Poesia

Consigli di volo per bipedi pesanti

Racca Alessandra

Descrizione: Un inno alla leggerezza. E non a quella che fa rima con frivolezza, ma un invito a sgravarsi, a liberarsi dei troppi pesi che ci mettiamo addosso. Perché di insostenibile c'è soltanto l'affanno per voler essere diversi da ciò che si è. Poesie che hanno la forza di un'esortazione e sono agili come canzoni pop. Parlano dell'accettarsi, nel bene e (soprattutto) nel male. Dell'avere dubbi e sbagliare, nella vita come in amore. Questo libro è un elogio dell'imperfezione, dell'errore, dello sbaglio, parole per esseri imperfetti perché vivi. E dell'equivoco, dell'errore, dell'approssimazione, ci si veste con fierezza. Alessandra Racca si dimagrisce il passo per essere leggera al mondo e poggiarci sopra, camminando, l'essenziale: la luminosa trasparenza dell'imperfezione.

Categoria: Poesia

Editore: Neo Edizioni

Collana: Intimate

Anno: 2016

ISBN: 9788896176399

Recensito da Tommaso De Beni

Le Vostre recensioni

Consigli di volo per bipedi pesanti è un libro di poesie della torinese Alessandra Racca facente parte della collana Intimate di NEO.

Il libro ha una struttura precisa, diviso in capitoli tematici che alternano atteggiamenti intimistici, sapienziali e domestici: Gioco dell’oca innamorataSerie della marmellataDimissioniFigurinePoesie d’amore per bipedi complicatiSerie della guerra in pantofoleSerie dei muri. È evidente la volontà di togliere, di raggiungere una ‘leggerezza seria’, alla maniera di Calvino, anche se non mancano riferimenti un po’ amari alla condizione femminile (10 modi per assassinare una donna senza ucciderla). Il linguaggio è semplice, per lo più colloquiale, segue quella linea che va da Saba a Penna passando per Caproni e che persegue uno stile quasi prosastico, ma senza rinunciare a ritmo e musicalità. Lo stile lavora su metafore, doppi sensi e giochi di parole che a volte chiamano in causa il corpo stesso dell’autrice. Il tono, a volte da filastrocca, fa pensare anche alle poesie di Elsa Morante (Il mondo salvato dai ragazzini) e la componente erotica, seppur meno esacerbata, fa pensare a Patrizia Valduga, ma anche alla più notevole Sylvia Plath: «hai detto è bella è bella la tua carne/hai detto questa è una porta non è una ferita/il tuo seme l’ha curata» (pag.17); «nemmeno un crocifisso/a cui guardare il pene» (pag.64). Il paragone più calzante e anche più contemporaneo è però quello con Guido Catalano, soprattutto per il tono ironico e scanzonato, e infatti Alessandra Racca è un’esponente della poesia performativa, che si apprezza di più negli happening e nei poetry slam recitandola ad alta voce ed in cui la stessa voce e il corpo dell’autore vanno a costituire uno stile più incisivo e importante di quello scritto. Questo non è un libro d’esordio, e si vede, perché il linguaggio ha assunto ormai una coerenza interna e la sua poetica ha una fisionomia precisa e per questo apprezzabile.

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Alessandra

Racca

Libri dallo stesso autore

Intervista a Racca Alessandra

Lo sguardo di Giacometta

Panzarani Piersanti Liliana

Virus

Canassa Vigliani Alessandro

«Una buona causa la si può sempre esporre anche in modo divertente», così afferma al tavolino di un ristorante della stazione di Helsinki il fisico Ziffel che, scappato dalla Germania nazista, ora passa una parte delle sue difficili giornate a dialogare con un altro esule tedesco, l'operaio Kalle. Mentre l'Europa sprofonda nell'incubo della Seconda guerra mondiale, i due discorrono degli argomenti più disparati, dall'«Invadenza degli uomini importanti» al «Triste destino delle grandi idee», dalla «Peculiarità della parola "popolo"» al «Metter radici», dalla «Paura del caos» al «Pensare come piacere», in un irresistibile botta e risposta sempre sorretto dal gusto per la battuta e per il paradosso. In quest'opera di limpida lucidità, composta nel 1940 durante l'esilio finlandese, Brecht mette a processo le sue stesse idee e offre un sarcastico repertorio delle contraddizioni dei sistemi politici. Ne nasce così un beffardo elogio del rifugiato che si leva come una risata di scherno contro tutti gli ottusi custodi delle frontiere. Dopo oltre quarant'anni di assenza dalle librerie, i "Dialoghi di profughi" tornano in una nuova edizione per la prima volta integrale, arricchita di un intero capitolo e altri passaggi inediti.

Dialoghi di profughi

Brecht Bertolt

La prima settimana di libertà dell'irreprensibile maggiordomo inglese Stevens diventa occasione per ripensare la propria vita spesa al servizio di un gentiluomo moralmente discutibile. Stevens ha attraversato l'esistenza spinto da un unico ideale: quello di rispettare una certa tradizione e di difenderla a dispetto degli altri e del tempo. Ma il viaggio in automobile verso la Cornovaglia lo costringe ben presto a rivedere il suo passato, cosi tra dubbi e ricordi dolorosi egli si accorge dì aver vissuto come un soldato nell'adempimento di un dovere astratto senza mai riuscire ad essere se stesso. Si può cambiare improvvisamente vita e ricominciare daccapo? Da questo romanzo di Ishiguro, acclamato in Gran Bretagna e negli Stati Uniti e vincitore del prestigioso Booker Prize, nel 1993 il regista americano James Ivory ha tratto un famoso film con Anthony Hopkins ed Emma Thompson.

Quel che resta del giorno

Ishiguro Kazuo