
568 D.C. i Longobardi. La grande marcia
Colloredo Sabina
Descrizione: Reso immortale da Hitchcock grazie al suo indimenticabile film, Gli uccelli è ormai divenuto un classico della letteratura horror mondiale. Le altre cinque, agghiaccianti storie contenute in questa antologia si fanno beffe della volontà di dominio sulla natura da parte dell'uomo. Un inaccessibile monastero sulle montagne promette l'immortalità, ma a un terribile prezzo; una moglie trascurata dà la caccia al marito sotto forma di un albero di mele; un fotografo professionista lascia il suo posto dietro la macchina ed entra nella vita del suo soggetto: un appuntamento con una maschera del cinema si trasforma in una passeggiata in un cimitero; e un padre geloso trova il modo di sbarazzarsi del terzo incomodo... Sei magistrati racconti in cui Daphne Du Maurier conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, il suo straordinario talento di narratrice e di maestra indiscussa della suspenze e dell'orrore.
Categoria: Racconti
Editore: Il Saggiatore Tascabili
Collana: Primo piano
Anno: 2008
ISBN: 9788856500028
Recensito da Elpis Bruno
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Tra l'autunno del 567 e l'estate del 568 molti popoli premono alle porte dell'Italia, e tra questi ci sono i Longobardi, i guerrieri dalle lunghe barbe, che dalle pianure della Pannonia si muovono verso le fertili distese al di là delle Alpi. Un'imponente carovana composta da trecentomila uomini, donne, bambini e mandrie, guidata dal re Alboino, comincia così la sua Grande Marcia alla conquista di nuove terre. Intorno al leggendario Alboino si muovono i personaggi di una grandiosa epopea: la moglie e regina Rosmunda, il fratello di latte Elmichi, la figlia ribelle Alpsuinda, la spietata e bellissima sacerdotessa Rodelinda e gli Ari, sanguinaria setta di guerrieri votati al culto del dio Wotan. In Italia intanto l'avamposto di San Giorgio, ai piedi del passo del Predil, si organizza per resistere all'invasione. Il duca Agostino, Attolico, Isabella, la piccola Ignatia e Antinoro sono l'espressione di un popolo che non vuole arrendersi e che lotta fino alla fine per la propria libertà. Questo libro narra le gesta di due civiltà che si fronteggiano, i trionfi e le sconfitte, i tradimenti e le passioni, ma soprattutto la creazione di un nuovo regno e, forse, di una possibile rinascita.
568 D.C. i Longobardi. La grande marcia
Colloredo Sabina
Amerigo cammina per le vie di Napoli dietro la madre Antonietta, donna di poche parole («le chiacchiere non sono arte sua»), spiando le scarpe della gente. È il suo gioco preferito: scarpa sana, punto vinto, scarpa rotta, punto perso. Le sue, di scarpe, lo fanno camminare un po' storto, perché sono di seconda mano, e mai del numero giusto. Il padre non ce l'ha, è partito per l'America a cercar fortuna, ma in compenso nel vicolo ha molti amici. Tutti lo conoscono e lo chiamano Nobèl, perché parla tanto e sa un sacco di cose, dato che ascolta le storie di chiunque. Un giorno, però, Amerigo deve lasciare il vicolo e soprattutto la madre. È il 1946 e, come migliaia di altri bambini del Sud, sale su uno dei treni che attraversano l'intera penisola per andare a trascorrere un anno in una famiglia del Nord. Il Partito Comunista ha creato una rete di solidarietà per strappare i piccoli alla miseria delle zone più devastate dall'ultima guerra. Prima smarrito e nostalgico, poi sempre più curioso, a Modena Amerigo si affeziona alla nuova famiglia e, attraverso il «papà del Nord», scopre pure un talento per la musica. Sarà proprio questo, al suo ritorno a Napoli, a segnare il distacco doloroso da Antonietta, che non riesce più a capirlo. Fino a quando, cinquant'anni dopo, lui non tenta di ricomporre quella lacerazione, anche se è ormai troppo tardi.
Il treno dei bambini
Ardissone Viola
Patrick, professore di storia dell’arte, decide di lasciare Roma, trasferirsi a Venezia e ripartire da zero. Suo unico rimpianto: non aver mai terminato il quadro che ritrae una misteriosa figura femminile. Durante il viaggio però Patrick sbatte la testa e quando arriva non ricorda altro che il suo nome. Ma in tasca trova un biglietto con l’indirizzo di una pensione dove ci sarà una nuova strana famiglia pronta ad accoglierlo. Finché un giorno incontra Raquel. E la riconosce: è lei la donna del quadro mai dipinto.
Il quadro mai dipinto
Bisotti Massimo
Già dato alle stampe nel 2017, D’argine al male è un thriller psicologico ambientato nell’estremo lembo del Delta ferrarese. Questo gotico padano racconta la follia. La morte. La redenzione. Protagonisti della vicenda sono Iolanda e Giovanni ‒ fratelli e nemici ‒, costretti a patteggiare per sopravvivere entrambi. Il teatro di tanti fantasmi è una casa nella golena, a pochi passi dal cimitero. E poi un giorno Iolanda trova una “bambola” e il passato violento torna a tormentarli.
D’argine al male
Conventi Gaia
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