Narrativa

Gli aspetti irrilevanti

Sorrentino Paolo

Descrizione: Ci sono due tipi di passione. Una non mi piace, l'altra non m'interessa. Cosa hanno in comune la vita di Elsina Marone, miliardaria, impareggiabile ancheggiatrice e una breve esperienza da pilota di Formula 1, e quella di Salvatore Varriale detto (dai nemici) 'a Libellula, boss della camorra nascosto (dagli amici) in uno scantinato del casertano? E quelle di Peppino Valletta, romantico cantante di piano-bar, che vive per il figlio disabile, e di Linda Giugiù, imbattibile, o quasi, al tavolo da poker? O ancora quelle di Aristide Perrella, inesorabile e mostruosa forza della natura, di Donna Emma, perfida viceportiera in un signorile stabile sulla panoramica di Napoli, di Girolamo Santagata, "avvocato romano e misantropo internazionale", di Enza Condé, scienziata di fama planetaria, di Marco Valle, bolognese e taciturno, e di Settimio Valori, "infaticabile patrocinatore di se stesso e uomo di sconcertante banalità"? Hanno in comune che sono, appunto, vite. E come ogni vita sono composte di tutte le cose che ci sembrano decisive e non lo sono, di sparuti momenti di felicità e abissi di dolore, di una apparente monotonia rotta da squarci di luce e grazia, da illuminazioni improvvise, da migliaia di aspetti forse irrilevanti ma non per questo secondari. Partendo dai ritratti del fotografo Jacopo Benassi, Paolo Sorrentino immagina l'esistenza delle persone immortalate, senza conoscere i loro nomi, le loro generalità, che cosa facciano o abbiano fatto.

Categoria: Narrativa

Editore: Mondadori

Collana: Scrittori italiani e stranieri

Anno: 2016

ISBN: 9788804669296

Recensito da Luigi Bianco

Le Vostre recensioni

Paolo Sorrentino, Gli aspetti irrilevanti

“Detesta i libri in cui l’autore dà del tu al lettore. Lo trova presuntuoso, perché significa che l’autore dà per scontato di avere un lettore.”

Le linee del volto increspate, tese o rilassate, indifferenti; occhi aperti, puntuali, carichi, truccati, trasandati; un sorriso di sfida, un altro benevolo, compiaciuto. Un solo attimo, un aspetto, immortalato (per l’appunto: reso immortale) in una fotografia che possiede l’arte di aprire uno scorcio sulla vita, o su una parte di essa, di un essere umano. Ed è proprio da qui, nell’eternità del finito, passato, che il regista Paolo Sorrentino inizia a raccontare storie diverse, lontane nel tempo e nello spazio, parallele e distanti, di persone che hanno, apparentemente, in comune il solo fatto di appartenere alla stessa razza: umana. Ma c’è qualcosa che lega Roberto, un brillante ingegnere padovano caduto in crisi a seguito del ritrovamento di un semplice bigliettino in un angolo di un comò dimenticato, all’avvocato Santagata, un uomo a cui accade un fatto talmente sconcertante da renderlo esattamente identico a sé stesso? E ancora cosa ci fa Valerio, ergastolano pluriomicida affiliato al clan Baiano, a poche pagine di distanza dal leggendario seduttore Paride Bussotti, dal misterioso e squallido musicista Peppino Valletta e dalla minuziosa calcolatrice Elsina Marone? Se l’intreccio è impossibile, allora possiamo solo captare delle sfumature nelle loro esistenze, spesso simili alle nostre: degli aspetti, irrilevanti certamente, ma che caratterizzano, nutrono, fanno la differenza.

È un libro che diverte, sorprende, interdice: l’autore riesce, senza sprofondare troppo negli anfratti dell’animo umano, a far emergere piccoli o grandi lati oscuri, passioni, rozzezze, amori, vizi, pensieri aulici affiancati ai grezzi, ai più bassi; e ancora moti d’istinto e mosse attentamente calcolate, aspetto e percezione esterna e consapevolezza di sé, scene di sesso e scene di morte. Insomma: tutto ciò che, quotidianamente, svegliandoci e uscendo di casa, mescendoci nel fangoso oceano della vita e dei rapporti personali, mettiamo in atto. Con la forte consapevolezza, come ci direbbe ridendo a mezza bocca Settimio, che tutto è solo un enorme bluff.

Luigi Bianco

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