Narrativa

Il giudice e il suo boia

Durrenmatt Friedrich

Descrizione: Esiste il delitto perfetto? Gastmann, “demonio in forma umana”, ne è convinto, e per dimostrarlo al commissario Barlach – e vincere la scommessa fatta in una bettola sul Bosforo – getta un uomo dal ponte di Galata. Per oltre quarant’anni il commissario seguirà le orme di quella belva feroce, finché un giorno, nella tetra quiete del lago di Biel, in Svizzera, l’assassinio dell’ispettore Schmied lo metterà nuovamente di fronte all’inquietante spettro del suo nemico e degli audaci, efferati delitti da lui commessi. A Barlach non resta molto da vivere: giusto il tempo di regolare i conti.

Categoria: Narrativa

Editore: Adelphi

Collana: Fabula

Anno: 2015

ISBN: 9788845930263

Recensito da Gabriele Lanzi

Le Vostre recensioni

Quando Georges Simenon lesse Il giudice e il suo boia, romanzo di Durrenmatt disse: “Non so che età abbia l’autore. Se è alla sua prima prova, credo che farà strada”. Simenon in effetti si espresse bene a proposito dello scrittore svizzero.

Il giudice e il suo boia è un giallo, un noir di grande livello, non solo per la storia in sé, che comunque presenta un colpo di scena finale spiazzante, ma soprattutto per la centralità del tema della giustizia.

Protagonista è l’ispettore Barlach, uomo gravemente malato ma lucido, esperto, paziente e attendista, tanto che lui stesso si definisce “un grosso vecchio gatto nero a cui piace mangiare i topi”. Egli deve occuparsi dell’omicidio di un ispettore di polizia e si fa affiancare da un giovane e ambizioso collega, al quale affida la titolarità dell’indagine.

Si intuisce però che, al di là dell’indagine stessa, c’è un interesse superiore nella mente di Barlach: servirsi del caso per arrivare a Gastmann, un criminale che insegue da anni, ritenuto il sospettato numero uno dell’omicidio dell’ispettore di polizia. Tra i due c’è una conoscenza di lunga data, una rivalità nata a seguito di una scommessa fatta in gioventù, quando Barlach sostenne che “…l’imperfezione umana è il motivo per cui la maggior parte dei delitti viene inevitabilmente alla luce…” mentre Gastmann, per sfidarlo, rispose che “…proprio il garbuglio dei rapporti umani ti permette di compiere delitti che non si possono scoprire…”.

Da quel momento le loro strade si sono incrociate diverse volte, Gastmann è diventato un uomo ricco e potente, con amicizie altolocate e agganci importanti nell’ambiente degli affari e della politica e per questo è praticamente intoccabile, sebbene rimanga un assassino plurimo che Barlach desidera assegnare alla giustizia. Anzi, per meglio dire, dopo tanti anni e tanti scontri, Barlach ritiene di potere diventare il giudice della sorte di Gastmann, per poterlo finalmente consegnare alle mani del boia. Molto avvincente peraltro risulta essere il confronto verbale tra i due, che ritrovandosi vis-à-vis continuano a sfidarsi e irretirsi reciprocamente.

Proprio il tema della giustizia è caro a Durrenmatt e compare nuovamente in questo romanzo, così come in altre sue opere. La giustizia ha sempre un che di aleatorio, di approssimativo, può risultare parziale, strumentale ad altri interessi e pertanto non è sempre scontato che il braccio del boia alla fine colpisca in modo oggettivo e… tenendo conto dei meriti di ciascuno!

Questo sito è interamente dedicato all’autore!

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Friedrich

Durrenmatt

Libri dallo stesso autore

Intervista a Durrenmatt Friedrich

«Ricordo i ragazzi con cui giocavo sui bordi del vecchio tubo di cemento che usciva dallo sfiatatoio e a noi sembrava uscisse dal mare. Cos’era un mare, allora non lo sapevamo mica. Ce ne parlavano i vecchi a ridosso, alzavano lo sguardo e noi giovani associavamo quello sguardo al mare. Era sopra di noi, di questo avevamo la certezza, e per raggiungerlo si andava attraverso le fessure fino allo sfiatatoio e lassù c’era il tombino e da qualche parte il mare.»

LA RICERCA DEL LEGNAME

Magliani Marino

IL SIGNORE DI BARCELLONA – di José Lloréns

Narra la vita di Ghada Karmi, medico palestinese che trascorre l'infanzia in un sobborgo benestante di Gerusalemme. Quando la famiglia è costretta a fuggire in Inghilterra a causa delle crescenti violenze degli ebrei nei confronti della popolazione araba, Ghada deve imparare a convivere con la perdita del paese in cui è nata, sostituito da Israele. La scelta di privilegiare l'identità inglese è naturale e all'inizio risolutiva. Quando sceglie di sposare un inglese, Ghada è costretta a difendere il suo matrimonio agli occhi della famiglia tradizionalista, difendendo allo stesso tempo la fittizia identità inglese che ha attribuito a se stessa. Ben presto le contraddizioni di una tale decisione esplodono in tutta la loro violenza: durante la guerra dei Sei giorni Ghada farà i conti con l'indifferenza, o addirittura l'ostilità, di tutti quelli che credeva vicini. Convinta di dover cercare se stessa scavando nel passato, Ghada si getta anima e corpo nell'impegno politico: negli anni Settanta inizia a lottare per far sentire la voce dimenticata degli esuli palestinesi, si reca nei campi profughi dove lavora come medico, e alla fine torna addirittura a vivere in Siria. Incapace di sentirsi "a casa" dovunque provi, Ghada decide alla fine di visitare i luoghi della sua infanzia. Solo dopo questo viaggio capirà che non esiste per lei alcun posto dove fermarsi: che non sarà mai un'inglese, non potrà mai tornare in Palestina, e non appartiene per intero nemmeno al mondo arabo.

Alla ricerca di Fatima. Una storia palestinese

Karmi Ghada

L'esperienza dell'arcano che si insedia nella quotidianità e nella domesticità, fra suspance e realismo.

IL QUINTO FIGLIO

Lessing Doris