
1933 Un anno terribile
Fante John
Descrizione: II re dei camosci è un animale ormai stanco. Solitario e orgoglioso, da anni ha imposto al branco la sua supremazia. Forse è giunto il tempo che le sue corna si arrendano a quelle di un figlio più deciso. E novembre, tempo di duelli: è il tempo delle femmine. Dalla valle sale l'odore dell'uomo, dell'assassino di sua madre. Anche l'uomo, quell'uomo, era in là negli anni, e gran parte della sua vita era passata a cacciare di frodo le bestie in montagna. E anche quell'uomo porta, impropriamente, il nome di "re dei camosci" - per quanti ne aveva uccisi. Ha una Trecento magnum e una pallottola da undici grammi: non lasciava mai la bestia ferita, l'abbatteva con un solo colpo. Erri De Luca spia l'imminenza dello scontro, di un duello che sembra contenere tutti i duelli. Lo fa entrando in due solitudini diverse: quella del grande camoscio fermo sotto l'immensa e protettiva volta del cielo e quella del cacciatore, del ladro di bestiame, che non ha mai avuto una vera storia da raccontare per rapire l'attenzione delle donne, per vincere la sua battaglia con gli altri uomini. "In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove," dice De Luca. E qui si racconta, per l'appunto, di questi due animali che si fronteggiano da una distanza sempre meno sensibile, fino alla pietà di un abbraccio mortale.
Categoria: Racconti
Editore: Feltrinelli
Collana: I Narratori
Anno: 2009
ISBN: 9788807017933
Recensito da Marika Piscitelli
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Figlio di immigrati, Dominic ha un grande talento, quasi da cartone animato: il suo braccio. Lo cura, lo allena, lo protegge dai rigori invernali con tubetti e tubetti di balsamo Sloan, sa che grazie a lui, soltanto grazie a lui, potrà riscattare se stesso e la sua famiglia dalla condizione di inferiorità che stanno vivendo, diventando «Dom Molise, il più grande Mancino della Major League». La più grande promessa del baseball della West Coast.
1933 Un anno terribile
Fante John
La pietà della luce, una poesia di Franco Di Carlo
Orano è colpita da un'epidemia inesorabile e tremenda. Isolata con un cordone sanitario dal resto del mondo, affamata, incapace di fermare la pestilenza, la città diventa il palcoscenico e il vetrino da esperimento per le passioni di un'umanità al limite tra disgregazione e solidarietà. La fede religiosa, l'edonismo di chi non crede alle astrazioni, ma neppure è capace di "essere felice da solo", il semplice sentimento del proprio dovere sono i protagonisti della vicenda; l'indifferenza, il panico, lo spirito burocratico e l'egoismo gretto gli alleati del morbo. Scritto da Camus secondo una dimensione corale e con una scrittura che sfiora e supera la confessione, "La peste" è un romanzo attuale e vivo, una metafora in cui il presente continua a riconoscersi. Cronologia di Annalisa Ponti
La peste
Camus Albert
Attore cinematografico e teatrale, regista, doppiatore, Giancarlo Giannini è un grande protagonista del cinema italiano, tra i più dotati e apprezzati dal pubblico e dalla critica, pluripremiato (nel suo palmarès vanta anche una nomination all'Oscar come miglior attore protagonista per "Pasqualino Settebellezze"). Grazie alla sua lunga e fulgida carriera, tutti conoscono le grandi interpretazioni di Giannini in film famosissimi in cui è stato diretto da registi del calibro di Lina Wertmüller, Luchino Visconti, Ettore Scola, Francis Ford Coppola, Ridley Scott, Mario Monicelli, Dino Risi e Rainer Fassbinder. Quello che scopriamo in queste pagine è sì il Giannini attore e personaggio pubblico, ma anche e soprattutto il Giannini privato, che da grande affabulatore qual è si racconta a ruota libera, intrecciando la sua storia personale a quella del nostro paese e del cinema internazionale. In questa autobiografia, generosa e travolgente come lui, troviamo dunque il racconto della sua adolescenza tra Napoli e Roma, gli studi di perito elettronico, la grande passione per la cucina e per le invenzioni (è suo il giubbotto pieno di gadget che Robin Williams indossa nel film "Toys"), i suoi incontri con le stelle del cinema internazionale, il lungo sodalizio con Mariangela Melato, le telefonate (e le abbuffate) notturne con Fellini...
Sono ancora un bambino (ma nessuno può sgridarmi)
Giannini Giancarlo
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