
La fabbrica della speranza
Sankaran Lavanya
Descrizione: Jim Parsons è un medico di talento, abile nelle più avanzate tecniche mediche e occupato a salvare vite umane. Ma un incidente stradale lo proietta improvvisamente a centinaia di anni di distanza nel futuro, dove Parsons scopre con orrore una civiltà incredibilmente avanzata, che abbraccia il culto della morte. Si trova quindi incastrato tra il suo istinto, che lo spingerebbe a guarire le persone, e il conflitto con una società in cui è illegale impegnarsi a salvare vite umane. Ma Parsons non è l’unico a credere che la vita abbia un valore da preservare, e coloro che condividono le sue convinzioni stanno mettendo a punto dei piani per sfruttare le sue competenze mediche, e per salvare il futuro della loro società. “Dottor Futuro” non è solo un’interpretazione emozionante di un futuro dai tratti inquietanti, è anche un excursus fantastico dei paradossi dei viaggi nel tempo che poteva venire solo dalla mente di Philip K. Dick.
Categoria: Fantascienza
Editore: Fanucci
Collana:
Anno: 2011
ISBN: 9788834717547
Recensito da Riccardo Melito
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Anana e un uomo che fa. Come un pioniere, si e aperto la strada in una terra ostile - lo stato indiano somiglia al nostro, invadente e dispotico quando chiede, inesistente quando serve - e intravede finalmente l'orizzonte: la sua è una fabbrica modello, pronta a decollare sul mercato internazionale. Anche i suoi figli gli sembrano un miracolo, mentre la moglie è capricciosa e insicura. Nei sogni Anand accarezza un'altra donna: accanto a Kavika, non è più solo. E quando di colpo tutto si complica, perché politici rapaci lo tormentano con un subdolo ricatto, Kavika è l'unica che lo sa ascoltare. Ma qual è il karma di Anand? Proteggere sua moglie per amore dei figli, o dare ascolto ai propri bisogni più intimi e abbandonarsi tra le braccia di Kavika? Cedere al ricatto che minaccia la sua fabbrica e adeguarsi alla corruzione imperante, o combattere e dire di no? Kamala è una vita che combatte. Ha lavorato nei cantieri con il figliolino al collo, dormendo sul marciapiede in una tenda improvvisata. Fare la serva per la famiglia di Anand le sembra una conquista: ha una casa minuscola in cui tornare la sera, può mandare a scuola il suo amato Narayan. La sua vita è distante mille miglia da quella dei suoi datori di lavoro, che spendono in un pomeriggio di shopping quello che lei guadagna in un anno, ma Kamala sarebbe contenta così. Se non fosse per la speculazione edilizia che minaccia la sua casa. Se non fosse per la calunnia che rischia di distruggere tutto quello che ha.
La fabbrica della speranza
Sankaran Lavanya
Romanzo che nel 1929 segnò l'esordio di Marguerite Yourcenar nella letteratura, "Alexis" ha la qualità propria dei libri che restano nel tempo: una grandezza che si riconosce solo più tardi, come è avvenuto per l'"Opera al nero" e per le "Memorie di Adriano". E' la storia di un giovane che cerca di uscire dalla situazione falsa che mette in scacco il suo matrimonio. Al momento di abbandonare la moglie, egli le scrive le ragioni del suo distacco, chiamandola a testimone della lotta vana che ha condotto contro la propria inclinazione omosessuale. Reagendo a una prova precedente che indulgeva alla moda delle biografie romanzate ("Pindare"), la Yourcenar, ventiquattrenne come Alexis, si concentra qui per la prima volta su una vicenda delimitata, 'intimista', spingendosi in profondità nella psicologia del personaggio. L'omosessualità e il titolo stesso del romanzo richiamano un'opera giovanile di Gide (il "Traité du vain désir") ma si avverte molto più forte l'influenza del Rilke di "Malte Laurids Brigge", a cui sono vicini il tono, gli scrupoli, la religiosità di Alexis, quella tenerezza diffusa che egli emana sulle persone e le cose. Un libro raro, e di quelli della Yourcenar uno dei pochissimi ch'ella non abbia provato a riscrivere, paga di aver detto quanto c'era da dire.
Alexis
Yourcenar Marguerite
Una figlia si rivolge alla madre, ne raccoglie l'eredità di storie che appartengono a un'Italia non lontana nel tempo, ma già parte di un orizzonte mitico. L'infanzia tra le cascine del Piemonte, le preghiere al posto delle filastrocche, l'apprendistato alla vergogna e alla fatica, la passione del lavoro, la prima automobile, l'amore per un marito esuberante e fragile, per i figli inaspettati. Procedendo per brevi capitoli che segnano tappe e incontri, "La luce che pioveva" illumina con sguardo acuto e partecipe il percorso di una donna e di un Paese in trasformazione. Un libro intimo che - incalzando il «tu» materno senza mai giudicarlo - narra alla seconda persona singolare l'avventura di un'esistenza normale.
La luce che pioveva
Zeppegno Giuliana
Una giovane cameriera di origine rumena viene trovata strangolata in una stanza al sesto piano di uno storico albergo di Roma. La scena del delitto somiglia in modo impressionante a un quadro di Edward Hopper – Stanza d’albergo, 1931. Il commissario Flavio Bertone, nell’affrontare l’indagine, entra coraggiosamente nel quadro di Hopper e si ritrova a fare i conti con se stesso, con la sua vita passata e con un ambiguo personaggio della sua adolescenza molisana. Al termine di questa avventura, conosceremo il nome dell’assassino della cameriera rumena, ma l’arte di Hopper, per fortuna, resterà per sempre un piacevole, irresistibile enigma.
La ragazza di Hopper
Bussotti Fabio
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