
Conversazione su Tiresia
Camilleri Andrea
Descrizione: Il fantasma di un uomo politico osserva il proprio funerale dall'alto: nella sua regione, e soprattutto nella sua città, era noto come Diecipercento, Dieci per intimi e familiari. Tra i volti in chiesa, il fantasma riconosce Margherita, una nipote fuggita anni prima lontano dalla famiglia. La donna, che non crede alla versione ufficiale della morte dello zio, è tornata in incognito per cercare la verità. Nei giorni seguenti il fantasma di Diecipercento segue Margherita nella sua indagine, nella speranza di scoprire l'identità del suo assassino. La ricerca, però, si complica e diventa esplorazione delle memorie e confronto tra i valori che dividono i due protagonisti.
Categoria: Narrativa
Editore: Autodafé Edizioni
Collana:
Anno: 2012
ISBN: 9788897044208
«Chiamatemi Tiresia. Per dirla alla maniera dello scrittore Melville, quello di Moby Dick. Oppure Tiresia sono, per dirla alla maniera di qualcun altro…». Questo l’inizio folgorante della Conversazione su Tiresia, un racconto articolato che ricostruisce la storia del celebre indovino attraverso i secoli, con 63 versioni del mito declinato in età antica e moderna da scrittori, poeti, filosofi, drammaturghi. E discorrendo dell’indovino cieco Camilleri si abbandona al racconto, narra di miti e di dèi, di libri e scrittori, di uomini e donne, di teatro e personaggi, di sé e dell’oggi, di cecità e preveggenza, e lo fa nel modo mirabile che i lettori gli conoscono. Il destino di un protagonista letterario si snoda dalla tragedia greca - ben quattro raccontano la storia di Tiresia - a Omero, Dante, Eliot, Apollinaire, Primo Levi e tanti altri; persino Woody Allen lo fa apparire in un suo film. Indossando i panni di Tiresia Camilleri, con la potenza del mito e la forza della sua narrazione, conferma l’incrollabile passione per il teatro, la formidabile cultura, e ci regala un’opera unica, preziosa.
Conversazione su Tiresia
Camilleri Andrea
Pineta, estate; sulla spiaggia viene ritrovato il cadavere di una ragazza. Il corpo è stato alcuni giorni in mare e viene riconosciuto da un piccolo malavitoso locale di nome Marino come Olga, la badante ucraina della propria madre. Al BarLume fervono dei lavori di rifacimento e i vecchietti sono stati costretti a spostarsi nel parco pubblico. Qui si annoiano perché ci sono solo anziani e bambini, ma si consolano guardando e ascoltando il nutrito gruppo di ragazze dell’Est Europa che tutte le sere si ritrovano a chiacchierare dopo il lavoro. Iniziano a interessarsi ai loro discorsi, attaccano bottone con alcune di loro e capiscono da chi sono a servizio. Soprattutto si accorgono che entrano in agitazione quando viene ritrovato il cadavere sulla spiaggia. Captano poi strani discorsi e decidono di avvertire la commissaria. Ognuno indaga a modo suo: Alice in solitaria e con discrezione, i vecchietti facendo domande in giro… È estate e le trasmissioni TV del pomeriggio non sanno di cosa parlare, si avventano sui casi di cronaca nera in cui le vittime sono donne. Oltre a quello di Olga spicca la vicenda di una studentessa australiana venuta a Milano e scomparsa ormai da quasi un mese. Intanto qualcuno svaligia le ville di un complesso sul promontorio vicino a Pineta, una serie di abitazioni ricavate da un convento del 1200, noto come «i pini di San Giuda».
La battaglia navale
Malvaldi Marco
Puglia, soleggiata e mite giornata di fine febbraio. Il fisioterapista e appassionato cicloamatore Roberto si appresta a uscire con la sua inseparabile bici per l'ennesimo piacevole allenamento domenicale, ma il destino gli gioca un brutto scherzo, tendendogli un'insidiosa trappola dietro un incrocio a Porto Cesareo. In seguito al grave incidente, decide di iniziare a scrivere un diario, con l'intento di riempire le lunghe giornate della sua convalescenza e di aiutarsi a ritrovare la serenità perduta nel drammatico momento dell'impatto. L'opera si presenta come una guida ricca di spunti di riflessione, soprattutto per i professionisti sanitari, per gli appassionati di ciclismo, ma anche per chiunque abbia voglia di soffermarsi a pensare alla propria vita.
Diario di un fisioterapista (in)fortunato
Pichero Roberto
Ci sono due tipi di passione. Una non mi piace, l'altra non m'interessa. Cosa hanno in comune la vita di Elsina Marone, miliardaria, impareggiabile ancheggiatrice e una breve esperienza da pilota di Formula 1, e quella di Salvatore Varriale detto (dai nemici) 'a Libellula, boss della camorra nascosto (dagli amici) in uno scantinato del casertano? E quelle di Peppino Valletta, romantico cantante di piano-bar, che vive per il figlio disabile, e di Linda Giugiù, imbattibile, o quasi, al tavolo da poker? O ancora quelle di Aristide Perrella, inesorabile e mostruosa forza della natura, di Donna Emma, perfida viceportiera in un signorile stabile sulla panoramica di Napoli, di Girolamo Santagata, "avvocato romano e misantropo internazionale", di Enza Condé, scienziata di fama planetaria, di Marco Valle, bolognese e taciturno, e di Settimio Valori, "infaticabile patrocinatore di se stesso e uomo di sconcertante banalità"? Hanno in comune che sono, appunto, vite. E come ogni vita sono composte di tutte le cose che ci sembrano decisive e non lo sono, di sparuti momenti di felicità e abissi di dolore, di una apparente monotonia rotta da squarci di luce e grazia, da illuminazioni improvvise, da migliaia di aspetti forse irrilevanti ma non per questo secondari. Partendo dai ritratti del fotografo Jacopo Benassi, Paolo Sorrentino immagina l'esistenza delle persone immortalate, senza conoscere i loro nomi, le loro generalità, che cosa facciano o abbiano fatto.
Gli aspetti irrilevanti
Sorrentino Paolo
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