
In che luce cadranno
Galloni Gabriele
Descrizione: È l'estate del 1982. L'Italia ha appena vinto i mondiali di Spagna e Milano è deserta. Demo, Elia e Fabiano trovano una casa abbandonata sul naviglio Martesana e decidono di farne il loro Regno. Un posto segreto dove è possibile fumare, ascoltare i Led Zeppelin, sfogliare i giornaletti porno, scoprire il confine sottile tra complicità e gelosia, tra emulazione e rivalità. Un posto, anche, dove accogliere i nuovi amici, come Ric. Poi incontrano Valli, ed è un'apparizione. Lei è selvatica, ha gli occhi verdi, i capelli lunghi, un corpo esile chiuso in una salopette; vive in un camper con la madre e ogni giorno pesca nel canale. Senza volerlo la ragazza rompe il goffo equilibrio maschile del Regno, insinuando nel gruppo quella tensione erotica che è per tutti la grande scoperta e il grande dolore dell'adolescenza. Ma che qui genera un danno capace, in una sola notte, di cambiare il destino dei protagonisti. Mentre la pioggia si porta via l'ultima estate della loro giovinezza.
Categoria: Narrativa
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi. Stile libero big
Anno: 2015
ISBN: 9788806219734
I morti tentano di consolarci/ ma il loro tentativo è incomprensibile;/ sono i lapsus, gli inciampi, l’indicibile/ della conversazione. Sanno amarci/ con una mano – e l’altra all’Invisibile.
In che luce cadranno
Galloni Gabriele
Il romanzo estremo dello sradicamento sotto le luci iperboliche e miserabili della mecca del cinema.
Sogni di Bunker Hill
Fante John
Venezia, 1981. Una giovane coppia, appartata su una panchina dei giardini della Biennale, a Sant'Elena, viene aggredita. Il ragazzo resta ucciso, la ragazza precipita in un silenzio al limite della follia, che rende impossibile risalire al colpevole. Alla Polizia non rimane che archiviare il caso. Venezia, oggi. Dalle acque della laguna affiora un cadavere. Si tratta di Mirco Albrizzi, immobiliarista molto conosciuto e vittima troppo illustre per passare inosservata. Se le autorità vorrebbero archiviare la faccenda come suicidio, il commissario Nicola Aldani, incaricato delle indagini, riconosce inequivocabili i segni dell'omicidio. È un caso scomodo, e a complicarlo ci si mette anche quel commissario Zennari, da tempo in pensione, che pretende aiuto per chiudere una storia ormai dimenticata, risalente a molti anni prima, l'aggressione ai giardini della Biennale... Ma nulla avviene per caso, e ben presto le due piste si confondono, le acque si intorbidano, gli indizi si inquinano... Sullo sfondo della vicenda, vivida e inconfondibile, Venezia: l'altana sul tetto, dove Aldani ama rifugiarsi; la laguna davanti alle fondamente Nove, dove il pilota del commissario fa sfrecciare il vecchio Toni, la lancia in dotazione alla Polizia; il dialetto, che risuona nelle calli e lungo i rii; le acque e le foschie, complici di misteri e custodi di verità.
Acqua morta
Catozzi Michele
Pineta, estate; sulla spiaggia viene ritrovato il cadavere di una ragazza. Il corpo è stato alcuni giorni in mare e viene riconosciuto da un piccolo malavitoso locale di nome Marino come Olga, la badante ucraina della propria madre. Al BarLume fervono dei lavori di rifacimento e i vecchietti sono stati costretti a spostarsi nel parco pubblico. Qui si annoiano perché ci sono solo anziani e bambini, ma si consolano guardando e ascoltando il nutrito gruppo di ragazze dell’Est Europa che tutte le sere si ritrovano a chiacchierare dopo il lavoro. Iniziano a interessarsi ai loro discorsi, attaccano bottone con alcune di loro e capiscono da chi sono a servizio. Soprattutto si accorgono che entrano in agitazione quando viene ritrovato il cadavere sulla spiaggia. Captano poi strani discorsi e decidono di avvertire la commissaria. Ognuno indaga a modo suo: Alice in solitaria e con discrezione, i vecchietti facendo domande in giro… È estate e le trasmissioni TV del pomeriggio non sanno di cosa parlare, si avventano sui casi di cronaca nera in cui le vittime sono donne. Oltre a quello di Olga spicca la vicenda di una studentessa australiana venuta a Milano e scomparsa ormai da quasi un mese. Intanto qualcuno svaligia le ville di un complesso sul promontorio vicino a Pineta, una serie di abitazioni ricavate da un convento del 1200, noto come «i pini di San Giuda».
La battaglia navale
Malvaldi Marco
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