
Le persone sensibili hanno una marcia in più
Sellin Rolf
Descrizione: Daar ha realizzato il proprio desiderio: Drona è la città ideale, creata con l'intercessione della Dama dotata di immensi poteri. A Drona, nessuno può essere infelice o manchevole di grandi virtù; ma col tempo, specularmente alla città d'Oro, dai peccati e dalle mancanze di quest'ultima se n'è formata una seconda. Mille anni ormai trascorsi dall'accordo fra Daar e la Dama, il sovrano di Drona invia Odar a recuperare lo specchio in cui egli, preda dell'ira, aveva precedentemente rinchiuso la maga - colpevole di aver preso parte all'accordo senza informare preventivamente Daar della possibile nascita della peccaminosa città speculare.
Categoria: Fantasy
Editore: Edizioni della Sera
Collana:
Anno: 2012
ISBN: 9788897139157
Recensito da Chiara Amato
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Inutile negarlo: l’essere ipersensibili può portare a risvolti problematici. Nonostante queste persone tendano a rinunciare a se stesse rivolgendo la loro attenzione all’esterno e agli altri, non sono rari rimproveri del tipo: Devi essere sempre così emotivo? Eppure, l’ipersensibilità non è necessariamente un “tallone d’Achille” che espone a sofferenze, delusioni, o irragionevoli inibizioni: se la si usa bene, può rivelarsi una dote incredibile. Rolf Sellin, che per anni ha studiato questa predisposizione soffrendone lui stesso, guida gli ipersensibili verso l’adozione di un nuovo atteggiamento che permetta loro di contenere gli effetti più negativi della loro condizione. Insegna a smettere di acconsentire a richieste eccessive, ponendo confini più netti tra sé e il mondo. Spiega come uscire vincitori, anche quando si ha la netta impressione di essere affetti da una forma inguaribile di “altruismo patologico”, indesiderato, incompreso e, per giunta, gratuito. Aiuta a valorizzare la capacità di empatia, senza esserne sopraffatti, a vivere le emozioni proprie e altrui, con maggiore equilibrio. Invita a trasformare le sensibilissime antenne in dotazione agli ipersensibili, eccezionali nel captare ciò che ai più resta sconosciuto, in un talento da spendere in ogni ambito dell’esistenza. Gli spunti di riflessione, i numerosi suggerimenti sono utili a chi vuole imparare a gestire da solo e in modo costruttivo la propria sensibilità, sia nella vita privata sia professionale, e a proteggersi in modo più efficace a livello mentale ed energetico, così che l’ipersensibilità possa tornare a essere quello che realmente è: un’incomparabile risorsa interiore.
Le persone sensibili hanno una marcia in più
Sellin Rolf
Il corrispondente misterioso
Proust Marcel
Lina ha appena compiuto quindici anni quando scopre che basta una notte, una sola, per cambiare il corso di tutta una vita. Quando arrivano quegli uomini che la costringono ad abbandonare tutto. E a ricordarle chi è, chi era, le rimane soltanto una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza. È il 14 giugno del 1941 quando la polizia sovietica irrompe con violenza in casa sua, in Lituania. Lina, figlia del rettore dell’università, è sulla lista nera, insieme a molti altri scrittori, professori, dottori e alle loro famiglie. Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere. Verrà deportata. Insieme alla madre e al fratellino viene ammassata con centinaia di persone su un treno e inizia un viaggio senza ritorno tra le steppe russe. Settimane di fame e di sete. Settimane di pianti, urla, e morte. Fino all’arrivo in Siberia, nel campo di lavoro dell’Altaj, dove tutto è grigio, dove regna il buio, dove il freddo uccide, sussurrando. E dove non resta niente, se non la polvere della terra che i deportati sono costretti a scavare, giorno dopo giorno. Ma c’è qualcosa che non possono togliere a Lina. Ci sono la sua dignità. La sua forza. La luce nei suoi occhi. E il suo coraggio. Quando non è costretta a lavorare, Lina disegna. Documenta tutto. Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia del padre. È l’unico modo, se c’è, per salvarsi. Per gridare che sono ancora vivi. Circondata dall’odore della morte, Lina si batte per la propria vita, decisa a non consegnare la sua paura alle guardie, giurando che, se riuscirà a sopravvivere, onorerà la sua famiglia, e le migliaia di famiglie sepolte in Siberia, per mezzo dell’arte e della scrittura.
AVEVANO SPENTO ANCHE LA LUNA
Sepetys Ruta
Anna, in seguito a un fortuito errore durante un'operazione di neurochirurgia, non riesce più a parlare del proprio passato: ogni volta che è chiamata a farlo si esprime con un linguaggio onirico, privo di riferimenti comprensibili. Ezio, brillante neurologo responsabile dell'errore chirurgico, è colpito e amareggiato dalla patologia di Anna. I due si frequentano, si innamorano, ma il mistero della donna persiste, e diventa per il medico un'irrinunciabile ossessione: più si avvicina all'enigma, più questo si nasconde dietro una fitta rete di coincidenze. È Anna a non saper comunicare il proprio passato o è Ezio a non saperlo comprendere? Gli amanti si inseguono dall'Italia a Berlino, tra sospetti, eminenti psichiatri e rapporti epistolari, correndo affiancati, come rette parallele, a costruire il percorso di un amore impossibile; per scoprire che la loro storia si può leggere da una parte o dall'altra, proprio come un palindromo.
Anna. Storia di un palindromo
D'Isa Francesco
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