccia di pregiudicare la carriera di Lolita. Esclusa dalle indagini, provata dalle tensioni familiari e dal rapporto sempre più burrascoso con Caruso, la tenace commissaria comunque non si arrende e fa quello che le riesce meglio: investiga, decisa a provare una volta per tutte l'innocenza di Carmela. Una storia avvincente e deliziosa, arricchita dalla raccolta di tutte le ricette di casa Lobosco: oltre cento piatti, dalle stuzzicanti preparazioni finora inedite ai grandi classici della tradizione pugliese, come la focaccia, i panzerotti e la parmigiana, rivisitati secondo il gusto di Lolì.
Lo scammaro avvelenato e altre ricette
Genisi Gabriella
AMORIZZAZIONI
Vetterlein Suse
Anna sta recitando una parte, ma non lo sa. O forse non vuole saperlo, perché altrimenti dovrebbe chiedersi chi è, e cosa desidera dalla vita. Del resto, ha due meravigliosi bambini, un padre che la adora e un marito chirurgo estetico che è appena diventato primario di Villa Sant'Orsola, la clinica privata di famiglia. Ha anche un amante, Javier, il papà spagnolo di una compagna di scuola del figlio: si incontrano due volte alla settimana in un appartamento che diventa subito uno splendido altrove, un luogo di abbandono. E allora, cos'è che non funziona? I nodi, si sa, presto o tardi arrivano al pettine. Il suo matrimonio, il suo rapporto con i figli, la reputazione della clinica: uno dopo l'altro, tutti i pilastri della sua esistenza iniziano a vacillare. Anna è costretta a fare ciò che non avrebbe mai immaginato: aprire gli occhi e attraversare il confine sottile che separa l'apparenza dalla realtà. Per scoprire che le ferite, anche se fanno male, a volte sono crepe dalle quali può entrare una nuova luce. Con lucidità e una scrittura che non concede niente alla retorica, "Le imperfette" getta uno sguardo su quel groviglio interiore che ci portiamo dentro, dove le bugie che gli altri ci raccontano si mescolano agli inganni dei nostri stessi sensi. Vincitore del premio DeA Planeta 2020.
Le imperfette
De Paolis Federica
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