Saggi

Invisibile meraviglia

Tamaro Susanna

Descrizione: Per spalancare il panorama di meraviglie che l'universo naturale contiene non occorrono grandi spedizioni, possono bastare un parco cittadino, un balcone, persino una fessura nel pavimento di casa. Tenendo gli occhi e la mente bene aperti impareremo a decifrare le voci delle rondini e le abitudini dei merli, ad amare alcuni insetti e a combatterne altri, a seguire il ritmo con cui di stagione in stagione si vestono e si svestono gli alberi, dal flessuoso salice al burbero castagno. Seguire i voli delle rondini o le fioriture delle veroniche. Scoprire che il rospo si «innamora» per primo e che il picchio sa vedere nel futuro. Ricordare che della pervinca scriveva Giovanni Pascoli, dell'usignolo John Keats, e dell'upupa il poeta persiano Farid ad-din Attar. Per spalancare il panorama di meraviglie che l'universo naturale contiene non occorrono grandi spedizioni, possono bastare un parco cittadino, un balcone, persino una fessura nel pavimento di casa. Tenendo gli occhi e la mente bene aperti impareremo a decifrare le voci delle rondini e le abitudini dei merli, ad amare alcuni insetti e a combatterne altri, a seguire il ritmo con cui di stagione in stagione si vestono e si svestono gli alberi, dal flessuoso salice al burbero castagno. «Da quando ho memoria di me, le scienze naturali sono sempre state la mia unica vera passione» ricorda Susanna Tamaro. Una passione mai sopita e che in un tempo di lutti e difficoltà come l'attuale si impone come una necessità, quella di tornare a meravigliarsi, a provare gratitudine per la ricchezza e lo splendore dell'esistente. Il suo «taccuino di appunti» prende vita lungo i mesi grazie a un'osservazione quotidiana colta e intima, che si incanta per il volo delle coccinelle e dialoga con i grandi autori del passato, da Plinio il Vecchio a Charles Darwin. Ritroviamo così una dimensione domestica e sorprendente della natura che appartiene a tutti noi e che abbiamo il diritto di conoscere di più e meglio: perché la conoscenza è la prima e più necessaria forma dell'amore.

Categoria: Saggi

Editore: Solferino

Collana:

Anno: 2021

ISBN: 9788828207450

Recensito da Redazione i-LIBRI

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Pubblicato il 18 novembre per Solferino, Invisibile meraviglia di Susanna Tamaro ha come sottotitolo “osservazioni appassionate su ciò che ci circonda. Piccole lezioni per capire un grande mondo”.

La scrittrice, da bambina e poi da adulta, ha vissuto in città («Sono nata in un appartamento di città, vissuta in città, e ho passato una buona parte della mia vita adulta in un minuscolo appartamento al quarto piano di un palazzo nel centro di Roma. Fino ai trentasei anni, date le mie magre finanze, non ho mai posseduto un’automobile») e forse, per contrasto, da lì nasce il suo desiderio di osservare la natura. Per sua ammissione, prima ancora che scrittrice avrebbe voluto essere naturalista. La sua passione nasce dalle osservazioni infantili: fiori che nascono sui marciapiedi di Trieste, qualche passeggiata nei boschi, le vacanze nella casa dei nonni sul Carso, con i cugini e un fratello maggiore… e poi più tardi nella casa romana dove c’erano i porcellini di terra (Oniscus asellus) scoperti nella doccia, dopo gli studi al Centro sperimentale di cinematografia, prima di scoprirsi narratrice, su un taccuino per gli appunti Susanna Tamaro tracciava schizzi di foglie e animali. Oggi finalmente la scrittrice vive nella natura, in una casa immersa nei boschi a Porano, in Umbria. Alla natura la scrittrice si è rivolta anche nei mesi dell’emergenza Covid, all’inizio del 2020 («Mentre i media ci bombardavano di tragici bollettini e di immagini di morte e di disperazione, la natura intorno a noi stava esplodendo nel grande canto della vita che ogni primavera porta con sé»). Da lì sorge l’idea di condividere quello stupore, quella bellezza nascosta, raccontandoli nella Invisibile meraviglia (Solferino, pp. 192, in libreria euro 16; in edicola con il Corriere della Sera euro 13,90 più il prezzo del quotidiano)

