Narrativa

Femmine un giorno

Commessatti Elena

Descrizione: Questa è una storia inedita, in parte realmente accaduta. Dal 1971 al 1989 sono state uccise a Udine e dintorni 15 donne, la maggior parte prostitute. Soltanto nel 1995, tramite un'analisi del medico legale, si è arrivati a ipotizzare che 4 di questi delitti siano stati effettuati da un'unica mano. Le vittime erano donne dimenticate dalla società, abbandonate a se stesse. Questa vicenda è rimasta sepolta per anni, perché non è facile avere a che fare con il male come vicino di casa. A guidare le operazioni di investigazione c'è Agata Est, personaggio di fantasia, che ci conduce, come fosse un moderno - e dubbioso - Virgilio, nei meandri di questo mistero irrisolto.

Categoria: Narrativa

Editore: Bebert

Collana:

Anno: 2013

ISBN: 9788897967088

Recensito da Donatella Perullo

Le Vostre recensioni

Tra il 1971 e il 1989 a Udine e provincia ben quindici donne furono uccise. Erano i tempi in cui in Toscana colpiva il mostro di Firenze, tutti gli occhi erano puntati su quegli orribili fatti di cronaca e nessuno sembrava voler focalizzare la propria attenzione se non su quegli avvenimenti. Così per anni un altro mostro ha agito nell’ombra, e solo nel 1995, ben sei anni dopo che il killer di Udine si era fermato, si arrivò a stabilire che quattro di quelle donne, con ogni probabilità erano state uccise dalla medesima persona. Tutte loro, infatti, erano state sgozzate, tutte durante una notte piovosa e durante il fine settimana.

Ognuna di loro aveva subito la medesima onta. Un orribile sfregio a forma di esse inciso con una lama sul ventre, da una mano esperta, qualcuno che, pensarono gli inquirenti, probabilmente aveva studiato medicina. È questo il punto da cui è partita, a distanza di quarantatré anni dall’inizio di quel periodo buio,Elena Commessatti è partita con l’inchiesta che l’ha spinta a realizzare il suo racconto. La Commessatti ci sorprende con il suo Femmine un giorno, un romanzo che è la ricostruzione dettagliata di quegli eventi, ma soprattutto una coraggiosa denuncia di fatti troppo a lungo dimenticati. Lo fa attraverso gli occhi di Agata Est, attenta investigatrice, eroina nata dalla sua fantasia, ma che risulta reale quanto la città in cui si muove. Attraverso gli occhi di Agata, Elena Commessatti ci fa, infatti, anche vivere Udine, con le sue ombre e le sue luci, trasformandoci in testimoni di vicende che meritavano, finalmente, di uscire dall’ombra. Grazie alla penna sapiente della Commessatti, le vittime tornano in vita, smettono di essere evanescenti fantasmi senza volto e tornano a essere donne, ottengono di nuovo un nome, un volto e la fragile umanità alla quale avevano diritto.

Femmine un giorno non è solo un giallo, non è un semplice romanzo, è piuttosto una fedele ricostruzione storica, il risultato di una seria approfondita inchiesta giornalistica, arricchita dall’umanità di personaggi che divengono i nostri occhi, le nostre orecchie, il nostro cuore.

Elena Commessatti, dopo la laurea in Antichità greca, si è diplomata alla Scuola Holden di Torino. Ha lavorato per il gruppo RCS come assistente di Fernanda Pivano e curatrice di una collana di narrativa per Sonzogno. Nel 2003 è tornata a Udine, sua città natale, dove lavora come giornalista e consulente editoriale. Femmine un giorno è il suo primo romanzo senza pseudonimo.

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Elena

Commessatti

Libri dallo stesso autore

Intervista a Commessatti Elena

Dialogando con il figlio mai avuto, un uomo ripercorre la sua vita. Ma se a quel padre e a quel figlio dà la voce Erri De Luca, leparole nate dalla notte emanano luce. “Le parole, figlio, non inventano la realtà, che esiste comunque. Danno alla realtà la lucidità improvvisa, che le toglie la sua naturale opacità e così la rivela.” In una sera senza corrente elettrica, mentre rilegge Pinocchio, un uomo sente la presenza del figlio che non ha avuto, il figlio che la madre – la donna con cui in gioventù lo concepì – decise di abortire. Alla fiamma del camino, il figlio gli appare già adulto, e quella presenza basta “qui e stasera” a fare la sua paternità. Per tutta la notte al figlio “estratto da una cena d’inverno” lui racconta “un poco di vita scivolata”. E così ecco l’infanzia napoletana, la nostalgia della madre e del padre, il bisogno di andare via, di seguire la propria libertà – “lalibertà che ho conosciuto è stata andare e stare dove non potevo fare a meno” –, le guerre trascorse ma anche i baci che ha dato… e, a poco a poco che racconta, immagina le reazioni di questo figlio adulto, ciò che potrebbe dire, fino a che il figlio, da muto che era, prende la parola e inizia a dare voce alla propria curiosità (“a proposito di maschere, di che ti vestivi a Carnevale?”), punteggia il racconto del padre con domande e osservazioni, lo guida, aiuta a mettere i dettagli a fuoco, e si fa guidare. Il monologo iniziale diventa così un dialogo a due voci, che indaga su una vita, sugli affetti, sulle scelte fatte, sui libri letti e su quelli scritti, sull’importanza delle parole e delle storie. Un’indagine che, più che tracciare un bilancio, vuol essere scandaglio, ricerca intima – quasi una rivelazione –, che accoglie l’obiezione, è aperta all’errore, si china sull’inevitabilità di ciò che è stato e salva, tramanda le qualità emerse dai ricordi (“questa potrebbe essere una dote per me: imparare da qualunque esempio”)...

Il giro dell’oca

De Luca Erri

Così scrive Maria, la protagonista del nuovo, sorprendente romanzo di Paulo Coelho, all’inizio del suo diario. Maria è una ragazza del sertão brasiliano che, dopo aver incontrato un impresario teatrale sulla spiaggia di Rio de Janeiro, si lascia sedurre dal miraggio di una vita diversa. Trasferitasi a Ginevra, sfumato rapidamente il sogno di lavorare come ballerina di samba, la ragazza, con l’ingenuo cinismo di chi non ha ancora conosciuto il vero amore, affronterà la vita come un’avventura, cercando di conoscere il mondo e l’anima delle persone attraverso la lente dei fugaci incontri che la sua attività le impone, finché un pittore non saprà aprirle le porte di una nuova consapevolezza. Dall’autore di L’Alchimista, una sconvolgente meditazione sul sesso come strumento di conoscenza e di esplorazione di sé, un meraviglioso percorso di risveglio sensuale, emotivo e spirituale.

UNDICI MINUTI

Coelho Paulo

CHE MUSICA ASCOLTI

Vitagliano Giancarlo

Il muggito di Sarajevo di Lorenzo Mazzoni

Mazzoni Lorenzo