
Toscani innamorati
Senesi Vauro
Descrizione: Fare i conti con un tumore vuol dire anche provare a raccontare le cose come stanno. Imparare a parlare della propria prostata impazzita ai medici, agli infermieri e poi ai familiari, alle persone che amiamo e che all’improvviso sembrano deformate dalla nostra malattia. Vittorino Andreoli, da sempre abile narratore della fragilità psichica dell’essere umano, descrive per la prima volta il proprio mondo sconvolto dalla notizia del cancro. Una rivelazione che di colpo lo trasforma da dottore in paziente.
Categoria: Saggi
Editore: Rizzoli
Collana: Saggi italiani
Anno: 2014
ISBN: 9788817075695
C'è Remo, poeta bevitore, antifascista e protagonista di una surreale Resistenza alcolica, che ogni giorno si reca davanti alla statua di Garibaldi spronandolo a scendere dal piedistallo per porre rimedio a torti e soprusi. C'è Ciccillo, basso, grosso, peloso come un orso, un passato da stellina del beat nel gruppo I Planetari, che dilapida tutto per farsi star dell'ospizio comunale. C'è la Bombolina, esile donzelletta dalla mano pesante. C'è Bighe Boghe, fulminato sulla via dell'America come il Nando Moriconi di Alberto Sordi, innamorato di ogni moda e tendenza esterofila, che si ritiene il più grande ballerino al mondo di "boogie woogie" (che però, come ogni altra parola straniera, non sa assolutamente pronunciare).
Toscani innamorati
Senesi Vauro
Bergen, 1528. Ha fatto un lungo viaggio, ma alla fine è riuscito a trovare la sua vittima. Il monaco è pronto a vendicarsi... Trondheim, oggi. Gunn Brita Dahle viene trovata morta nella biblioteca dell'università, nel deposito in cui si conservano i volumi più preziosi. L'assassino l'ha scuoiata e le ha tagliato la testa. E ha rubato il Libro di Johannes, un antico trattato di anatomia risalente ai primi del Cinquecento. Un trattato che da secoli è considerato maledetto.
La biblioteca dell’anatomista
Brekke Jørgen
L'impegno giornalistico di Pasolini ne contrassegna tutta la vita adulta: ha inizio negli anni della formazione universitaria e si prolunga fino alle soglie della morte con i celebri Scritti corsari...
Gettiamo il nostro corpo nella lotta
De Giusti Luciano, Felice Angela
"Non si cura per quello che si sa o che si crede di sapere. Si cura e si può soltanto curare per quello che si è!". Sono le parole del magistrato a Giulia, giovane chirurgo in carriera, dopo un tragico incidente segnato dall'arroganza del suo sapere. Fino a quel momento Giulia è stata tutto: bella, determinata, rampante con la spocchia di un cognome che conta. Per lei il malato non è stato mai il fine, ma soltanto un mezzo per dimostrare la sua abilità in sala operatoria, per tenere alta la media dei suoi successi. Poi l'incidente di percorso, l'umiliazione del tribunale, il riaffiorare di altre tragiche vicende. È un mondo che crolla, che le fa il vuoto intorno, la umilia, mette a nudo le sue fragilità, la spinge a Grado, nella villa di famiglia, al riparo dalle ansie della madre e dai maldestri tentativi del marito di starle accanto, e dove ritrova casualmente Paolo, il cugino fidato, il compagno di giochi di un tempo. Villa Flavia è piena di ricordi per entrambi: le faide di famiglia, i primi amori di lei, le sue minigonne, quella spider rossa in attesa al cancello ogni sera, e lui che aspettava il suo rientro fino a notte fonda, disposto ad amarla "anche soltanto per amore".
L’ARROGANZA DEL CUORE
Calandra Claudio
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