
EXPO 58
Coe Jonathan
Descrizione: John e Marian, coppia di facoltosi quarantenni, attendono nella loro villa di campagna l'arrivo di Lyle, critico d'arte di New York, nell'anniversario della morte di Tony, fratello di John e compagno di Lyle per nove anni. Quest'ultimo si presenta però insieme a Robert, ventiquattrenne pittore di origini indiane: circostanza fatalmente destinata a trasformare il placido soggiorno che i tre avevano programmato in una sequenza di momenti imbarazzanti e carichi di tensione. Ma se l'ansiosa Marian sembra essere l'unica ad accorgersene e John si chiude in un laconico riserbo, Lyle fa di tutto per apparire disinvolto. Il suo ultimo libro, in cui descrive la pittura contemporanea come «un'arte moribonda», ha avuto un successo di pubblico inaspettato, e grazie all’adorazione del giovane Robert si è di nuovo attaccato «alla speranza, all’attesa, all’idea che la sua vita stia per cambiare». Eppure, come Lyle imparerà a proprie spese, «lo scorrere dei giorni leviga il dolore ma non lo consuma: quello che il tempo si porta via è andato, e poi si resta con un qualcosa di freddo e duro, un souvenir che non si perde mai». È infatti nelle situazioni più ordinarie – una cena in giardino, una nuotata nel fiume accanto alla casa – che l'assenza di Tony si fa insopportabile, costringendo i tre amici a sollevare il velo di falsa naturalezza che maschera ansie inespresse e antichi dolori. Anche in questo romanzo avvolgente Cameron si mostra come pochi capace di dosare satira e introspezione, per condurci fino a quel luogo della coscienza dove si celano le domande più dure, sull’impossibilità di conoscere una persona come sulla incerta base dei rapporti sociali.
Categoria: Narrativa
Editore: Adelphi
Collana: Fabula
Anno: 2013
ISBN: 9788845927768
L'Exposition Universelle et Internationale de Bruxelles del 1958 è il primo evento del genere dopo la Seconda guerra mondiale. La tensione politica tra la Nato e i paesi del blocco sovietico è al suo culmine. In piena Guerra fredda, dietro la facciata di una manifestazione che si propone di avvicinare i popoli della Terra, fervono operazioni d'intelligence in cui le grandi potenze si spiano a vicenda. Incaricato di sovrintendere alla gestione del pub Britannia nel padiglione inglese è un giovane copywriter del Central Office of Information di Londra, Thomas Foley, che si trova così catapultato al centro di un mondo d'intrighi internazionali di cui diventa un'inconsapevole pedina.
EXPO 58
Coe Jonathan
Giovane e romantico ufficiale, da poco inurbato a Trieste, Alfonso Nitti divide le sue giornate fra la monotonia del lavoro d'ufficio e una squallida camera d'affitto, compensando le frustrazioni della routine quotidiana con l'inquieta dolcezza della fantasia, popolata di sogni di grandezza e di rivalsa. Ma quando, insperata, gli si presenta l'occasione di rovesciare la propria sorte conquistando l'amore della ricca Annette Maller, egli si mostra incapace di sfruttare tempestivamente il successo, esitante di fronte a una scelta che nell'intimo lo sconcerta. Dilaziona i tempi, torna al paese nativo in una vana ricerca della propria autenticità, creando, con la sua stessa lontananza, le premesse dello scacco che lo condurrà al suicidio.
Una vita
Svevo Italo
Elena, da tutti conosciuta come Nocciolina, nasce a Foggia in una famiglia numerosa all'indomani del secondo conflitto mondiale. Confinata nel proprio quartiere, sperimenterà sulla propria pelle le difficoltà del dopoguerra, soffocando sogni, desideri e impulsi. Nonostante il destino la costringa a confrontarsi con drammi familiari (la rinuncia agli studi per via delle ristrettezze economiche, la gelosia del padre) e tragedie storiche (il crollo di Palazzo Angeloni, il terremoto dell'Irpinia), Nocciolina riuscirà a diventare una donna forte e indipendente, un punto di riferimento per la sua famiglia e per i pazienti della clinica psichiatrica in cui, sfidando la mentalità del tempo, ha deciso di lavorare. "La chiamavano Nocciolina" non è una biografia né un diario, ma ha qualcosa di entrambi. È un viaggio nella memoria attraverso cui Emiliana Erriquez, con l'intensità emotiva della figlia e la sapienza narrativa della scrittrice, riunisce i tasselli della storia di vita di sua madre riaprendo con lei un dialogo che non accetta di scomparire nel vuoto di un'assenza.
La chiamavano Nocciolina
Erriquez Emiliana
DEDALUS – di James Joyce
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