
La biblioteca segreta di Leonardo
Fioretti Francesco
Descrizione: "Io sono per il finale aperto. Diciamo che sono uno strenuo difensore dei puntini sospensivi. [...] Sono perle predisposte a diventare girocollo e ruota panoramica da Luna Park quando gli scrittori si incontrano nello stesso libro, anche se alcune storie puzzano di zolfo prevale l'essenza di zucchero filato. Un'essenza che passando per le narici arriva 'dritto al cuore'. [...] Puntini sospensivi non sono solo canzonette questi racconti. Se scrivi solo di 'testa' ti può venire un'emicrania, se scrivi di 'pancia' rischi la pancreatite, se scrivi di 'cuore' hai un fine, non una fine." (dalla prefazione di Andrea G. Pinketts) "Molti potranno pensare che sia di cattivo gusto pubblicare racconti di morti, delitti e misteri a favore dei bambini, ma abbiamo voluto indirizzare l'antologia non a chi conosce e vive l'Ospedale Bambino Gesù, ma ai lettori accaniti di un genere che non ha età. Non ci interessa che siano i genitori dei supereroi ad acquistare una copia di Dritto al Cu ore, ma speriamo che siano soprattutto i lettori che non hanno idea di cosa significhi vivere mesi e anni nell'attesa che la medicina risponda a silenziose domande di speranza." (dall'introduzione di Sira Terramano)
Categoria: Racconti
Editore: Galaad Edizioni
Collana:
Anno: 2014
ISBN: 9788898722143
1498, Milano. Leonardo da Vinci aveva atteso con ansia quel primo incontro con Frate Luca Pacioli, allievo di Piero della Francesca e illustre matematico. Entrato nella cella del frate nel monastero francescano, nell’attesa che questi arrivi, Leonardo si sofferma su un dipinto che ritrae lo studioso. Un insieme di allegorie e di richiami alla geometria euclidea che lo colpisce infinitamente, di certo era stato il frate a scegliere ogni dettaglio. Per Leonardo, da sempre interessato a ogni branca del sapere, la matematica, il cui studio gli è stato precluso, rimaneva la regina di ogni scienza. Dal francescano avrebbe finalmente potuto apprendere quel sapere. L’incontro tra i due uomini, però, è funestato dalla morte del vicino di cella di Pacioli, un sedicente frate, in realtà un ladro, reo di aver trafugato degli antichi testi bizantini giunti in Italia in seguito alla rovinosa crociata condotta da Sigismondo Malatesta. Quei volumi sono di grandissimo interesse anche per Leonardo e Pacioli. Insieme, da Milano a Mantova, da Firenze a Urbino, attraversando un’Italia ormai al tramonto della felice epoca pacifica e indipendente, i due si metteranno sulle tracce dell’assassino e Leonardo scoprirà il misterioso enigma nascosto nel quadro che raffigura Pacioli.
La biblioteca segreta di Leonardo
Fioretti Francesco
Milo Molteni è un pubblicitario e insieme all’amico Pietro Carminati ha aperto «La Moca», un’agenzia che sforna idee, slogan e campagne pubblicitarie per aziende. Soffre di insonnia, che lui chiama «la mia signora e tiranna» e si è separato dalla compagna Elisa con la quale non è riuscito ad avere un figlio. Tutto cambia quando una notte, alle quattro e sette minuti, i coniugi Mattei, i due anziani inquilini che vivono nell’appartamento sopra il suo, muoiono. Avvelenamento da funghi. Il figlio Gianluca, sconvolto, vuole liberarsi in fretta della casa e quando incrocia Milo il mattino seguente gli confida che i due anziani genitori avevano sempre desiderato vendere il loro appartamento a lui, che negli anni era stato così gentile e affettuoso. Nonostante le cose non stiano esattamente come Gianluca le ha percepite, secondo Milo i due vecchi non erano delle belle persone e l’età da sola non poteva bastare ad assolvere dalla meschinità o dall’idiozia, accetta di buon grado. Nel giro di pochi giorni fa sgombrare l’appartamento ed è proprio in quel momento, mentre i ragazzi di una onlus stanno portando via i mobili dei Mattei, che Milo scopre una seconda porta, nascosta nello sgabuzzino. Una porta che conduce a delle scale e poi giù, verso il cortile. Che senso ha? Perché qualcuno avrebbe dovuto tenere aperto quell’accesso? Quella stessa notte, Milo sente dei passi e dei rumori provenienti dal piano di sopra che non fanno presagire nulla di buono. Che qualcuno possa essere entrato proprio da quella porta? Quando decide di andare a controllare di persona, la sua vita cambia. C’è una persona che dorme sul materasso, l’unica cosa lasciata lì dopo lo sgombero. Milo Molteni non sa ancora quanto l’incontro con Adam, il bellissimo ragazzino migrante che ha preso possesso momentaneo del suo piccolo appartamento, gli cambierà la vita.
La seconda porta
Montanari Raul
A Fercolo, piccolo centro dell’entroterra calabrese, vive l’umanità del romanzo. Un’umanità complessa e dolorosa, caratterizzata da situazioni irrisolte e trasversali nell’incertezza dei rapporti. Un professore precario, un politico navigato, una prostituta, un ragazzino alla ricerca del vero padre, due studenti dagli opposti destini, un maresciallo a caccia di un omicida. Un viaggio in pulmino, tra strade e paesi di Calabria, una terra con le sue smemoratezze, “i suoi caratteri, il rammarico profondo per tutto quello che potrebbe essere e non è.” Un viaggio che, seppur breve, rimescola le carte e i rapporti, rimette in discussione le singole vite, stravolgendole: dopo non sarà più come prima. Vicende umane, tra derive e riscatti, paesaggi del cuore e di una regione che, aspra e dura, cerca tenerezza. Prefazione di Pino Aprile.
L’assenza che volevo
Talarico Olimpio
Che cos’è la vita? Una scalata verso la salvezza da se stessa, risponde Silvia, trentacinquenne più che carina, ragazza che non si sente né donna né bimba, scrittrice o forse scrittora, crisalide che magari, un giorno, sarà farfalla, ma con i suoi tempi e i suoi modi. Vi riuscirà? Non è detto, forse non è così importante il risultato finale, ma la ricerca di sé che Silvia conduce tra amiche e presunti uomini della vita, fra situazioni ai limiti del grottesco e lo scodinzolio del suo pelosissimo cane, riempie il libro di una fresca essenza vitale, questa sì irrinunciabile. Una Bridget Jones all’italiana? Solo in parte, anche se non mancano ossessioni personali, manie e stranezze della vita, e una buona dose di sarcasmo nell’osservarle. Più di Bridget, Silvia rappresenta le eterne ragazze di oggi, dà spessore ai loro pensieri, mette in piazza le ansie e i propositi. In fondo, si può restare crisalidi per tutta la vita, se non si ha la sicurezza di diventare una farfalla speciale.
CRISALIDE ROSA
Pivari Cristiana
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