Narrativa

Donne

Camilleri Andrea

Descrizione: Sono storie d’amore, sono incontri di un istante, sono figure femminili indimenticabili. E non importa che siano realmente esistite – e magari frequentate nella Sicilia di tanti anni fa –, o che emergano da qualche capolavoro della letteratura. Il loro fascino rinasce in queste pagine in cui, insieme al maestro, sorridiamo, desideriamo e ci innamoriamo. Di Angelica, di Beatrice, di Carmela, di Helga, di Maria, di Zina... Dalla A alla Z. E pur di conquistarle l’uomo è pronto a tutto, anche andare in bicicletta mentre diluvia o venire malmenato da un lanciatore di coltelli; tutto per fare i conti con i temperamenti, le voglie segrete e i sogni, diversi per ogni donna, in letteratura come nella vita.

Categoria: Narrativa

Editore: Rizzoli

Collana: Scala Italiani

Anno: 2014

ISBN: 9788817077194

Recensito da Elpis Bruno

Le Vostre recensioni

Donne della mitologia e della storia.
Donne della letteratura.
Donne raccontate.
Donne conosciute.
Donne inventate.
“Donne”.
Con la mania classificatrice dell’entomologo, Andrea Camilleri le ritrae e le elenca in ordine alfabetico (“Questo libro è un parziale catalogo delle donne, realmente esistite nella storia o create dalla letteratura, e di altre che ho conosciute e di altre ancora di cui m’hanno raccontato…”). Con una finalità nobile, dichiara lo scrittore: quella di celebrare la femminilità in molte dimensioni, in un momento storico che vede la donna troppe volte triste destinataria di atti violenti (“… non avrei mai pensato che in Italia nel 2013 fossimo costretti a varare una legge contro il femminicidio”).

Sfilano così – in una pinacoteca letteraria – le donne che hanno impressionato memoria e fantasia lungo una congiungente immaginaria tra l’autore, Dante (“Ho avuto anch’io una Beatrice, che però veniva chiamata Bice”) e l’Ariosto (“Due sono le Angeliche delle quali sono stato innamorato. Quella creata dalla poesia di Messer Ludovico Ariosto…”).

Le protagoniste si alternano: e sono figure mitologiche, alle quali l’autore siciliano guarda con la consueta ironia (Elena di Troia: “La storia ha inizio con un concorso di bellezza chiaramente truccato”), o stimolano la curiosità etimologica (“Chiamare una figlia Desiréè o Desiderata è una cosa, chiamarla Desideria è un’altra… Desiderata significa esserlo da altri, Desideria – neutro plurale – significa avere molti e diversi desideri in proprio”); oppure ancora evocano riferimenti storico-geografici (Maria: “Eravamo innamoratissimi. Ma cominciai a sperimentare la gelosia… i suoi occhi. Erano specchi ustori”) e biografici (Oriana, prostituta socialista “arrivò nel casino del mio paese, la Pensione Eva”).

Al di là del raggiungimento dello scopo dichiarato, quest’opera rappresenta un’occasione per leggere il “Camilleri italiano”, in un testo ove non viene utilizzato il consueto linguaggio ibrido che ha reso celebre l’inventore di Montalbano, per vederlo sguazzare con vitale spirito giovanile tra riferimenti culturali e ricordi…

Bruno Elpis

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Andrea

Camilleri

Libri dallo stesso autore

Intervista a Camilleri Andrea

"Se veramente un giorno riusciremo a sapere quale opinione hanno di noi gli animali, sono certo che non ci resterà da fare altro che sparire dalla faccia del pianeta, sconvolti dalla vergogna. Sempre che, tra cinquant'anni, gli uomini saranno ancora in grado di provare questo sentimento. Io, fortunatamente, non ci sarò. Ma vorrei che qualche mio pronipote consegnasse agli animali una copia di questo libretto perché di me, e di moltissimi altri come me, possano avere un'opinione sia pure leggermente diversa". (Andrea Camiller). Lo zoo personale di Andrea Camilleri è fatto di animali e di storie che entreranno nella nostra vita per sempre. Sono ritratti en plein air: impossibile leggerli e vederli senza sentire dentro qualcosa di fortissimo, perché sono pieni di affetto, confondono il confine tra la coscienza umana e quella degli animali e sono sempre a favore di questi ultimi, nel senso di un'armonia della vita solo nel rispetto di tutte le specie viventi. Cani, gatti, cardellini, ma anche volpi, serpenti e tigri sono descritti come portatori di uno spirito ricco di amore e di intelligenza, molto più complesso e profondo di quanto pensiamo: una 'magaria' inesauribile. Ciascuno di loro sembra comprendere la logica degli uomini, che di volta in volta sfrutta a suo favore o prova a sconfiggere con varie strategie, sempre vincenti: dalla dignità dei tacchini al canto riconoscente di un cardellino, dall'astuzia di un lepro alla commovente compostezza di un gatto innamorato, dalla mite bellezza di una capra alla puntualità discreta di un serpente...

I tacchini non ringraziano

Camilleri Andrea

Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come dono. Pluripremiato…

Come d’aria

D’Adamo Ada

Un’altra poesia di Gozzano: Invernale

Questo saggio nasce dalla passione dell'autrice per la psicoanalisi e per il canto, ed esplora la voce nel suo valore di legame sociale, di capacità inventiva e sublimatoria. È uno sguardo attento sulla voce mentre fa arte, in un'epoca, quella attuale, controversa e per molti cospetti anestetica, cioè sfavorevole all'estetica e alla sensibilità. All'interno di un discorso dominante in cui "la sicurezza è il bene supremo e l'unica audacia ammessa è quella del consumo", cantare può divenire un modo per affermare la propria unicità e contrastare la spinta all'omologazione del mondo contemporaneo. Come si manifesta nel canto la dimensione pulsionale che contraddistingue ogni atto creativo? In che senso un corpo che dà voce è metaforicamente femminile? Qual è il rapporto tra canto e godimento? A queste e altre domande il volume risponde spaziando dalle "voci narcise" a quelle sperimentali, da Tom Waits a Demetrio Stratos a Mina, dai castrati alla death voice (nata nell'universo heavy metal), dalle diplofonie al rumore bianco, al silenzio. Non mancano una rivisitazione del mito di Orfeo e l'esame coraggioso di tematiche quali la dislessia e le voci stonate, la relazione tra canto e anoressia, il vissuto del cambio della voce negli adolescenti, le voci trans.

Voci smarrite

Pigozzi Laura