Giallo - thriller - noir

Del dirsi addio

Fois Marcello

Descrizione: Si può sparire nel nulla a undici anni? Si può far pagare a un bambino per le colpe degli adulti? No che non si può, pensa il commissario Sergio Striggio al suo primo incarico a Bolzano. Ha chiesto lui di essere mandato in una sede abbastanza lontana da Bologna – ma non troppo, perché nella sua città natale vive ancora l’anziano padre, da poco rimasto vedovo per la seconda volta. Per i due uomini è giunto il momento di riaprire un contenzioso antico: Pietro, che è stato a sua volta poliziotto, non perdona al figlio di averlo voluto imitare. Aveva per lui una prospettiva diversa, e ora tra loro si è insinuato il peso di tutte le cose che non sono mai riusciti a dirsi veramente. La ricerca del bambino scomparso per il commissario Striggio è qualcosa di più che lavoro: diventerà ben presto un viaggio dentro se stesso, in cui fare i conti con la sua identità. Perché al centro di ogni indagine c’è un punto oscuro, e nell’animo di ogni indagatore un luogo inesplorato.

Categoria: Giallo - thriller - noir

Editore: Einaudi

Collana: Supercoralli

Anno: 2017

ISBN: 9788806216511

Recensito da Elpis Bruno

Le Vostre recensioni

Del dirsi addio λέγεται πολλακῶς, si parla in molti modi in questo romanzo di Marcello Fois.

Dice addio ai genitori il piccolo Michele (“Michele Ludovisi è un ragazzo particolare, uno in odore di Asperger…”), svanito nel nulla durante una sosta in piazzola, di ritorno dal ristorante nel quale i genitori Gea e Nicola Ludovisi hanno dato pessimo spettacolo del loro rapporto ormai esaurito.

Dice addio al padre Pietro (“I padri fingono di volere che i propri figli concludano qualcosa, ma in effetti vogliono solo che siano felici”) – malato terminale di cancro – il commissario Sergio Striggio, icona LGBT che in quel di Bolzano polverizza il machismo di molti protagonisti giallo-noir, ma non l’immagine del bel tenebroso impegnato nei drammi personali.

Dice addio al commissario Striggio l’avvenente ispettore Elisabetta Menetti, che cerca di portarlo sulla via dell’amore eterosessuale e per questo antagonizza Leo, l’affascinante maestro elementare e compagno del commissario.

La scomparsa di Michele rimane sullo sfondo in tutto il romanzo, come La valse triste di Sibelius, poi nel finale fuoriesce dalle retrovie e s’impone all’attenzione del lettore insieme all’outing del tormentato commissario.

La narrazione è condotta in quattro parti, intitolate ai quattro elementi di Empedocle: la terra come Gea, la madre di Michele; il fuoco, che viene appiccato alla Panda di don Giuseppe; l’acqua dell’Isarco che annega la maestra di Michele, l’aria, come il principio che accompagna le rivelazioni multiple che si affastellano nel finale…

Bruno Elpis

La web page di Marcello Fois

 

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