Narrativa

Il libro delle case

Bajani Andrea

Descrizione: A quante parti di noi siamo disposti a rinunciare per continuare a essere noi stessi? E soprattutto: dove abbiamo lasciato ciò che non ci siamo portati dietro? Quali case lo custodiscono in segreto o lo tengono in ostaggio? Per raccontare la vita di un uomo, l’unica possibilità è setacciare le sue case, cercare gli indizi di quel piccolo inevitabile crimine che è dire “io” sapendo che dietro c’è sempre qualche menzogna. Il libro delle case è la storia di un uomo – “che per convenzione chiameremo Io” –, le amicizie, il matrimonio nel suo rifugio e nelle sue ferite, la scoperta del sesso e della poesia, il distacco da una famiglia esperta in autodistruzione. La storia di Io salta di casa in casa, su e giù nel tempo, ciascuna è la tessera di un puzzle che si compone tra l’ultimo quarto del millennio e il primo degli anni zero: è giovane amante di una donna sposata in una casa di provincia, infante che insegue una tartaruga in un appartamento di Roma mentre dalla tv si rovesciano le immagini di Aldo Moro sequestrato e del corpo di Pasolini rinvenuto all’Idroscalo; è marito in una casa borghese di Torino, bohémien in una mansarda di Parigi e adulto in carriera in un albergo londinese; ragazzo preso a pugni dal padre in una casa di vacanza, e studente universitario buttato sopra un materasso; poi semplicemente un uomo, che si tira dietro la porta di una casa vuota. Costruito come una partita di Cluedo o un poliziesco esistenziale, Il libro delle case è un viaggio attraverso i cambiamenti degli ultimi cinquant’anni, nelle sue geografie, nelle sue architetture reali così come in quelle interiori, i luoghi da cui veniamo e quelli in cui stiamo vivendo, le palazzine di periferia degli anni sessanta, lo sparo che cambia il corso della storia, e il bacio rubato dietro una tenda. In un romanzo unico per costruzione, poesia e visionarietà, Bajani traccia il grande affresco di un’educazione sentimentale a metri quadri. La vita che succede è soprattutto la vita nelle stanze.

Categoria: Narrativa

Editore: Feltrinelli

Collana: I Narratori

Anno: 2021

ISBN: 9788807034336

Recensito da Elpis Bruno

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Il libro delle case

Il libro delle case di Andrea Bajani è una sorta di diario, non organizzato in ordine cronologico, vergato non già dal punto di vista di chi lo scrive, bensì attraverso le case che accolgono la storia di personaggi mai designati con nome proprio, ma individuati nel ruolo o nel rapporto di parentela (io, moglie, padre…).

Casa – lo sanno gli inglesi che ricorrono a due termini differenti, home e house; ce l’hanno insegnato i latini che con domus intendevano a seconda del contesto:
1 casa, abitazione
2 sede, dimora
3 famiglia, parentela
4 patria, luogo o città natale
5 scuola, setta filosofica
6 tomba, sepolcro –
è un concetto ampio: casa può essere una scuola, l’oratorio, un ospedale, la sede di una radio libera, l’auto, perfino una cabina telefonica e la fede nuziale…

Il romanzo assume un animale simbolo, la cui vita si identifica con la casa: il carapace della tartaruga che è elemento costituente l’animale stesso (“Casa di Tartaruga… Il bagno è esterno”).

Nelle case (“La casa del sottosuolo non è però tutta sotto il livello della strada”) s’intravede, non semplicissimo da decodificare, il percorso esistenziale del protagonista che patisce una condizione familiare condizionata da una nonna libera e predominante e da un padre (“Tra i primi fatti che Io ricorda c’è Padre chiuso nella propria stanza per giorni; forse per settimane”) in difficoltà personale (“Ha picchiato uno che era meglio non picchiare”) con il quale si attua lo scontro generazionale (“Casa sotto la montagna… è il luogo dentro cui Padre ha murato la famiglia di Io”).

Anche attraverso la scoperta del sesso (“Casa del sesso… Sono corpi complementari che si accoppiano tutti i pomeriggi”), l’esperienza del tradimento nella Casa dell’Adulterio sotto gli occhi dei due figlioletti gemelli della fedifraga e un matrimonio dalle alterne vicende (“La Casa di Famiglia sono in realtà due mobilie incollate a farne una terza… le due vite rincollate in un nuovo esperimento”), sullo sfondo di un’epoca segnata da due omicidi – quello di Moro e quello di Pasolini(“Un giornale aperto, le foto di poeta assassinato”) cui corrispondono La casa del Prigioniero e La casa del Poeta -, le case perfino con la loro struttura catastale assistono e partecipano all’evoluzione familiare, sentimentale e professionale di Io.

Il romanzo mi è parso un tentativo, a tratti un po’ forzato, di superare la coercizione del pdv tradizionalmente affidato all’io narrante in un esperimento di oggettivazione che potrebbe lasciare insoddisfatto il lettore più affezionato alla classicità delle storie.

Bruno Elpis

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