
IL PARADISO E’ ALTROVE – di Mario Vargas Llosa
Descrizione: La storia è quella di Morris Bober, umile commerciante ebreo che nel cuore di Manhattan conduce una vita misera e consumata dagli anni, e di Frank Alpine, un ladruncolo di origini italiane, deciso a riscattarsi e diventare un uomo onesto e degno di stima, aiutando Morris al negozio. Tuttavia il giovane Frank non resisterebbe dietro al bancone, sempre più assediato dalla concorrenza, se non si innamorasse di Helen, la fi glia di Morris. La vicenda è straordinariamente intrecciata intorno alle emozioni, ai segreti, al destino di queste tre esistenze. La narrazione, dal ritmo quasi ipnotico, e la singolare capacità di Malamud di raccontare i gesti, gli sguardi e le abitudini dei protagonisti rendono possibile sin dalle prime battute una completa comprensione della particolarità dell’ambiente e della psicologia dei personaggi. Lo stile limpido, semplice, a tratti ironico, è un capolavoro di perfezione, e regala quella atmosfera inconfondibile, a metà tra il tragico e il comico, che rende affascinante la narrativa di Malamud.
Categoria: Narrativa
Editore: Minimum Fax
Collana: Minimu classics
Anno: 2013
ISBN: 9788875215170
IL PARADISO E’ ALTROVE – di Mario Vargas Llosa
"Non ti ho mai conosciuto davvero, padre. Uomo sparito, fantasma di un fantasma. Hai carne di vento, pelle di nebbia. Non ti riconosco eppure sei me centomila volte al giorno." Siamo su una montagna ostile, fa molto freddo. Giona non ha ricordi. Ha poco più di quattordici anni e vive in un villaggio aspro e desolato insieme al nonno Alvise. Il vecchio, spietato e rigoroso, è l'uomo che domina il paese e impone al ragazzo compiti apparentemente assurdi e punizioni mortificanti. In possesso unicamente di un logoro maglione rosso, Giona esegue con angosciata meticolosità gli ordini del vecchio, sempre gli stessi gesti, fino a quando, un giorno, non riesce a scappare. La fuga si rivelerà per lui un'inesorabile caduta agli inferi, inframmezzata da ricordi della sua famiglia, che sembrano appartenere a una vita precedente, e da apparizioni stravolte. In un clima di allucinata sospensione temporale, il paese è in procinto di crollare su se stesso e la terra sembra sprofondare pian piano sotto i piedi del ragazzo. La verità è quella che appare? Solo un decisivo cambio di passo consentirà al lettore di raggiungere la svolta finale e comprendere davvero che cos'è l'inverno di Giona. Filippo Tapparelli, qui al suo esordio letterario, ha scritto un giallo onirico lontano da virtuosismi stilistici e intriso di atmosfere di perturbante ambiguità, descritte con potenza evocativa.
L’inverno di Giona
Tapparelli Filippo
Un nuovo episodio della serie Hap e Leonard, avventure all’insegna del politicamente scorretto e un viaggio attraverso un’America ancestrale, bollente, esasperata e sul punto di esplodere. Dopo mesi di lavoro in mare, Hap Collins torna a casa e trova il suo migliore amico, Leonard Pine, disoccupato e in crisi per la fine della sua relazione con Raul. Per distrarsi i due vanno a chiacchierare in un campo all’aperto, sparando proiettili a dei barattoli di latta. D’improvviso, dagli alberi salta fuori uno scoiattolo rabbioso che morde Hap e lo costringe a un ricovero immediato in ospedale. Durante la convalescenza Leonard scompare. Hap prova a chiamare a casa ma nessuno risponde. Approfittando della visita in ospedale del tenente e amico Charlie Blank, Collins gli chiede di fare un controllo. Il giorno dopo Blank si presenta con due notizie: Leonard è irrintracciabile ed è accusato dell’omicidio di un biker. Hap chiede a Blank un po’ di tempo per ritrovare Leonard e scagionarlo. Ma la cosa non è semplice. Nella vicenda sembra essere coinvolto King Arthur, il re del chili, ed una serie di attività che oltrepassano il lecito. A complicare tutto l’improvvisa storia d’amore fra Hap e l’infermiera Brett Sawyer, donna dal passato turbolento e da un presente difficile e fatto di minacce...
BAD CHILI
Lansdale Joe R.
Charles Baudelaire e Graham Greene, rispettivamente padri nobili del flâneur metropolitano e dell’occidentale incline a perdersi in vari Orienti, sarebbero stati entrambi fieri di quel loro imprevedibile, inclassificabile, incorreggibile rampollo che risponde al nome di Lawrence Osborne. Il quale Osborne, nel Turista nudo, aveva già anticipato la tentazione di scrivere questo libro, e cioè una guida turistica che nei limiti del possibile smentisse tutte le altre («Ogni volta che la Lonely Planet dice di evitare un certo posto, perché è losco, mi ci fiondo»): ma che a differenza delle altre, anziché pretendere di edificare, divertisse. E non si può dire che non abbia tenuto fede alle promesse. A partire da un programma minimo – cioè la scelta di vivere nell’unico posto al mondo dove uno scrittore «senza un soldo, senza una carriera, senza niente» possa condurre un’esistenza accettabile –, Osborne trascorre un anno a Bangkok, lasciando che gli capiti quasi tutto: di cenare nel ristorante No Hands (dove i clienti vengono provvisti di bavaglino, e imboccati), di andare a passeggio per il mattatoio della città (dove la notte adolescenti marci di droghe sintetiche massacrano animali nel modo meno pulito e indolore possibile), di essere scelto come improbabile gigolo da una signora giapponese ovviamente feticista (e quindi fornito del - l’indispensabile kit da dottore). E lasciando che quel tutto prenda prima la forma di una vita diversa da ogni altra, poi quella di un libro altrettanto unico. Che ci offre, insieme a infinite storie, anche il regalo di una scoperta – la scoperta di come la presunta capitale di tutti i piaceri sia anche la capitale del piacere più sublime: quello che talvolta solo un onesto, morbido, contagioso dilettantismo assoluto riesce a trasmettere.
Bangkok
Osborne Lawrence
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