Narrativa

IL LUNGO INVERNO DI SPITAK

Simonelli Mario Massimo

Descrizione: Nel dicembre 1988, un violentissimo terremoto colpì la Repubblica Armena. Una intera regione fu rasa al suolo. Leggere questo testo porta a riflettere sull’entità incalcolabile delle catastrofi così lontane da noi spazialmente ed emotivamente, a considerare i popoli altri non come una massa indistinta, ma come un insieme di volti e di voci. Gli eventi di quei lunghi mesi hanno cambiato per sempre il corso della vita di molti protagonisti, mentre il mondo intorno a loro era in profonda trasformazione. Questa è la storia di una rinascita. Quest’opera è finalista al concorso letterario “Mangiaparole” (2012) e vincitrice della XI edizione del premio letterario diaristico “La Lanterna Bianca” (2012).

Categoria: Narrativa

Editore: Elmi's World

Collana: Saggi Romanzati

Anno: 2013

ISBN: 9788897192088

Trama

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7 dicembre 1988: in Armenia, sotto il regime in disfacimento dell’Unione Sovietica, un terremoto di inaudita potenza distrugge interi villaggi e tra essi rade al suolo Spitak.

Dall’Italia parte l’allor giovane Mario Massimo, architetto, di professione Disaster Manager, per gestire l’unità di crisi e realizzare un villaggio Italia allo scopo di aiutare la popolazione così duramente colpita.

Scritto circa venti anni dopo la missione che tenne Simonelli, il diario non manca di qualche interessante aneddoto e di qualche flashback che riporta la memoria dell’autore a un violento straripamento del fiume Tevere a Roma, occorso quando nel 1965 aveva appena nove anni.

Simonelli rendiconta con precisione quanto accadde nel corso della sua permanenza in Armenia: le amicizie stabilite con gli italiani giunti sul posto ad aiutare ma anche con la popolazione locale.

Curioso e commovente l’incontro con Giovanni Marr, discendente di un nostro connazionale che, grazie a Simonelli, potrà trasferirsi con la sua famiglia nella terra d’origine; poi ci sono gli aiuti dati dagli italiani a due bambine affette da una rara malattia, la storia d’amore tra un delegato italiano e una giovane armena e infine l’incontro con Madre Teresa di Calcutta.

Non mancano i disagi (una brutta influenza si trasforma in polmonite a causa di cure quasi inesistenti) e i momenti drammatici (il conflitto Azero-giorgiano) o toccanti (la celebrazione frugale del Natale cattolico e quella più intensa di quello Armeno pochi giorni dopo).

L’epilogo scritto a venti anni da quei fatti, come in un romanzo ottocentesco, aggiorna su quanto accaduto ai protagonisti della vicenda e quanto a quei mesi sconvolgenti essi devono dei cambiamenti spirituali.

Interessante documento storico scritto con scorrevolezza e con uno stile narrativo degno di un romanzo, per riscoprire una pagina di cronaca ormai ingiallita.

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