
La morte della Pizia
Dürrenmatt Friedrich
Descrizione: "Questo breve e intenso primo libro di Erri De Luca porta già impressi in ogni frase - mi sembra - i segni di un vero scrittore: un tono di voce che appena si coglie diventa inconfondibile, e la integrità di uno sguardo che sa mettere nel giusto fuoco i pensieri e i sentimenti. Qui la memoria non è consolazione, ma è un dramma, e il tempo gioca un suo gioco crudele stabilendo distanze insormontabili tra chi narra e la materia del proprio racconto. Una luce bianca e densa come quella che filtra da nuvole alte bagna queste pagine. E la luce in cui il protagonista de "Il posto delle fragole" di Bergman vedeva i propri genitori ancor giovani intenti a pescare con la canna sulle rive di un lago. Leggendo questo libro che rievoca i momenti di un'infanzia trascorsa a Napoli e per sempre scomparsa, ho ripensato a quell'immagine struggente che dice con assoluta e trasparente immediatezza il dolore per la vita che tutto cancella e ci rende estranei a noi stessi e al nostro passato." (Raffaele La Capria)
Categoria: Narrativa
Editore: Feltrinelli
Collana: I Narratori
Anno: 2009
ISBN: 9788807013898
Trama
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«Stizzita per la scemenza dei suoi stessi oracoli e per l’ingenua credulità dei Greci, la sacerdotessa di Delfi Pannychis XI, lunga e secca come quasi tutte le Pizie che l’avevano preceduta, ascoltò le domande del giovane Edipo, un altro che voleva sapere se i suoi genitori erano davvero i suoi genitori, come se fosse facile stabilire una cosa del genere nei circoli aristocratici, dove, senza scherzi, donne maritate davano a intendere ai loro consorti, i quali peraltro finivano per crederci, come qualmente Zeus in persona si fosse giaciuto con loro». Con queste parole spigolose e beffarde ha inizio La morte della Pizia e subito il racconto investe alcuni dei più augusti miti greci, senza risparmiarsi irriverenze e furia grottesca. Ma Dürrenmatt è troppo buono scrittore per appagarsi di una irrisione del mito. Procedendo nella narrazione, vedremo le storie di Delfi addensarsi in un «nodo immane di accadimenti inverosimili che danno luogo, nelle loro intricatissime connessioni, alle coincidenze più scellerate, mentre noi mortali che ci troviamo nel mezzo di un simile tremendo scompiglio brancoliamo disperatamente nel buio». L’insolenza di Dürrenmatt non mira a cancellare, ma a esaltare la presenza del vero sovrano di Delfi: l’enigma. La morte della Pizia è stato pubblicato da Dürrenmatt all’interno del Mitmacher nel 1976.
La morte della Pizia
Dürrenmatt Friedrich
Una donna, Trudy, suo marito John Cairncross, editore e poeta, e l'amante di lei, Claude, agente immobiliare senza troppi scrupoli. Un triangolo destinato a concludersi nel sangue quando Trudy e Claude decidono di uccidere John, per impadronirsi della sua prestigiosa e decadente casa di famiglia. L'unico testimone del loro crimine è il narratore della storia, il bambino che Trudy sta per mettere al mondo; che non può vedere eppure è in grado di sentire ogni cosa. Attraverso le sue sensazioni, le sue ipotesi e i suoi dubbi scopriamo che Claude è il fratello di John; comprendiamo i dettagli del delitto e soprattutto i passi falsi dei due complici. Perché anche il crimine che sembra perfetto rivela qualche crepa. E sarà proprio quel testimone improbabile che, come un detective o un novello Amleto, si farà giustizia facendo emergere il dettaglio che incastra gli assassini.
Nel guscio
McEwan Ian
Se Marco rileggesse i diari che ha scritto quando era ragazzo, ogni giorno della sua adolescenza, con i giorni tutti in fila, se prendesse la briga di metterli in ordine in un faldone, se soltanto avesse il tempo o il coraggio che è uguale di ricopiarli al computer e li dividesse per sezioni, capitoli, articoli, ne uscirebbe una versione allucinata della sua vita, scritta a casaccio sfogliando nel passato, irta di piccoli drammi domestici, sforzi fatti dalle fibre del suo cuore perchè il seme del suo pianto fosse gettato altrove, oltre lo schianto provocato alla scoperta che tutti gli altri bambini avevano una madre e lui no. Il nuovo romanzo di Luciano Pagano racconta l'amore inconsueto dei padri per i figli.
E’ TUTTO NORMALE
Pagano Luciano
Arthur Bramhall, un professore di letteratura dell’università del Maine, durante il suo anno sabatico lavora, in una fattoria, alla realizzazione di un libro. Ma quando la fattoria brucia il manoscritto segue la sua stessa fi ne. Con i soldi dell’assicurazione, Arthur si costruisce un rifugio dove comincia la seconda stesura del suo libro Destiny and Desire. Una volta fi nito il romanzo lo sotterra sotto un pino prima di andare a festeggiare in paese. Mentre Arthur se la spassa un orso affamato scopre la valigetta con il mascritto e dopo una veloce lettura decide che il libro può diventare un best seller. L’orso, Hal Jam, viaggia fino a New York dove viene acclamato come autore di successo e ospite d’eccezione per i party mondani, mentre la disperazione animalesca di Bramhall cresce sempre di più fino a portalo all’isolamento dai suoi vecchi amici.
L’ORSO CHE VENNE DALLA MONTAGNA
Kotzwinkle William
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