
Ostaggi – 8 aprile 2017, ore 20:45, al Nuovo Teatro Ariberto di Milano
Descrizione: «L'unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti e cercare la distanza giusta, che è lo stile dell'unicità». Così scrive Emanuele Trevi in un brano di questo libro che, all'apparenza, si presenta come il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori prematuramente scomparsi qualche tempo fa e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. Trevi ne delinea le differenti nature: incline a infliggere colpi quella di Rocco Carbone per le Furie che lo braccavano senza tregua; incline a riceverli quella di Pia Pera, per la sua anima prensile e sensibile, cosi propensa alle illusioni. Ne ridisegna i tratti: la fisionomia spigolosa, i lineamenti marcati del primo; l'aspetto da incantevole signorina inglese della seconda, così seducente da non suggerire alcun rimpianto per la bellezza che le mancava. Ne mostra anche le differenti condotte: l'ossessione della semplificazione di Rocco Carbone, impigliato nel groviglio di segni generato dalle sue Furie; la timida sfrontatezza di Pia Pera che, negli anni della malattia, si muta in coraggio e pulizia interiore. Tuttavia, la distanza giusta, lo stile dell'unicità di questo libro non stanno nell'impossibile tentativo di restituire esistenze che gli anni trasformano in muri scrostati dal tempo e dalle intemperie. Stanno attorno a uno di quegli eventi ineffabili attorno a cui ruota la letteratura: l'amicizia. Nutrendo ossessioni diverse e inconciliabili, Rocco Carbone e Pia Pera appaiono, in queste pagine, come uniti da un legame fino all'ultimo trasparente e felice, quel legame che accade quando «Eros, quell'ozioso infame, non ci mette lo zampino».
Categoria: Saggi
Editore: Neri Pozza
Collana: Bloom
Anno: 2021
ISBN: 9788854522633
Ostaggi – 8 aprile 2017, ore 20:45, al Nuovo Teatro Ariberto di Milano
William Stoner ha una vita che sembra essere assai piatta e desolata. Non si allontana mai per più di centocinquanta chilometri da Booneville, il piccolo paese rurale in cui è nato, mantiene lo stesso lavoro per tutta la vita, per quasi quarantanni è infelicemente sposato alla stessa donna, ha sporadici contatti con l'amata figlia e per i suoi genitori è un estraneo, per sua ammissione ha soltanto due amici, uno dei quali morto in gioventù. Non sembra materia troppo promettente per un romanzo e tuttavia, in qualche modo, quasi miracoloso, John Williams fa della vita di William Stoner una storia appassionante, profonda e straziante. Come riesce l'autore in questo miracolo letterario? A oggi ho letto Stoner tre volte e non sono del tutto certo di averne colto il segreto, ma alcuni aspetti del libro mi sono apparsi chiari. E la verità è che si possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria. È il caso che abbiamo davanti. (Dalla postfazione di Peter Cameron)
Stoner
Williams John
Le voci di Nike
Silvia M. Damiani
Tra campioni e perdenti, vittorie e sconfitte, venti storie sul senso di precarietà che caratterizza ogni sfida. Perché nello sport, come nella vita, è tutta una questione di equilibrio. Vite che si intrecciano, si sfiorano, spesso inconsapevolmente, da un racconto all’altro, in un gioco dove le comparse si trasformano in protagonisti e i protagonisti tornano sullo sfondo, dove un luogo o un ricordo uniscono due sconosciuti e un dettaglio diventa sostanza. Così, alla periferia di Napoli, un pugile a fine carriera bussa alla porta del vicino per chiedergli aiuto. L’anziano signore è tornato nella sua città dopo una vita trascorsa al Nord, forse a Ivrea, lavorando come operaio. Per anni l’unico punto di riferimento dell’uomo è stato il canoista che vedeva ogni mattina, alle sette e trentacinque in punto, dal finestrino dell’autobus, lo stesso canoista che ha smesso di andare sul fiume e adesso non trova la forza di alzarsi da letto. Lì vicino, nella stessa sconfinata periferia, c’è una donna affacciata al balcone, guarda la croce della parrocchia e fuma. Il figlio si è fatto prete e il marito, costretto su una sedia a rotelle, si è dato alla fotografia. La stessa donna, cinque anni più tardi, incontra a una mostra del marito – fotografie di atleti, scatti fugaci dei protagonisti di questa grande storia – una neurologa che ha una relazione con un giocatore di golf. È la stessa donna che ha lasciato il compagno dopo che la figlia è morta durante un incontro di tennis. Lui, distrutto, solo, una domenica incontra su un treno un ciclista che assomiglia in modo impressionante a Fausto Coppi. Comincia la storia dei novelli Coppi e Bartali… Un crocevia di destini per il primo inedito italiano di 66thand2nd.
LE COINCIDENZE
Polidoro Ivan
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