
Tundurundù
Di Giandomenico Marco Eugenio
Descrizione: «Chiamatemi Tiresia. Per dirla alla maniera dello scrittore Melville, quello di Moby Dick. Oppure Tiresia sono, per dirla alla maniera di qualcun altro…». Questo l’inizio folgorante della Conversazione su Tiresia, un racconto articolato che ricostruisce la storia del celebre indovino attraverso i secoli, con 63 versioni del mito declinato in età antica e moderna da scrittori, poeti, filosofi, drammaturghi. E discorrendo dell’indovino cieco Camilleri si abbandona al racconto, narra di miti e di dèi, di libri e scrittori, di uomini e donne, di teatro e personaggi, di sé e dell’oggi, di cecità e preveggenza, e lo fa nel modo mirabile che i lettori gli conoscono. Il destino di un protagonista letterario si snoda dalla tragedia greca - ben quattro raccontano la storia di Tiresia - a Omero, Dante, Eliot, Apollinaire, Primo Levi e tanti altri; persino Woody Allen lo fa apparire in un suo film. Indossando i panni di Tiresia Camilleri, con la potenza del mito e la forza della sua narrazione, conferma l’incrollabile passione per il teatro, la formidabile cultura, e ci regala un’opera unica, preziosa.
Categoria: Teatro
Editore: Sellerio
Collana: Il divano
Anno: 2019
ISBN: 9788838939013
“Tundurundù è il nomignolo affettuoso con cui mi chiamava mia madre sin dai primi mesi dell’infanzia”. Un viaggio affascinante tra pensieri e ricordi a un anno dalla morte della madre. L’occasione per una nuova consapevolezza del Trascendente che passa attraverso un rapporto materno denso di amore e di bellezza.
Tundurundù
Di Giandomenico Marco Eugenio
L’estetica dell’oltre
Zanarella Michela
Un giallo-verità che l’autore racconta vent’anni dopo esserne venuto a conoscenza: questo è Il caso Piegari, coda imprevista di un vecchio libro che a suo tempo sollevò scandalo e indignazione, Mistero napoletano. Un omissis finalmente svelato? Proprio così, lungo soltanto sei brevi capitoli ma non meno drammatici e incalzanti di quelli relativi alla storia del suicidio di Francesca Spada. Raccontano la follia che colse il geniale fondatore del Gruppo Gramsci dopo la sua espulsione dal Partito comunista (1954) per volontà di Giorgio Amendola, accusato da Guido Piegari di essere l’ispiratore di un meridionalismo “perverso”. Una storia che sembra appartenere soltanto al passato e che in effetti si svolge in gran parte in un’Italia che non esiste più. Ma il presente, lo sappiamo, ha un cuore antico. Soprattutto in una città come Napoli dove il Gruppo Gramsci continua a sopravvivere, sia pure in forma traslata, attraverso l’Istituto italiano per gli studi filosofici fondato da Gerardo Marotta che fu, all’alba degli anni cinquanta, il braccio destro di Guido Piegari e magna pars del Gruppo stesso.
Il caso Piegari
Rea Ermanno
Un viaggio al termine dell’orrore e della pietà raccontato con lucida empatia, senza un’ombra di enfasi o di lirismo, dall’autore dell’Avversario.
V13
Carrère Emmanuel
LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )