Narrativa

IL SOGNO CATTIVO

D’Aloja Francesca

Descrizione: All'inizio della storia Penelope, a Roma nel novembre del 1978, ha diciassette anni, figlia unica di una famiglia borghese. Tre traumi in lancinante sequenza squassano la sua vita. Per sopravvivere, per proteggersi dal male, Penelope deve autoescludersi dal mondo. Molti anni dopo, quando la sua esistenza sembra finalmente aprirsi grazie all'amore e alla dedizione di Edoardo, Penelope torna al più misterioso tra gli eventi drammatici che hanno segnato la sua adolescenza, l'unico che sia ancora possibile affrontare: la scomparsa di Margherita, la sua amica del cuore, inghiottita nel gorgo della lotta armata dopo aver chiesto un aiuto che Penelope ha rifiutato di darle. Ma nessuno sa più nulla di lei. Il solo che potrebbe riportare Penelope sulle sue tracce è Riccardo Serventi, terrorista che sta scontando vent'anni nel carcere di Rebibbia. Il suo fratello gemello Emanuele era stato fidanzato con Margherita, ma anche lui pare essersi inabissato nel nulla, da quando si è pentito e ha cambiato identità. Sembra già una vicenda intricata e viscerale per tutti gli elementi emotivi che mette in gioco, ma il romanzo è appena cominciato e l'avventura di Penelope, il suo percorso attraverso il passato e il presente, la fedeltà e il tradimento, il delitto e il castigo, il bene e il male è ancora lungo e aperto a ogni colpo di scena, fino all'ultima pagina. È veramente difficile non riconoscersi in questa Penelope che è piuttosto un Ulisse al femminile, un'eroina al contrario che sembra sbagliarle tutte, come una farfalla irresistibilmente attratta dalla luce che le brucerà le ali, eppure riesce a non perdere mai di vista l'approdo salvifico dopo tanto strazio. È difficile non emozionarsi leggendo queste pagine, che danno vita a tanti personaggi memorabili e riaccendono l'immaginario del nostro passato recente, con i suoi sogni cattivi e le sue mitologie - come una motocicletta Norton Commando lanciata nel vuoto…

Categoria: Narrativa

Editore: Mondadori

Collana: Scrittori Italiani e Stranieri

Anno: 2006

ISBN: 9788804552833

Recensito da Marika Piscitelli

Le Vostre recensioni

Rimpianti e rinascite sullo sfondo di una Roma attraversata dalle tensioni degli anni ’70.

Grande esordio per Francesca d’Aloja: prosa fluida, trama interessante, armonia tra azione ed introspezione, bel finale.

A volte il rapido succedersi degli eventi risulta eccessivo ma, nel complesso, direi che merita un 8.

Capitano dei momenti, nella vita, in cui pare che il destino si inferocisca e non ci lasci altra possibilità che aprire le braccia ed accogliere l’ondata di dolore, sperando che passi al più presto.

Penelope, benestante e figlia unica, perde entrambi i genitori, e la sua migliore amica, Margherita, scompare nel nulla.

Dopo un lungo periodo di sconforto ed alienazione, con l’aiuto di Edoardo si rialza ed è pronta per un nuovo inizio. Ma prima vuole fare i conti con i fantasmi del passato.

Mi chiedo se oggi l’avrei scelta come amica con la stessa certezza che mi fece decidere più di vent’anni fa (…). Quello che provo adesso è un infinito amore per ciò che di lei ricordo e che provo, invano, a ritrovare”.

Margherita… Dov’è finita?

Prima di sparire le aveva chiesto un favore, nascondere delle armi, e Penelope si era rifiutata di farlo. Erano gli anni della lotta, della ribellione, del terrorismo.

E, proprio grazie ad un terrorista, Riccardo Serventi,  Penelope avrà una pista da seguire.

Qualche curiosità:

Francesca d’Aloja nel 1997 ha girato un film-documentario nel carcere di Rebibbia, “Piccoli ergastoli”, interpretato da detenuti, agenti e volontari della casa circondariale.

...

Leggi tutto

LEGGI COMMENTI ( Nessun commento )

Aggiungi un tuo commento

Scrivi la tua recensione

Devi effettuare il login per aggiungere un commento oppure registrati

Francesca

D’aloja

Libri dallo stesso autore

Intervista a D’Aloja Francesca

GENTE DI DUBLINO – di James Joyce

Una goccia di splendore

Possono esistere felicità trascurabili? Come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio? Sei in coda al supermercato in attesa del tuo turno, magari sei bloccato nel traffico, oppure aspetti che la tua ragazza esca dal camerino di un negozio d'abbigliamento. Quando all'improvviso la realtà intorno a te sembra convergere in un solo punto, e lo fa brillare. E allora capisci di averne appena incontrato uno. I momenti di trascurabile felicità funzionano così: possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e farti aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non avevi considerato. Per farti scoprire, ad esempio, quant'è preziosa quella manciata di giorni d'agosto in cui tutti vanno in vacanza e tu rimani da solo in città. Quale interesse morboso ti spinge a chiuderti a chiave nei bagni delle case in cui non sei mai stato e curiosare su tutti i prodotti che usano. A metà strada tra "Mi ricordo" di Perec e le implacabili leggi di Murphy, Francesco Piccolo mette a nudo i piaceri più inconfessabili, i tic, le debolezze con le quali tutti noi dobbiamo fare i conti. Pagina dopo pagina, momento dopo momento, si finisce col venire travolti da un'ondata di divertimento, intelligenza e stupore. L'autore raccoglie, cataloga e fa sue le mille epifanie che sbocciano a ogni angolo di strada. Perché solo riducendo a spicchi la realtà si riesce ad afferrare per la coda il senso profondo della vita.

Momenti di trascurabile felicità

Piccolo Francesco

Beija-flor