
Una minima infelicità
Verde Carmen
Categoria: Letteratura araba
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Una minima infelicità è un romanzo vertiginoso. Una nave in bottiglia che non si può smettere di ammirare. Annetta racconta la sua vita vissuta all’ombra della madre, Sofia Vivier. Bella, inquieta, elegante, Sofia si vergogna del corpo della figlia perché è scandalosamente minuto. Una petite che non cresce, che resta alta come una bambina. Chiusa nel sacrario della sua casa, Annetta fugge la rozzezza del mondo di fuori, rispetto al quale si sente inadeguata. A sua insaputa, però, il declino lavora in segreto. È l’arrivo di Clara Bigi, una domestica crudele, capace di imporle regole rigide e insensate, a introdurre il primo elemento di discontinuità nella vita familiare. Il padre, Antonio Baldini, ricco commerciante di tessuti, cede a quella donna il controllo della sua vita domestica. Clara Bigi diventa cosí il guardiano di Annetta, arrivando a sorvegliarne anche le letture. La morte improvvisa del padre è per Annetta l’approdo brusco all’età adulta. Dimentica di sé, decide di rivolgere le sue cure soltanto alla madre, fino ad accudirne la bellezza sfiorita. Allenata dal suo stesso corpo alla rinuncia, coltiva con ostinazione il suo istinto alla diminuzione.
Una minima infelicità
Verde Carmen
Dura la vita per gli dei dell'Olimpo nel XXI secolo: nessuno crede più in loro, e si sono ridotti a vivere stipati in uno sgangherato condominio di North London, dove manca spesso l'acqua calda. E che dire del mestiere che sono costretti a svolgere per campare? Artemide, la dea della caccia, ora è ridotta a fare la dog sitter, mentre la splendida Afrodite, dea dell'amore, lavora per una chat line erotica. Ma quando due innamorati hanno bisogno di loro...
PER L’AMOR DI UN DIO
Phillips Marie
Nel 1929 Washington Irving soggiornò a Granada all’interno dell’Alhambra, il massimo monumento dell’arte moresca in Spagna, “uno dei luoghi più belli, romantici, deliziosi del mondo”, come scrisse a un amico. Per lo scrittore americano, molto noto anche in Europa, il soggiorno all’Alhambra rappresentò un porto tranquillo, un luogo incantato e incantevole dove potersi dedicare alla scrittura e anche una fonte di argomenti che appassionavano l’immaginazione dei lettori dell’epoca, dominata dalla passione per il Romanticismo europeo e per le storie esotiche e orientaleggianti. Dal periodo trascorso all’Alhambra nacque così la raccolta di bozzetti, storie e leggende, The Alhambra, un libro che ebbe un grandissimo successo e che fu tradotto in molte lingue, rinnovando così la notorietà dello scrittore alla vigilia del suo ritorno negli Stati Uniti dopo il lungo soggiorno europeo.
I racconti dell’Alhambra
Washington Irving
Un padre che rientra a casa dalla caserma in cui lavora, a Siracusa, e chiede alla moglie, impegnata a far quadrare i conti di casa cucinando piatti semplici: "Stasera cosa mangiamo, grilli?". E una ragazzina di tredici anni, alta, magra, con i capelli a caschetto, che fraintende lo scherzo e immagina un'invasione di insetti sulla tavola intorno alla quale siedono insieme a lei i fratelli Rosario, Beppe e Anna. Comincia così questo libro intimo, commovente, esilarante in cui Catena Fiorello racconta attraverso ricordi personali - legati ai sapori e ai profumi tipici della cucina siciliana e di una tradizione povera del gusto - la sua visione non soltanto dell'arte gastronomica, ma dei valori che si apprendono mangiando. Un libro per riscoprire l'incanto di stare insieme e di condividere il calore della tavola e della famiglia.
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Fiorello Catena
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