Nascono così le «piccole lezioni sulla natura» raccolte in un libro, Invisibile meraviglia, che è un invito ad aprire gli occhi e guardare, studiare, apprezzare quello che abbiamo intorno, e non vediamo. Dentro, ci sono fiori, uccelli, api, grilli, girini, pipistrelli. Piccoli abitanti di un mondo che abbiamo smesso di guardare e con cui non sappiamo più convivere. Un mondo che stiamo condannando a morte sottraendogli spazi e risorse e rompendo equilibri antichi: rospi che faticano a trovare cibo in stagni sempre più asciutti, rondini senza casa a cui fare ritorno, fiori senza più terra a cui ancorarsi. Un legame spezzato che ci rende più poveri e che Tamaro ci spinge a riannodare. Posando lo sguardo magari grazie a «un piccolo manuale che ci permetta di conoscere il mondo naturale che ci circonda quando scendiamo a fare due passi sotto casa. E vedrete, se ci riuscirò, che camminare riconoscendo le forme viventi e dando loro un nome, come se fossero vecchi amici, sarà molto diverso che passeggiare in mezzo a una generica “natura”».

Questo diario mescola l’esperienza diretta sul campo a nozioni di scienze naturali coltivate nel tempo: parole difficili — pappo, achene, emimetabolo, Pentatomidi — si mescolano a quadretti di vita vissuta che sembrano piccoli acquerelli. Sulla scia degli scrittori di favole naturalistiche, Tamaro regala ai suoi piccoli eroi — il signor Picchio, la signorina Coccinella — tratti e sentimenti «umani» e ne racconta con precisione scientifica le abitudini, divagando nel suo passato e presente, ritrovandosi nelle parole di altri scrittori e naturalisti.

Anche i fiori, le piante, sono personificati. Il tarassaco, se fosse una persona,«sarebbe l’amico che chiami nel cuore della notte e subito ti raggiunge senza fare neanche una domanda», la persona «che, davanti al dolore della tua anima, tra dieci parole sa scegliere sempre quella perfetta per far tornare la luce nel tuo cuore, quella che davanti a tutte le porte chiuse ti sa indicare quella che si potrebbe aprire». Le primule: «In un romanzo vittoriano, le vedo benissimo nei panni di una vecchia signorina di cui nessuno si è mai accorto e che, alla sua morte, lascia un quaderno pieno di magnifiche poesie». Nel prato: «Se la pratolina è il “cane di casa”, la pervinca è un animale da pascolo che ci ha seguito nei nostri spostamenti ed è rimasta a darne testimonianza». Per spiegare il meccanismo con cui alcuni fiori — la crepide, il senecio — disperdono i loro frutti per via aerea arrivando ciascuno a distanze diverse, c’è, scrive Tamaro, «chi parte per terre lontane e chi invece rimane a vivere nell’appartamento accanto a quello dei genitori».

Un Qr code all’inizio del libro permette, se inquadrato, di vedere alcune immagini (anche alcune pagine del famoso taccuino) e piccoli video di piante e animali raccontati nelle lezioni, e di sentirne i versi. Restano comunque impresse le descrizioni vive del racconto, che procede per piccoli capitoli seguendo lo scorrere delle stagioni: la scrittrice nel suo studio, che divide lo spazio con coccinelle in letargo invernale e passeri e un pipistrello che fanno il nido nelle fessure dei muri. Poi la mamma forbice che smette di mangiare e muore di consunzione perché troppo presa a pensare ai suoi piccoli (che poi mangiano lei, ricchissima di proteine), i rospi che sembrano essersi dati tutti appuntamento nello stesso momento per una festa nello stagno, la coppia di cuculi che cerca il nido altrui da «parassitare» e mette in atto le sue manovre di distrazione per piazzarci il proprio uovo, i grilli in amore, le cicale che ripetono senza fine: «Ce l’ho fatta, ce l’ho fatta»…

 

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