Letteratura inglese

Gita al faro

Woolf Virginia

Descrizione: Quando, nel 1925, Virginia Woolf si accinse a scrivere Gita al Faro era decisamente giunta alla soglia della maturità artistica: in questa sua opera riuscì infatti mirabilmente a mostrare il suo sapiente dominio delle possibilità del monologo interiore e la straordinaria capacità di muoversi liberamente tra il flusso delle coscienze dei personaggi. Con tutta la sua avvolgente bellezza, questo romanzo è una commossa elegia all'Assenza: assenza innanzitutto della madre, morta quando la Woolf aveva solo tredici anni, lasciandole un vuoto incolmabile. Ed è proprio tale immagine cara a legare le diverse solitudini dei protagonisti di questa rievocazione corale, tutti chiusi in un proprio mondo isolato da cui è difficile comunicare. Fluido e ritmato come il mare sotto il raggio ora breve ora lungo del Faro che fende l' oscurità della notte, il romanzo si impone al lettore con la forza della memoria, il fascino del ricordo, la voce struggente della nostalgia.

Categoria: Letteratura inglese

Editore: Newton Compton

Collana:

Anno: 2007

ISBN: 9788882892722

Recensito da Francesca Barile

Le Vostre recensioni

“Certamente, se sarà bello domani”.

Si apre con uno degli incipit più famosi della storia della narrativa il romanzo di Virginia Woolf, che a buon titolo è entrato nell’Olimpo della letteratura mondiale.
Diviso in tre sezioni: La finestra, Il tempo passa e Il faro, il romanzo afferisce alla corrente modernista e in particolare a quella del flusso di coscienza, movimento letterario sorto intorno agli anni Dieci, che risente molto delle correnti di pensiero dell’epoca e, in particolare, degli scritti di Sigmund Freud.

Protagonista della vicenda mrs Ramsay, padrona di casa, giunonica e matronale, dominatrice e femminile contrapposta a miss Lily Briscoe, pittrice, miope, apparentemente asessuata e in profonda crisi creativa (simbolica allusione alla condizione di donna nubile e quindi non madre, in contrasto con la calda maternità  di mrs Ramsay).

Nella prima parte del romanzo, la più lunga, ambientata in una sola giornata, si fa largo uso del monologo interiore per estrinsecare il flusso dei pensieri dei vari personaggi, mentre nella seconda, assai breve, si riassumono gli eventi di più anni con un occhio alla tragedia della guerra che ha inevitabilmente finito con lo smembrare la famiglia della protagonista.

La gita al faro tanto anelata dal figlio più piccolo della Ramsay, James, finalmente ha luogo, ma tutto è cambiato malgrado Lily, dopo la scomparsa della signora Ramsay, sia riuscita a completare il quadro che da troppi anni era rimasto interrotto.

Ritagliato su due figure femminili contrapposte a figure maschili meno delineate, ma non per questo meno interessanti, “Gita al faro” contiene degli elementi autobiografici: su tutti, il personaggio del signor Ramsay e la villa estiva che ricorda la casa di vacanza della famiglia Stevens (la scrittrice assume il cognome Woolf solo dopo il matrimonio con l’intellettuale Leopold).

Poco adatto a chi si aspetta una narrazione “tradizionale”, attenta alla cronologia.

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Virginia

Woolf

Libri dallo stesso autore

Intervista a Woolf Virginia

Arturo Bandini, immigrato, attaccabrighe, ribelle, megalomane, sprezzante, sempre in lite con tutti, è in cerca della donna giusta. "La strada per Los Angeles" è il primo capolavoro di Fante. Arturo Bandini è alle prese per la prima volta con quelli che poi i lettori si abitueranno a riconoscere come i suoi eterni problemi: essere amato dalle donne e diventare un grande scrittore. Ma una cosa è la realtà, un'altra i sogni, e il romanzo, nonostante il tono spassoso, è anche un bruciante documento autobiografico, il resoconto di una difficilissima gavetta artistica e sentimentale. Poco piú che adolescente, è costretto, per sopravvivere, a lavori umilianti e faticosi, Arturo è armato solo della forza dei suoi desideri. Rifiutato dagli editori per i contenuti sessuali che, a metà degli anni Trenta, rendevano rischiosa la pubblicazione, il romanzo rimase sepolto in un cassetto fin dopo la morte di Fante, e venne pubblicato solo nel 1985. Oggi "La strada per Los Angeles" è considerato, dai lettori e dai critici, uno dei vertici dell'arte comica di John Fante, e un tassello indispensabile della saga di Bandini.

La strada per Los Angeles

Fante John

Una delle più enigmatiche autrici del Novecento inglese mette in scena una storia eccentrica e raffinata. Nel breve romanzo di culto "Chi è partito e chi è rimasto" un piccolo villaggio inglese di fine Ottocento adagiato sulle sponde di un placido fiume viene improvvisamente colpito da una serie di calamità che sembrano il frutto di una violenta maledizione. A inaugurare la serie di terribili eventi è il fiume, che al principio dell'estate decide di straripare trascinando con sé gli abitanti in una ballata surreale e imprevedibile, contro la quale l'eccentrica famiglia Willoweed dispiegherà l'arsenale delle sue bizzarre forze, mentre il giornale del villaggio si chiede: «Chi sarà il prossimo a essere colpito dalla fatale follia?».

Chi è partito e chi è rimasto

Comyns Barbara

Le Mani della Madre

Una notte arriva al 113 una segnalazione di urla provenienti da una villa. Nel frattempo, nell'ospedale civico giunge un ferito grave, di cui si sconosce l'identità. Il commissario Ventura, un lupo solitario, spedito ad aspettare la pensione su una tranquilla isoletta di povere case ai piedi di un vulcano, si ritrova così a indagare su una storia dove il delitto non è ancora stato compiuto. Gran lettore, ironico, con un solido senso della legalità e della giustizia, poliziotto di naturale gentilezza, Ventura si ritrova incalzato da tutti i personaggi che animano il suo commissariato, ma soprattutto dall'inarrestabile Maria Isola Lo Faro, ostinata cinefila, «appuntata» con il sogno di passare alla giudiziaria. Ed è proprio l'appuntato Maria, con la sua lingua stramba, con il suo incessante e inarrestabile divagare, la sua imprevedibilità e conoscenza dei chiacchiericci dell'isola che aiuterà il commissario a venire a capo di una storia complicata di trame familiari.

Non rompere niente

Giaquinta Marilina