Saggi

Due vite

Trevi Emanuele

Descrizione: «L'unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti e cercare la distanza giusta, che è lo stile dell'unicità». Così scrive Emanuele Trevi in un brano di questo libro che, all'apparenza, si presenta come il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori prematuramente scomparsi qualche tempo fa e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. Trevi ne delinea le differenti nature: incline a infliggere colpi quella di Rocco Carbone per le Furie che lo braccavano senza tregua; incline a riceverli quella di Pia Pera, per la sua anima prensile e sensibile, cosi propensa alle illusioni. Ne ridisegna i tratti: la fisionomia spigolosa, i lineamenti marcati del primo; l'aspetto da incantevole signorina inglese della seconda, così seducente da non suggerire alcun rimpianto per la bellezza che le mancava. Ne mostra anche le differenti condotte: l'ossessione della semplificazione di Rocco Carbone, impigliato nel groviglio di segni generato dalle sue Furie; la timida sfrontatezza di Pia Pera che, negli anni della malattia, si muta in coraggio e pulizia interiore. Tuttavia, la distanza giusta, lo stile dell'unicità di questo libro non stanno nell'impossibile tentativo di restituire esistenze che gli anni trasformano in muri scrostati dal tempo e dalle intemperie. Stanno attorno a uno di quegli eventi ineffabili attorno a cui ruota la letteratura: l'amicizia. Nutrendo ossessioni diverse e inconciliabili, Rocco Carbone e Pia Pera appaiono, in queste pagine, come uniti da un legame fino all'ultimo trasparente e felice, quel legame che accade quando «Eros, quell'ozioso infame, non ci mette lo zampino».

Categoria: Saggi

Editore: Neri Pozza

Collana: Bloom

Anno: 2021

ISBN: 9788854522633

Recensito da Elpis Bruno

Le Vostre recensioni

Due vite di Emanuele Trevi

Due vite: quelle di Rocco Carbone e di Pia Pera, entrambi amici di Emanuele Trevi.

Scomparsi in modo prematuro – il primo per un incidente (“Che cos’è un incidente?… Libero dal vincolo della necessità, gratuito, imprevedibile, accade non smettendo però di ricordarci che poteva benissimo non accadere”), la seconda per una malattia progressiva – i due scrittori-amici, così diversi per indole (“Pia era… un’inveterata masochista… la natura di Rocco… era all’opposto… sadica”), rivivono nei ricordi letterari dell’autore di questo saggio – a cavallo tra critica letteraria e romanzo biografico – candidato al Premio Strega 2021.

Rocco Carbone

Aspro di carattere (“Rocco Carbone suona… come una perizia geologica. E molti lati del suo carattere per niente facile suggerivano un’ostinazione, una rigidità da regno minerale”), problematico per temperamento (“Parlare della vita di Rocco significa necessariamente parlare della sua infelicità… faceva parte della schiera predestinata dei nati sotto Saturno”) e origini (“L’origine sociale ti seguirà sempre come un’ombra e un segno indelebile e rivelatore”), polemico (“un campione del risentimento cosmico”), insoddisfatto nonostante le case editrici non gli abbiano negato opportunità di pubblicazione, Rocco viene evocato per i tratti stilistici essenziali (“una vera e propria fobia dell’ornamento”), riconoscibili (“L’uniformità è il principio basilare della scrittura di Rocco”) e letterari (“L’orrore del parlato va inquadrato in una strategia sempre rivolta al tenere a bada, ammansire, allontanare la potenza dell’irrazionale, dell’imprevedibile”).

Sul piano umano, Trevi rimpiange di aver lesinato in disponibilità (“in ogni amicizia c’è un rimorso”) nei confronti dell’amico, che torna come incubo ricorrente a turbare il sonno dopo il tragico incidente – preannunciato da sinistri presagi e seguito da un riconoscimento civico (“piantare un albero, un ulivo, a pochi metri dal luogo dell’incidente”) – nel quale Carbone perse la vita.

Curare la pubblicazione postuma del romanzo che Carbone stava scrivendo quando la morte l’ha sorpreso diviene per Trevi un tributo di fedeltà all’amico scomparso.

Pia Pera

Eclettica per produzione – autrice erotica esplicita ne La bellezza dell’asino, raffinata traduttrice della letteratura russa, scrittrice dei cosiddetti libri naturali dopo che si ritirò nella villa toscana di campagna a coltivare la sua passione per la botanica – dopo una disavventura editoriale (“L’idea di rifare al femminile Lolita di Nabokov” nel Diario di Lo, pubblicato nel 1995 e osteggiato da una vertenza intentata dal figlio di Nabokov) per un esperimento non propriamente riuscito (“Questa letteratura derivata… si basa troppo sulla cultura del lettore”), viene accostata al romanzo da lei tradotto – Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett – e alle poesie di Emily Dickinson: “Come farà il giardino a capire perché la giardiniera non viene più ad accudirlo?

***

Percorso dalle palpitazioni che le amicizie vere possono riservare, questo saggio ha pagine vibranti di commozione e induce a (ri)leggere le opere dei compianti autori, che proponiamo in calce dopo il nostro commento.

Due vite di Emanuele Trevi è tra i finalisti del premio Strega 2021, così come Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fëdor M. Dostojevskij di Paolo Nori è nella cinquina finalista del Campiello 2021: e questo piace a chi – come me – ama leggere opere imparentate con la critica letteraria…

Bruno Elpis

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Rocco Carbone

Mito/romanzo: semiotica del mito e narratologia, Roma: Bulzoni, 1986
Introduzione a Arturo Loria, La scuola di ballo, Palermo: Sellerio, 1989
Alberto Moravia e “Gli indifferenti”, Milano: Loescher, 1991
La natura dell’antico: studi pascoliani, Firenze: La nuova Italia, 1991
Traduzione e nota in Honoré de Balzac, Il capolavoro sconosciuto, Roma: Empiria, 1993
Agosto, Roma-Napoli: Theoria, 1993
Il comando, Milano: Feltrinelli, 1996
L’assedio, Milano: Feltrinelli, 1998
L’apparizione, Milano: Mondadori, 2002
Libera i miei nemici, Milano: Mondadori, 2005
Per il tuo bene, introduzione (“La breve vita felice”) di Emanuele Trevi, Milano: Mondadori, 2009
Il padre americano, Cavallo di ferro, Roma 2011

Pia Pera 

I vecchi credenti e l’anticristo (Marietti Editore, 1992)
La bellezza dell’asino (Marsilio 1992)
Diario di Lo (Marsilio 1995)
L’arcipelago di Longo Maï. Un esperimento di vita comunitaria, (Baldini e Castoldi, 2000)
L’orto di un perdigiorno Confessioni di un apprendista ortolano (Ponte alle Grazie, 2003; TEA, 2015)
Il giardino che vorrei (Electa, 2006; Ponte alle Grazie, 2015)
Contro il giardino dalla parte delle piante (Ponte alle Grazie, 2007)
Giardino & ortoterapia (Salani, 2010)
Le vie dell’orto (Terre di mezzo, 2011).
Al giardino ancora non l’ho detto (Ponte alle Grazie, 2016), premio Rapallo.
Le virtù dell’orto (Ponte alle Grazie 2016, postumo), seconda edizione corretta e ampliata di Giardino & ortoterapia (Salani 2010).

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